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Riunione dei giudizi: Cassazione e azione revocatoria

Un fideiussore aveva donato degli immobili alle figlie. La società cessionaria del credito del creditore originario ha agito con successo in revocatoria nei primi due gradi di giudizio. In Cassazione, il fideiussore ha chiesto e ottenuto la riunione dei giudizi, unendo il procedimento sull’azione revocatoria a quello, già pendente, sull’accertamento del credito stesso. La Suprema Corte ha accolto l’istanza per l’evidente connessione tra le due cause, dato che l’esito della revocatoria dipende dall’effettiva esistenza del credito.

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Riunione dei giudizi: la Cassazione unisce la causa revocatoria a quella sul credito

L’istituto della riunione dei giudizi rappresenta un fondamentale strumento di economia processuale e coerenza delle decisioni. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza di questo principio, disponendo la fusione di un procedimento relativo a un’azione revocatoria con un altro giudizio, pendente tra le stesse parti, avente ad oggetto l’accertamento del credito a tutela del quale la revocatoria era stata intentata. Analizziamo insieme i dettagli di questa interessante pronuncia.

I Fatti del Caso: La Donazione Sotto Lente

La vicenda trae origine da un’obbligazione di garanzia (fideiussione) prestata da un soggetto a favore di una società, successivamente fallita. Il creditore originario, un istituto di credito, aveva ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti del fideiussore. Successivamente, il creditore aveva avviato un’azione giudiziaria per far dichiarare la simulazione o, in subordine, la revoca di due atti di donazione con i quali il fideiussore aveva trasferito alle proprie figlie la nuda proprietà di due immobili, riservandosene l’usufrutto. L’intento del creditore era quello di rendere tali beni nuovamente aggredibili per il soddisfacimento del proprio credito.

Il Percorso Giudiziario e l’Azione Revocatoria

Il Tribunale di primo grado aveva respinto la domanda di simulazione ma accolto quella revocatoria, ritenendo sussistenti tutti i presupposti di legge, tra cui il pregiudizio alle ragioni del creditore (cd. eventus damni). La decisione veniva confermata dalla Corte d’Appello, la quale rigettava le doglianze del fideiussore, riconoscendo anche la piena legittimazione ad agire della società cessionaria del credito, nel frattempo subentrata alla banca originaria.

Contro la sentenza di secondo grado, il fideiussore proponeva ricorso per Cassazione. In questa sede, avanzava un’istanza cruciale: la riunione dei giudizi tra il presente procedimento e un’altra causa pendente dinanzi alla stessa Suprema Corte, avente ad oggetto proprio l’esistenza e la validità del credito posto a fondamento dell’azione revocatoria.

La Riunione dei Giudizi secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto l’istanza di riunione meritevole di accoglimento. La decisione si fonda sull’articolo 274 del codice di procedura civile, che consente al giudice di disporre la riunione di cause connesse pendenti davanti a sé.

Le Motivazioni della Decisione

I giudici di legittimità hanno ravvisato un’evidente connessione oggettiva e soggettiva tra i due procedimenti. La domanda revocatoria, oggetto del giudizio in esame, era stata infatti promossa a tutela di un credito la cui esistenza era contestata e formava l’oggetto principale dell’altro giudizio pendente. In altre parole, l’esito della causa sull’accertamento del credito avrebbe avuto un impatto diretto e determinante sulla stessa sussistenza del diritto ad agire in revocatoria.

Per evitare il rischio di decisioni contrastanti e per ragioni di economia processuale, la Corte ha ritenuto indispensabile trattare congiuntamente le due cause. La riunione dei giudizi permette di avere una visione completa e coordinata della vicenda, garantendo che la decisione sull’azione a tutela del patrimonio sia presa solo dopo aver accertato in via definitiva la sussistenza del credito da tutelare.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Riunione dei Giudizi

Questa ordinanza della Suprema Corte sottolinea un principio cardine del nostro ordinamento processuale: la necessità di garantire la coerenza e la logicità del sistema giudiziario. La riunione dei giudizi, quando ne ricorrono i presupposti, non è una mera facoltà, ma una scelta quasi obbligata per prevenire giudicati contraddittori. Per i creditori, ciò significa che l’azione revocatoria, pur potendo essere intrapresa anche sulla base di un credito litigioso, trova il suo pieno compimento solo quando il credito stesso è definitivamente accertato. Per i debitori, rappresenta una garanzia che le azioni a tutela del credito non procedano in modo slegato dalla verifica del fondamento del credito stesso.

Quando è possibile chiedere la riunione dei giudizi pendenti davanti alla stessa Corte?
È possibile chiedere la riunione quando tra due o più giudizi esiste un’evidente connessione oggettiva (riguardano lo stesso oggetto o questioni collegate) e soggettiva (coinvolgono le medesime parti), come previsto dall’art. 274 del codice di procedura civile.

Perché in questo caso specifico è stata concessa la riunione dei giudizi?
La Cassazione ha concesso la riunione perché la domanda revocatoria era stata promossa per tutelare un credito la cui effettiva esistenza era oggetto di contestazione in un altro giudizio pendente. La decisione su un caso era quindi strettamente dipendente dall’esito dell’altro, rendendo necessaria una trattazione congiunta per evitare sentenze contraddittorie.

Può un creditore iniziare un’azione revocatoria anche se il suo credito è contestato?
Sì, come emerge dalla decisione della Corte d’Appello menzionata nel provvedimento, un’azione revocatoria può essere intrapresa anche sulla base di un credito litigioso, cioè non ancora accertato con sentenza definitiva. Tuttavia, l’esito finale dell’azione revocatoria è strettamente legato all’accertamento positivo di tale credito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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