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Scorrimento graduatorie: facoltà o obbligo PA?

Un dipendente pubblico, classificatosi come idoneo non vincitore in un concorso interno, ha chiesto il risarcimento del danno sostenendo di aver diritto a un’assunzione retroattiva a seguito di un aumento della pianta organica dell’ente. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che lo scorrimento graduatorie è una facoltà discrezionale della Pubblica Amministrazione e non un diritto soggettivo del candidato, anche in presenza di posti vacanti.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Scorrimento Graduatorie nel Pubblico Impiego: Obbligo o Scelta Discrezionale?

L’utilizzo dello scorrimento graduatorie è una prassi comune nella Pubblica Amministrazione, ma rappresenta un diritto per il candidato idoneo o una mera facoltà per l’ente? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a fare chiarezza su questo punto cruciale del diritto del lavoro pubblico. La vicenda analizzata riguarda un dipendente che, dopo essersi classificato come idoneo non vincitore in un concorso, ha rivendicato il diritto all’assunzione retroattiva a seguito di un ampliamento della pianta organica, chiedendo il conseguente risarcimento del danno. La Corte ha però ribadito la natura discrezionale della scelta dell’amministrazione.

I Fatti del Caso: Concorso Interno e Pianta Organica

Un dipendente di un ente pubblico, transitato poi in un noto istituto previdenziale, partecipava a un concorso interno per la copertura di 5 posti di dirigente tecnologo. Pur classificandosi tra gli idonei non vincitori (al nono posto), egli riteneva che il concorso fosse stato indetto per un numero di posti inferiore a quello previsto per legge. Una precedente sentenza del TAR aveva infatti obbligato l’amministrazione ad adeguare la propria pianta organica, portandola da 10 a 22 unità.

L’amministrazione, con notevole ritardo, adeguava la pianta organica e, successivamente, procedeva allo scorrimento della graduatoria, nominando il dipendente con una decorrenza successiva di anni rispetto ai vincitori originari. Il lavoratore agiva quindi in giudizio per ottenere il riconoscimento della stessa decorrenza giuridica ed economica dei primi cinque vincitori e il risarcimento per la minore retribuzione e il minor trattamento pensionistico.

Il Giudizio di Merito e il Tema dello Scorrimento Graduatorie

La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, rigettava integralmente la domanda del dipendente. I giudici di secondo grado sottolineavano come la sentenza del TAR avesse imposto solo l’obbligo di adeguare la dotazione organica, senza però inficiare la validità del concorso già espletato. Di conseguenza, la scelta dell’Ente di avvalersi dello scorrimento graduatorie per coprire i posti resisi disponibili dopo l’ampliamento dell’organico era una decisione corretta, ma puramente discrezionale. L’amministrazione, infatti, non ha l’obbligo di coprire tutti i posti previsti in pianta organica, ma può decidere se e quando farlo, in base alle proprie esigenze di personale e disponibilità finanziarie.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha confermato la decisione d’appello, rigettando tutti i motivi di ricorso. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato in materia di pubblico impiego:

1. Discrezionalità Amministrativa: La scelta di utilizzare le graduatorie degli idonei per lo scorrimento graduatorie non costituisce un diritto soggettivo per i candidati. È una facoltà che postula l’esercizio di una discrezionalità da parte della Pubblica Amministrazione nel decidere se e quando coprire un posto disponibile.

2. Assenza di un Obbligo Automatico: L’ampliamento della pianta organica non comporta l’obbligo automatico di coprire tutti i nuovi posti. L’amministrazione deve sempre poter valutare, in modo insindacabile, le proprie necessità operative e di spesa.

3. Distinzione tra Obblighi: La sentenza del TAR aveva creato un obbligo di adeguare la dotazione organica, ma non un obbligo di aumentare i posti messi a concorso né di procedere allo scorrimento. L’assunzione del ricorrente era quindi frutto di una nuova e autonoma scelta discrezionale dell’ente.

La Corte ha inoltre respinto le censure di natura processuale, ritenendo la motivazione della sentenza d’appello logica, coerente e non affetta da vizi come la “motivazione apparente” o l’errore di percezione delle prove documentali.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma con forza la discrezionalità della Pubblica Amministrazione nella gestione delle proprie risorse umane. Un candidato idoneo in una graduatoria non vanta un diritto all’assunzione, ma solo un’aspettativa. Lo scorrimento graduatorie rimane uno strumento flessibile nelle mani dell’ente, che può decidere di utilizzarlo in base a valutazioni di opportunità e convenienza. Un obbligo di assunzione per scorrimento può sorgere solo se previsto espressamente da una norma di legge, dalla contrattazione collettiva o dal bando di concorso stesso, circostanze non presenti nel caso di specie.

L’aumento della pianta organica di un ente pubblico obbliga l’amministrazione a coprire tutti i posti vacanti?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che l’ampliamento della pianta organica rappresenta solo il numero massimo di dipendenti che possono essere assunti. Resta ferma la facoltà discrezionale dell’amministrazione di decidere se e quando coprire i posti disponibili, in base alle proprie esigenze e interessi.

Il candidato idoneo non vincitore di un concorso ha un diritto soggettivo allo scorrimento della graduatoria?
No, lo scorrimento della graduatoria non costituisce un diritto soggettivo per i candidati idonei. È una scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione, che postula l’intenzione di coprire un posto resosi disponibile.

Quando la scelta di procedere con lo scorrimento graduatorie diventa un obbligo per la PA?
Diventa un obbligo solo quando tale vincolo è espressamente contemplato dalla legge, dalla contrattazione collettiva o dal bando di concorso. In assenza di tali previsioni, la decisione rimane puramente discrezionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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