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Risarcimento danno nudo proprietario: chi agisce?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4806/2025, ha stabilito un importante principio in materia di risarcimento danno nudo proprietario. In un caso di taglio di alberi al confine tra due proprietà, la Corte ha chiarito che sia il nudo proprietario sia l’usufruttuario hanno la legittimazione ad agire contro il terzo responsabile del danno. La sentenza afferma che il diritto del nudo proprietario a tutelare l’integrità del bene coesiste con quello dell’usufruttuario a proteggere il proprio diritto di godimento, indipendentemente dalla natura degli alberi danneggiati.

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Risarcimento Danno Nudo Proprietario: La Cassazione Fa Chiarezza sulla Legittimazione ad Agire

Quando un bene immobile subisce un danno, sorge una domanda fondamentale: chi ha il diritto di chiedere il risarcimento? La questione si complica se sulla proprietà insistono diritti diversi, come la nuda proprietà e l’usufrutto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre una risposta chiara, stabilendo che la richiesta di risarcimento danno nudo proprietario è pienamente legittima, anche in presenza di un usufruttuario. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa: Il Taglio degli Alberi al Confine

La vicenda ha origine da una controversia tra due proprietari confinanti. Una proprietaria citava in giudizio la vicina, accusandola di aver tagliato alcuni alberi situati sul suo terreno e chiedendo il risarcimento dei danni. La convenuta si difendeva sostenendo che il terreno in questione fosse di sua proprietà.

Il Giudice di Pace, dopo aver disposto una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) per stabilire l’esatta linea di confine, accertava che gli alberi si trovavano effettivamente sulla proprietà dell’attrice. Tuttavia, respingeva la domanda di risarcimento. Il motivo? L’attrice era solo la nuda proprietaria del terreno, mentre la madre ne era l’usufruttuaria. Secondo il primo giudice, solo quest’ultima, in qualità di usufruttuaria, avrebbe avuto il diritto di chiedere i danni.

La Decisione del Tribunale e il Ricorso in Cassazione

La nuda proprietaria impugnava la decisione dinanzi al Tribunale. Quest’ultimo ribaltava la sentenza di primo grado, accogliendo l’appello. Il Tribunale riconosceva la legittimazione della nuda proprietaria a chiedere il risarcimento, basando la sua decisione sulla tipologia di alberi tagliati. Secondo i giudici d’appello, non trattandosi di alberi destinati al taglio secondo la disciplina dell’usufrutto (art. 989 c.c.), il danno incideva direttamente sul diritto di proprietà e non solo sul diritto di godimento dell’usufruttuario.

Insoddisfatta, la vicina soccombente proponeva ricorso per Cassazione, lamentando, tra le altre cose, un’errata applicazione delle norme sulla legittimazione ad agire e sulla determinazione dei confini.

Le motivazioni della Corte di Cassazione sul risarcimento danno nudo proprietario

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del Tribunale nel suo esito finale, ma correggendone e integrandone la motivazione. La Suprema Corte ha colto l’occasione per enunciare un principio di diritto di notevole importanza pratica.

La Legittimazione ad Agire del Nudo Proprietario e dell’Usufruttuario

Il punto cruciale della decisione riguarda la coesistenza dei diritti del nudo proprietario e dell’usufruttuario nei confronti di terzi che danneggiano il bene. La Corte afferma che non c’è alcuna ragione per negare all’usufruttuario una “autonoma legittimazione ad agire” (ai sensi dell’art. 2043 c.c.) per il risarcimento del danno che un terzo ha causato al suo diritto di godimento.

Tuttavia, questo non esclude il diritto del proprietario. La legittimazione dell’usufruttuario si affianca, e non sostituisce, quella del nudo proprietario. Quest’ultimo vanta una pretesa, verso tutti i terzi, di astensione da ingerenze che possano ledere il suo diritto di proprietà, sebbene “compresso” dalla presenza dell’usufrutto.

In altre parole, il danno provocato da un terzo lede due posizioni giuridiche distinte:
1. Il diritto di godimento dell’usufruttuario, che viene privato della possibilità di usare e fruire del bene nella sua integrità.
2. Il diritto di proprietà del nudo proprietario, che vede intaccata la sostanza e il valore del bene stesso.

Di conseguenza, entrambi i soggetti sono legittimati ad agire contro il terzo responsabile per ottenere il risarcimento del danno subito, ciascuno in relazione al proprio diritto leso. La distinzione basata sulla tipologia di alberi, utilizzata dal Tribunale, è rilevante per regolare i rapporti interni tra nudo proprietario e usufruttuario, ma non per escludere l’azione di uno dei due verso l’esterno.

La Determinazione dei Confini e il Ruolo della CTU

La Corte ha anche respinto i motivi di ricorso relativi alla determinazione del confine, ribadendo un principio consolidato: ai sensi dell’art. 950 c.c., il giudice può privilegiare le risultanze dello stato effettivo dei luoghi, come accertato dalla CTU, rispetto alle semplici mappe catastali, che hanno valore sussidiario.

Conclusioni: Un Principio Chiaro per la Tutela della Proprietà

L’ordinanza della Cassazione stabilisce con chiarezza che il risarcimento danno nudo proprietario è un diritto pienamente tutelabile, che coesiste con quello dell’usufruttuario. Entrambe le figure possono agire legalmente contro un terzo che danneggi la proprietà, poiché l’illecito lede posizioni giuridiche distinte ma ugualmente meritevoli di protezione. Questa decisione rafforza la tutela del diritto di proprietà, garantendo al nudo proprietario strumenti efficaci per preservare l’integrità e il valore del suo bene, anche durante il periodo di usufrutto altrui.

Il nudo proprietario può chiedere il risarcimento dei danni a un terzo, anche se sulla proprietà c’è un usufruttuario?
Sì. La Corte di Cassazione ha affermato che la legittimazione del nudo proprietario a chiedere il risarcimento si affianca a quella dell’usufruttuario, poiché il danno del terzo lede il suo diritto di proprietà, anche se compresso dalla presenza dell’usufrutto.

L’usufruttuario ha anche lui il diritto di agire per i danni causati al bene?
Sì. La Corte ha riconosciuto all’usufruttuario un'”autonoma legittimazione ad agire” per tutelare il proprio diritto di godimento del bene, leso dall’atto illecito del terzo.

Nella determinazione dei confini tra due proprietà, prevalgono le mappe catastali o lo stato effettivo dei luoghi?
La Corte ha ribadito che, ai sensi dell’art. 950 del codice civile, il giudice può dare prevalenza allo stato effettivo dei luoghi, come accertato tramite prove quali una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), rispetto alle mere risultanze delle mappe catastali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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