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Blocco conto corrente OFAC: Illegittimo per il Giudice

Un risparmiatore si è visto bloccare il conto dopo l’inserimento del suo nome nella lista SDN dell’OFAC statunitense. Il Tribunale di Monza ha dichiarato illegittimo il blocco del conto corrente per sanzioni OFAC, ordinando alla banca l’immediato sblocco. La decisione si fonda sul principio che le sanzioni di un organismo estero come l’OFAC non hanno efficacia diretta nell’ordinamento italiano e che il blocco totale è una misura sproporzionata che viola i diritti fondamentali del cliente.

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Blocco Conto Corrente per Sanzioni OFAC: Quando è Illegittimo? L’Analisi del Tribunale

Un cittadino si ritrova improvvisamente con il conto corrente e tutti i suoi risparmi congelati. La causa? L’inserimento del suo nome in una lista di sanzioni emessa da un’agenzia governativa statunitense, l’OFAC. Questo scenario, sempre più frequente nell’economia globale, solleva una domanda cruciale: una banca che opera in Italia può legittimamente imporre un blocco del conto corrente per sanzioni OFAC? Una recente ordinanza del Tribunale di Monza offre una risposta chiara e tutela i diritti dei risparmiatori, stabilendo che tale blocco è illegittimo.

I Fatti del Caso: Un Blocco Improvviso

Un risparmiatore, titolare di un cospicuo patrimonio gestito da un noto istituto di credito internazionale con succursale in Italia, ha scoperto che il suo conto e tutti gli asset ad esso collegati erano stati completamente bloccati. La banca ha giustificato questa drastica misura comunicando che il nome del cliente era stato inserito nella “Specially Designated Nationals and Blocked Persons List” (SDN List) dall’Office for Foreign Assets Control (OFAC) degli Stati Uniti, a causa di presunti rapporti commerciali con la Russia.

Senza alcuna notifica preventiva o possibilità di difendersi, il cliente si è trovato nell’impossibilità di accedere ai propri fondi e di compiere qualsiasi operazione finanziaria. Ha quindi presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale per ottenere lo sblocco immediato dei suoi beni.

La Decisione del Tribunale: Sblocco Immediato

Il Tribunale di Monza, dopo aver inizialmente concesso un decreto di sblocco in via d’urgenza senza sentire la banca (inaudita altera parte), ha pienamente confermato la sua decisione anche dopo la costituzione in giudizio dell’istituto di credito.

Il giudice ha ordinato alla banca di ripristinare immediatamente la piena operatività del conto corrente e di tutti gli asset intestati al ricorrente, condannandola anche al pagamento delle spese legali. La decisione si basa su un’analisi approfondita che bilancia gli obblighi di compliance della banca con i diritti fondamentali del cliente.

Le Motivazioni: Perché il Blocco per Sanzioni OFAC è Illegittimo?

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni con cui il Tribunale ha smontato la linea difensiva della banca, fondata sulla presunta obbligatorietà delle sanzioni americane.

L’Inefficacia delle Sanzioni Extraterritoriali in Italia

Il punto centrale è il principio della sovranità giuridica. Il Tribunale ha affermato che l’OFAC è un organismo del governo statunitense e le sue determinazioni non hanno efficacia diretta e vincolante nell’ordinamento giuridico italiano. Le banche che operano in Italia sono soggette alla legge italiana ed europea. Non sussiste alcun obbligo legale di congelare fondi sulla base di una lista stilata da un’autorità straniera, a meno che tale lista non sia recepita da regolamenti dell’Unione Europea o da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Inoltre, viene richiamato il cosiddetto “Regolamento di Blocco” (Reg. CE n. 2271/96), una normativa europea specificamente concepita per neutralizzare gli effetti extraterritoriali di sanzioni come quelle statunitensi, proteggendo cittadini e imprese europee.

Violazione del Diritto alla Difesa e Sproporzionalità

Il Tribunale ha evidenziato come l’inserimento nella lista OFAC sia avvenuto in totale assenza di contraddittorio e senza rispettare i più basilari principi del diritto alla difesa. Agire sulla base di una simile misura, adottando la sanzione più grave possibile come il blocco totale degli asset, costituisce una reazione sproporzionata e ingiustificata.

Il blocco totale ha causato al cliente un danno immediato e irreparabile, privandolo della possibilità di gestire il proprio patrimonio e ledendo i suoi diritti fondamentali, come la libertà di iniziativa economica.

L’Irrilevanza degli Argomenti della Banca

Il giudice ha respinto sistematicamente le giustificazioni addotte dalla banca:

1. Composizione del portafoglio: Il fatto che il cliente detenesse titoli in dollari o azioni USA non cambia la natura del rapporto contrattuale, che rimane disciplinato dalla legge italiana.
2. Accordi con le autorità USA: Eventuali accordi (come un Deferred Prosecution Agreement) tra la banca e il Dipartimento di Giustizia americano sono vincolanti solo per le parti che li hanno sottoscritti e non possono pregiudicare i diritti di un cliente terzo, non soggetto alla giurisdizione americana.
3. Clausole contrattuali: La clausola che permetteva alla banca di non eseguire ordini in presenza di un provvedimento di un’autorità competente è stata ritenuta non applicabile, poiché l’OFAC non è un'”autorità competente” per l’ordinamento italiano.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Risparmiatori e Banche

Questa ordinanza del Tribunale di Monza stabilisce un principio fondamentale: le banche che operano in Italia devono rispettare la gerarchia delle fonti del diritto italiano ed europeo. La minaccia di sanzioni secondarie da parte di un paese terzo non può giustificare la violazione dei diritti fondamentali dei propri clienti e degli obblighi contrattuali assunti secondo la legge italiana. Per i risparmiatori, questa decisione rappresenta un’importante garanzia di tutela: di fronte a un blocco del conto corrente per sanzioni OFAC, esiste un rimedio giudiziario efficace per far valere i propri diritti. Per gli istituti di credito, è un monito a valutare con estrema cautela le proprie policy di compliance, assicurandosi che siano conformi all’ordinamento giuridico in cui operano e non meramente supine a normative estere con pretese extraterritoriali.

Una banca che opera in Italia può bloccare un conto corrente basandosi unicamente su una sanzione dell’OFAC statunitense?
No. Secondo l’ordinanza, l’inserimento in una lista OFAC, un organismo statunitense, non crea un obbligo automatico di congelamento dei fondi. Tali sanzioni non hanno efficacia diretta nell’ordinamento italiano, che non le riconosce come vincolanti se non recepite da normative UE o ONU.

Il fatto che un portafoglio contenga investimenti in dollari USA giustifica il blocco da parte della banca in caso di sanzioni OFAC?
No. Il Tribunale ha stabilito che la composizione del portafoglio è irrilevante quando il contratto di gestione è espressamente regolato dalla legge italiana e soggetto alla giurisdizione italiana. Il diritto applicabile al rapporto contrattuale prevale sulle caratteristiche dei singoli asset.

Cosa può fare un correntista se si vede bloccare il conto a causa di una sanzione OFAC?
Il correntista può agire in giudizio con un ricorso d’urgenza (ex art. 700 c.p.c.) per chiedere al giudice di ordinare alla banca l’immediato sblocco del conto e il ripristino della piena operatività. L’ordinanza dimostra che, in questi casi, le probabilità di successo sono elevate, dato che il blocco è ritenuto illegittimo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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