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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

Due coniugi avevano proposto ricorso in Cassazione contro una sentenza di revocatoria. Prima dell’udienza, hanno presentato un atto di rinuncia al ricorso. La Suprema Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, senza condanna alle spese, poiché la banca resistente non si era costituita nel procedimento.

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Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando il Processo si Estingue

La rinuncia al ricorso è un istituto processuale che consente a una parte di porre fine a un contenzioso in modo volontario. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo strumento determini l’estinzione del giudizio, con specifiche conseguenze sulle spese legali. Analizziamo insieme questo caso per capire le dinamiche e le implicazioni di tale scelta processuale.

I Fatti del Caso: Dalla Revocatoria alla Cassazione

La vicenda ha origine da un’azione revocatoria promossa da un istituto bancario nei confronti di due coniugi. La banca chiedeva di dichiarare inefficaci due atti: la costituzione di un fondo patrimoniale su un immobile di proprietà di uno dei coniugi e la successiva vendita di un altro bene.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda della banca, dichiarando l’inefficacia degli atti. La decisione veniva confermata anche dalla Corte d’Appello, che rigettava il gravame proposto dai coniugi. Ritenendosi lesi, questi ultimi decidevano di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, proponendo un ricorso basato su tre distinti motivi.

L’Atto di Rinuncia al Ricorso e le Sue Conseguenze

Il colpo di scena avviene prima della data fissata per l’udienza in camera di consiglio. I ricorrenti, infatti, depositano un formale atto di rinuncia al ricorso. Questo atto unilaterale, previsto dall’articolo 390 del codice di procedura civile, manifesta la volontà della parte di non voler più proseguire con l’impugnazione.

La Corte, nel prendere in esame l’atto, verifica che la rinuncia soddisfi tutti i requisiti di forma e di sostanza previsti dalla legge. Una volta accertata la regolarità della rinuncia, la conseguenza processuale è inevitabile e automatica: l’estinzione del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La decisione della Suprema Corte è fondata su una precisa applicazione delle norme procedurali. Ecco i punti chiave del ragionamento dei giudici:

1. Validità della Rinuncia: La Corte ha constatato che l’atto di rinuncia era stato depositato prima dell’udienza e rispettava i requisiti dell’art. 390, secondo comma, c.p.c. Questo ha reso l’atto pienamente efficace.

2. Estinzione del Giudizio: Ai sensi dell’art. 391, ultimo comma, c.p.c., la conseguenza diretta di una valida rinuncia è la declaratoria di estinzione del processo. La Corte non entra nel merito dei motivi del ricorso, ma si limita a prendere atto della volontà dei ricorrenti di porre fine alla lite.

3. Regolamentazione delle Spese: Un aspetto cruciale riguarda le spese legali. La Corte ha stabilito di non procedere alla liquidazione delle spese. La motivazione risiede nel fatto che la banca, pur essendo stata regolarmente notificata del ricorso (intimata), non aveva svolto attività difensiva nel giudizio di Cassazione. In assenza di una controparte costituita, non vi sono spese da rimborsare.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia

L’ordinanza in esame chiarisce in modo netto le conseguenze di una rinuncia al ricorso. Innanzitutto, essa comporta la chiusura definitiva del giudizio di Cassazione. Questo significa che la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello che dava ragione alla banca, diventa definitiva e non più contestabile. La rinuncia si rivela quindi uno strumento per porre fine a una controversia, magari a seguito di un accordo transattivo tra le parti o per una valutazione strategica sull’esito del giudizio. La decisione sulle spese evidenzia inoltre un principio importante: non vi è condanna alle spese se la controparte non ha partecipato attivamente al giudizio.

Cosa succede se si presenta un atto di rinuncia al ricorso in Cassazione?
Il giudizio di Cassazione viene dichiarato estinto. La Corte non esamina il merito del ricorso ma si limita a certificare la chiusura del procedimento a seguito della volontà espressa dalla parte ricorrente.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
In questo specifico caso, la Corte ha deciso di non disporre nulla in merito alle spese poiché la parte intimata (la banca) non si era costituita e non aveva svolto attività difensiva nel giudizio di legittimità. Pertanto, non vi erano spese da rimborsare.

La rinuncia al ricorso rende definitiva la sentenza del grado precedente?
Sì, l’estinzione del giudizio di Cassazione per rinuncia comporta che la sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello nel caso di specie, passi in giudicato e diventi definitiva e inappellabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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