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Simulazione assoluta: trasferimento tra coniugi nullo

La Corte di Appello di Firenze conferma la sentenza di primo grado che dichiara la simulazione assoluta di un trasferimento immobiliare tra coniugi. L’atto, privo di corrispettivo e giustificato da un patto fiduciario mai provato, era stato posto in essere dal marito, fideiussore di una società indebitata, al solo scopo di sottrarre il bene alla garanzia dei creditori. La Corte ha ritenuto prevalenti le prove presuntive (tempistica, rapporto di parentela, assenza di pagamento) rispetto alle difese degli appellanti.

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Simulazione Assoluta: Quando il Trasferimento Immobiliare tra Coniugi è una Farsa

Un trasferimento immobiliare tra marito e moglie, presentato come l’adempimento di un vecchio accordo, può nascondere un tentativo di frodare i creditori? La Corte di Appello di Firenze, con una recente sentenza, ha affrontato un caso di simulazione assoluta, confermando che un atto di questo tipo, se privo di reale giustificazione, è inefficace. Questa decisione ribadisce l’importanza delle prove e la tutela offerta ai creditori contro atti dispositivi fittizi.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dall’azione legale intentata da un istituto di credito contro una coppia di coniugi. Il marito, in qualità di fideiussore per una società con una significativa esposizione debitoria, aveva trasferito alla moglie l’intero suo patrimonio immobiliare. L’atto pubblico specificava che il trasferimento avveniva in esecuzione di un presunto “patto fiduciario” e senza il versamento di alcun corrispettivo.

Il creditore, ritenendo l’operazione fittizia e finalizzata unicamente a sottrarre i beni alla propria garanzia patrimoniale, ha citato in giudizio i coniugi chiedendo al Tribunale di dichiarare la simulazione assoluta dell’atto. Il Tribunale di Firenze, in primo grado, ha accolto la domanda, ritenendo provato che le parti non avessero mai voluto realmente trasferire la proprietà, ma solo creare un’apparenza giuridica per proteggere gli immobili dai creditori.

I Motivi dell’Appello e la Difesa dei Coniugi

La coppia ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Appello, basando la propria difesa su quattro argomenti principali:

1. Sospensione del processo: Sostenevano che il giudizio sulla simulazione dovesse essere sospeso in attesa della definizione di un’altra causa in cui si contestava l’esistenza stessa del debito garantito.
2. Insussistenza del credito: Contestavano la legittimazione della banca ad agire, mettendo in dubbio la validità e la prova del credito vantato.
3. Nullità delle fideiussioni: Eccepivano la nullità dei contratti di garanzia per violazione della normativa antitrust.
4. Legittimità del trasferimento: Affermavano la reale esistenza di un patto fiduciario risalente al 1997, in base al quale il marito aveva acquistato l’immobile con denaro della moglie, obbligandosi a ritrasferirglielo.

Le Motivazioni della Corte d’Appello sul rigetto per simulazione assoluta

La Corte di Appello ha respinto integralmente l’appello, confermando la sentenza di primo grado con argomentazioni chiare e precise.

In primo luogo, ha escluso la necessità di sospendere il processo, richiamando un consolidato orientamento della Cassazione secondo cui, per l’azione di simulazione, al creditore è sufficiente allegare la propria posizione creditoria e il pregiudizio subito, senza che il credito debba essere già stato accertato con sentenza definitiva.

Successivamente, la Corte ha smontato la difesa principale dei coniugi, incentrata sul patto fiduciario. I giudici hanno sottolineato come gli appellanti non abbiano fornito alcuna prova dell’esistenza di tale accordo. Gli elementi indiziari a favore della simulazione assoluta, al contrario, erano solidi e concordanti:

* La coincidenza temporale: Il trasferimento è avvenuto proprio quando l’esposizione debitoria del marito era diventata consistente.
* Il rapporto di coniugio: Il legame tra le parti ha reso più plausibile l’ipotesi di un accordo simulatorio.
* L’assenza di corrispettivo: La gratuità dell’atto ha rafforzato il sospetto della sua natura fittizia.
* La mancanza di prove: Non è stato prodotto alcun documento né richiesta alcuna testimonianza a sostegno del patto fiduciario.

La Corte ha inoltre giudicato irrilevante l’argomento secondo cui, essendo trascorsi più di dieci anni, non vi era più l’obbligo di conservare la documentazione contabile. L’onere della prova, infatti, incombe su chi afferma l’esistenza di un diritto o di un accordo, indipendentemente dagli obblighi di conservazione documentale.

Le Conclusioni

La sentenza in commento offre un importante monito: gli atti di disposizione patrimoniale, specialmente tra familiari, posti in essere in presenza di debiti significativi, sono esposti a un attento scrutinio da parte dei creditori e dei giudici. Per difendersi da un’accusa di simulazione assoluta, non basta affermare l’esistenza di accordi pregressi come un patto fiduciario; è indispensabile provarne concretamente l’esistenza e il contenuto. In assenza di prove concrete, gli elementi presuntivi come la tempistica dell’atto e l’assenza di un prezzo di vendita possono essere sufficienti per far dichiarare l’inefficacia dell’operazione, lasciando il bene esposto all’azione esecutiva dei creditori.

È necessario sospendere un’azione di simulazione se è in corso una causa sul debito che la giustifica?
No, la Corte ha stabilito che non esiste un rapporto di pregiudizialità tale da imporre la sospensione. Per agire in simulazione, è sufficiente che il creditore alleghi l’esistenza del suo credito e il pregiudizio derivante dall’atto, senza che il debito debba essere stato accertato con sentenza passata in giudicato.

Come può un creditore provare una simulazione assoluta in un trasferimento immobiliare tra coniugi?
Il creditore può basarsi su prove presuntive (indizi gravi, precisi e concordanti). Nel caso di specie, sono stati decisivi: l’esistenza di una notevole esposizione debitoria del marito al momento dell’atto, il rapporto di coniugio, la mancanza di un corrispettivo per il trasferimento e l’assenza totale di prove circa l’accordo fiduciario che avrebbe dovuto giustificare l’operazione.

Un accordo fiduciario verbale può giustificare un trasferimento immobiliare per sottrarlo ai creditori?
Anche se la giurisprudenza ammette che un patto fiduciario su beni immobili non richieda la forma scritta per la sua validità, la parte che lo invoca ha l’onere di provarne rigorosamente l’esistenza e il contenuto. In questa vicenda, gli appellanti non hanno fornito alcuna prova, neanche testimoniale, rendendo la loro difesa inefficace e portando la Corte a concludere per la simulazione assoluta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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