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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

In una complessa causa ereditaria, la parte ricorrente ha presentato appello in Cassazione avverso una decisione della Corte d’Appello. Tuttavia, prima della decisione nel merito, ha presentato una formale rinuncia al ricorso, accettata dalla controparte. Di conseguenza, la Corte di Cassazione, senza esaminare i motivi dell’appello, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

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Rinuncia al ricorso: quando il processo si ferma prima della sentenza

Nel complesso mondo della giustizia, non tutte le cause arrivano a una sentenza che decide chi ha torto e chi ha ragione. A volte, il percorso si interrompe a causa di una scelta strategica delle parti. È il caso della rinuncia al ricorso, un istituto processuale che porta all’estinzione del giudizio. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo e quali sono le sue conseguenze dirette.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una complessa disputa ereditaria. La compagna di un notaio defunto aveva citato in giudizio il fratello e altri parenti del suo compagno per ottenere il rispetto delle sue ultime volontà. Il testamento prevedeva la cessione della nuda proprietà di due immobili ai nipoti, ma con la costituzione di un diritto di usufrutto a vita in favore della compagna. In subordine, la donna chiedeva la restituzione di una cospicua somma, che sosteneva essere stata anticipata dal defunto al fratello per l’acquisto di quegli stessi immobili, come risultava da un libro giornale privato.

Il fratello del defunto si era opposto, contestando la legittimazione della donna e proponendo a sua volta una domanda per la restituzione di canoni di locazione percepiti da quest’ultima.

Il giudizio di primo grado si era concluso con una dichiarazione di inammissibilità di entrambe le domande. La Corte d’Appello, invece, aveva parzialmente accolto le ragioni del fratello, condannando la compagna a pagare una somma a titolo di canoni di locazione e respingendo ogni altra richiesta.

L’Appello e la successiva rinuncia al ricorso

Contro la sentenza di secondo grado, la compagna aveva proposto ricorso per cassazione, affidandosi a ben sette motivi che spaziavano dalla violazione di norme procedurali all’errata interpretazione del testamento e delle norme civilistiche su crediti e valori mobiliari.

Tuttavia, prima che la Suprema Corte potesse esaminare nel dettaglio queste complesse questioni giuridiche, è avvenuto un colpo di scena processuale: la ricorrente ha depositato una memoria con la quale dichiarava formalmente di voler procedere con la rinuncia al ricorso. Questo atto è stato seguito dal deposito di un’accettazione da parte della controparte.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Di fronte a questa situazione, il compito della Corte di Cassazione è diventato puramente procedurale. I giudici non sono entrati nel merito dei sette motivi di ricorso, poiché la volontà delle parti di porre fine alla lite ha prevalso.

La Corte ha semplicemente verificato la conformità dell’atto di rinuncia e della relativa accettazione a quanto previsto dall’articolo 390 del codice di procedura civile. Questa norma stabilisce che la parte può rinunciare al ricorso e che tale rinuncia, se accettata, produce l’effetto di estinguere il procedimento. L’ordinanza, quindi, non contiene alcuna valutazione sulle ragioni delle parti, ma si limita a prendere atto della loro decisione di non proseguire oltre nel contenzioso.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione è perentoria: dichiara l’estinzione del giudizio di cassazione. Questo significa che il processo si conclude definitivamente. L’effetto pratico più importante è che la sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e non più contestabile. La rinuncia al ricorso si rivela quindi uno strumento che, pur non risolvendo la disputa nel merito, pone fine alla controversia, cristallizzando l’ultima decisione giudiziaria emessa.

Cosa significa ‘rinuncia al ricorso’ in Cassazione?
Significa che la parte che ha presentato il ricorso (il ricorrente) dichiara formalmente di non voler più proseguire il giudizio davanti alla Corte di Cassazione, di fatto ritirando la propria impugnazione.

Qual è la conseguenza principale della rinuncia al ricorso se viene accettata?
La conseguenza principale, come stabilito dalla Corte, è l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo termina senza una decisione nel merito e la sentenza precedentemente impugnata diventa definitiva.

La Corte si è pronunciata sui motivi di contestazione dopo la rinuncia?
No. A seguito della rinuncia e della sua accettazione, la Corte non ha esaminato i motivi del ricorso. Il suo compito si è limitato a verificare la correttezza formale della rinuncia e a dichiarare l’estinzione del procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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