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Simulazione assoluta e prescrizione: la Cassazione

La Corte di Cassazione affronta un caso di simulazione assoluta e prescrizione. Due promissari acquirenti, dopo aver stipulato un contratto preliminare, si vedono sottrarre l’immobile a causa di una vendita simulata orchestrata dall’erede del venditore. La Suprema Corte chiarisce che il termine di prescrizione per agire in giudizio per l’adempimento del preliminare non decorre fino a quando la vendita fraudolenta non viene dichiarata nulla con sentenza passata in giudicato. Questo perché l’atto simulato costituisce un doloso occultamento del debito che impedisce l’esercizio del diritto.

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Simulazione Assoluta e Prescrizione: Quando Inizia a Scorrere il Tempo?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, offre un’importante chiarificazione sul complesso rapporto tra simulazione assoluta e prescrizione del diritto di ottenere l’adempimento di un contratto preliminare. La decisione sottolinea come un comportamento doloso, volto a nascondere l’esistenza di un’obbligazione, possa sospendere il decorso dei termini per far valere i propri diritti, tutelando così il creditore in buona fede.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una domanda giudiziale presentata da due promissari acquirenti per ottenere l’adempimento di un contratto preliminare relativo a un immobile. Tuttavia, scoprivano che l’erede del promittente venditore aveva, nel frattempo, venduto lo stesso bene a un proprio congiunto.

I promissari acquirenti, sentendosi defraudati, avviavano un’azione legale per far dichiarare la nullità di tale vendita, sostenendo che si trattasse di una simulazione assoluta, ovvero di un atto fittizio posto in essere al solo scopo di sottrarre l’immobile alla loro pretesa. Dopo un lungo iter giudiziario, la nullità di questa seconda vendita veniva accertata con sentenza divenuta irrevocabile.

Solo a questo punto, i promissari acquirenti agivano per ottenere l’esecuzione del contratto preliminare. La controparte, tuttavia, si opponeva eccependo l’avvenuta prescrizione del diritto.

La Decisione della Corte d’Appello e i Motivi del Ricorso

La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, accoglieva l’eccezione di prescrizione, ritenendo che il tempo per agire fosse ormai decorso. Secondo i giudici di secondo grado, gli atti interruttivi posti in essere dai promissari acquirenti non erano sufficienti a fermare lo scorrere del tempo.

Contro questa decisione, i promissari acquirenti hanno proposto ricorso per Cassazione, lamentando due vizi principali:

1. Vizio di ultrapetizione: La Corte d’Appello avrebbe accolto un’eccezione di prescrizione generica e non adeguatamente provata.
2. Omessa pronuncia: I giudici non avrebbero considerato gli effetti interruttivi e sospensivi della prescrizione derivanti dal comportamento doloso della controparte, che aveva occultato l’obbligazione tramite la vendita simulata.

L’impatto della Simulazione Assoluta e Prescrizione sul Diritto del Creditore

Il cuore della questione legale risiede nel determinare da quale momento inizi a decorrere il termine di prescrizione. Secondo i ricorrenti, il termine non poteva decorrere fino a quando l’immobile non fosse rientrato, legalmente, nel patrimonio del debitore. La vendita simulata rappresentava un impedimento giuridico e un comportamento doloso che, ai sensi dell’art. 2941 n. 8 del codice civile, sospende la prescrizione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto entrambi i motivi di ricorso, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte d’Appello in diversa composizione. Il ragionamento dei giudici di legittimità è stato lineare e volto a tutelare il creditore vittima di un comportamento fraudolento.

Innanzitutto, la Corte ha ribadito che l’eccezione di prescrizione non può essere generica. La parte che la solleva ha l’onere di allegare e provare il fatto specifico che determina l’inizio della decorrenza del termine, ossia l’inerzia del titolare del diritto.

Ma il punto cruciale della decisione riguarda l’effetto della simulazione. La Cassazione ha affermato che la declaratoria di nullità di una vendita per simulazione assoluta ha un effetto paragonabile a quello dell’azione revocatoria. Entrambe le azioni mirano a neutralizzare un atto dispositivo del debitore che pregiudica le ragioni del creditore. L’atto simulato, in particolare, costituisce un doloso occultamento del debito, poiché rende, di fatto, impossibile per il creditore ottenere l’esecuzione specifica del contratto preliminare (art. 2932 c.c.).

Di conseguenza, fino a quando la controversia sulla simulazione è pendente (sub judice), è logicamente e giuridicamente impossibile per il promittente venditore adempiere e per i promissari acquirenti ottenere la titolarità del bene. Questo stato di cose configura un impedimento legale che sospende il decorso della prescrizione.

La Corte ha quindi stabilito il seguente principio di diritto: “All’atto di accogliere l’eccezione di prescrizione, il giudice deve dare conto del fatto costitutivo allegato dalla parte interessata. Inoltre, ai fini del rilievo della prescrizione, la declaratoria di nullità per simulazione assoluta è sovrapponibile all’effetto dell’azione revocatoria, giacché, secondo il disposto di cui all’art. 2941 n. 8 c.c. anche nella simulazione l’esito consiste in un occultamento, in senso lato, del debito al creditore”.

Le Conclusioni

La sentenza in esame stabilisce un principio fondamentale a tutela dei creditori. Il termine di prescrizione per l’azione di adempimento di un contratto preliminare non inizia a decorrere fino al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la nullità della vendita simulata a terzi. L’atto fraudolento del debitore, finalizzato a sottrarsi ai propri obblighi, non può andare a suo vantaggio facendo decorrere i termini di prescrizione. L’intero periodo del giudizio sulla simulazione viene neutralizzato con effetto ex tunc, come se non fosse mai trascorso ai fini della prescrizione. Questa decisione rafforza la protezione contro gli atti dispositivi fraudolenti e garantisce che i diritti dei creditori possano essere effettivamente esercitati una volta rimosso l’ostacolo creato dal debitore.

Quando inizia a decorrere la prescrizione se il venditore vende l’immobile promesso a un altro tramite un atto simulato?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione per l’azione di adempimento del contratto preliminare inizia a decorrere solo dal momento in cui la sentenza che dichiara la nullità dell’atto di vendita simulato diventa definitiva (passa in giudicato).

Perché un atto di vendita simulato sospende la prescrizione?
Perché la vendita simulata costituisce un doloso occultamento dell’esistenza dell’obbligazione da parte del debitore. Questo comportamento fraudolento, ai sensi dell’art. 2941 n. 8 c.c., impedisce al creditore di esercitare il proprio diritto e, di conseguenza, sospende il decorso del termine di prescrizione fino a quando l’impedimento non viene rimosso.

Cosa deve fare una parte in un processo per far valere l’eccezione di prescrizione?
Non è sufficiente una contestazione generica. La parte che solleva l’eccezione di prescrizione ha l’onere di indicare e provare il fatto specifico che ha dato inizio al decorso del termine (ad esempio, la data in cui il diritto poteva essere esercitato) e l’inerzia del titolare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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