Ricorso Inammissibile: Quando la Forma Diventa Sostanza
Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più comuni e, per certi versi, frustranti di un procedimento giudiziario. Significa che il giudice non entra nemmeno nel merito della questione, fermandosi a un ostacolo preliminare. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come la mancata specificazione di un pregiudizio concreto possa portare a questa conclusione, anche a fronte di presunte violazioni procedurali. Analizziamo insieme questo caso per capire le logiche che guidano la Suprema Corte.
I Fatti di Causa
La vicenda ha origine dall’opposizione di un cittadino straniero a un decreto di espulsione emesso dal Prefetto. Il Giudice di Pace, in prima istanza, aveva respinto tale opposizione, confermando la validità del provvedimento. 
Contro questa decisione, il cittadino ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su tre motivi principali:
1.  Violazione del contraddittorio: Si lamentava che il Giudice di Pace avesse confermato l’espulsione nonostante la Questura si fosse costituita tardivamente, senza concedere alla difesa un termine per replicare.
2.  Mancanza di un regolare processo: Si denunciava una violazione del diritto a un giusto processo, secondo gli articoli 183 del codice di procedura civile e 24 della Costituzione.
3.  Vizio di motivazione: Si contestava al giudice di non aver adeguatamente valutato una prova decisiva, ovvero un biglietto di viaggio che, secondo la difesa, avrebbe dovuto essere preso in considerazione.
L’Analisi della Corte e la Dichiarazione di Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha esaminato i tre motivi e li ha dichiarati tutti inammissibili, fornendo una chiara lezione sulla tecnica processuale e sui limiti del giudizio di legittimità.
I Primi Due Motivi: La Necessità di un Pregiudizio Concreto
La Corte ha liquidato i primi due motivi, strettamente connessi, come inammissibili per una ragione fondamentale: il ricorrente non ha specificato quale fosse stata la lesione effettiva del suo diritto di difesa. Anche se la Questura si era costituita in ritardo, il ricorrente non ha spiegato in che modo questo gli abbia impedito concretamente di difendersi. Poiché il procedimento si svolgeva con trattazione scritta (una modalità comune, specialmente nel periodo di riferimento), le censure relative alla difesa “in udienza” sono state ritenute fuori luogo. In sostanza, la Corte afferma un principio cardine: non basta denunciare un’irregolarità formale, ma è necessario dimostrare che tale irregolarità ha causato un danno reale e tangibile alle proprie garanzie difensive.
Il Terzo Motivo: I Limiti del Giudizio di Legittimità
Anche il terzo motivo, relativo alla mancata valutazione del biglietto di viaggio, è stato giudicato inammissibile. Qui, la Corte ha ribadito un altro principio consolidato: la valutazione delle prove è un compito esclusivo del giudice di merito (in questo caso, il Giudice di Pace). La Cassazione, nel suo ruolo di giudice di legittimità, non può riesaminare i fatti o le prove. Il suo controllo si limita a verificare che la motivazione della decisione impugnata sia logica, coerente e non contraddittoria. Poiché nel caso di specie la motivazione del Giudice di Pace è stata ritenuta congrua, ogni ulteriore discussione sulla rilevanza di una specifica prova è preclusa.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni alla base della dichiarazione di ricorso inammissibile sono di natura squisitamente processuale. La Suprema Corte non entra nel merito della legittimità del decreto di espulsione, ma si concentra sulla corretta impostazione del ricorso. La decisione sottolinea che l’appello in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È un controllo sulla corretta applicazione della legge. Pertanto, i motivi di ricorso devono essere specifici, autosufficienti e, soprattutto, devono evidenziare un errore di diritto o un vizio logico grave nella motivazione, non una semplice divergenza di opinioni sulla valutazione delle prove. La mancata dimostrazione di un pregiudizio effettivo e la richiesta di una nuova valutazione dei fatti si sono rivelate barriere insormontabili, portando inevitabilmente all’inammissibilità.
Conclusioni
Questa ordinanza offre spunti di riflessione pratici e fondamentali. In primo luogo, evidenzia l’importanza di formulare i motivi di ricorso con estrema precisione, non limitandosi a enunciare la violazione di una norma, ma spiegando nel dettaglio come tale violazione abbia inciso negativamente e concretamente sul diritto di difesa. In secondo luogo, ribadisce la natura e i limiti del giudizio di cassazione: non è una sede per ottenere una nuova valutazione del merito della causa. La decisione del Giudice di Pace, seppur contestata, se sorretta da una motivazione coerente, è destinata a rimanere salda di fronte a censure che mirano a un riesame delle prove. Il caso si chiude quindi con una dichiarazione di inammissibilità che conferma, di fatto, la decisione precedente.
 
Quando un motivo di ricorso per violazione del diritto di difesa viene considerato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un motivo è inammissibile quando il ricorrente si limita a denunciare una violazione procedurale senza indicare quale specifica e concreta lesione al proprio diritto di difesa ne sia derivata.
La Corte di Cassazione può riesaminare le prove valutate da un giudice di grado inferiore?
No, la valutazione delle prove è considerata insindacabile nel giudizio di legittimità. La Corte di Cassazione si limita a verificare che la motivazione del giudice di merito sia congrua e non contraddittoria, senza entrare nel merito della scelta o dell’interpretazione delle prove.
Cosa accade se una parte si costituisce tardivamente in un procedimento a trattazione scritta?
Se la parte avversa non dimostra quale concreto pregiudizio al suo diritto di difesa sia stato causato dalla costituzione tardiva, la relativa censura viene considerata inammissibile, poiché la semplice irregolarità formale non è di per sé sufficiente a invalidare il procedimento.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 3055 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1   Num. 3055  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 02/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 22847/2021 R.G. proposto da: RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato  in INDIRIZZO (TEL/FAX NUMERO_TELEFONO CELL. NUMERO_TELEFONO), presso lo studio RAGIONE_SOCIALE‘avvocato COGNOME NOME (CODICE_FISCALE) che lo rappresenta e difende
-ricorrente-
 contro
PREFETTURA DI ROMA, QUESTURA ROMA
-intimati- avverso  ORDINANZA  di  GIUDICE  DI  PACE  ROMA  n.  42335/2020 depositata il 04/06/2021.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 30/11/2023 dal Consigliere NOME COGNOME.
FATTI Dl CAUSA
Con provvedimento in data 21/10/2021 il Giudice di Pace di Roma ha respinto l’opposizione proposta da COGNOME cittadino RAGIONE_SOCIALEa  Macedonia,  avverso  il  decreto  di  espulsione  dal  territorio nazionale adottato ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art.13, commi 2 e 8, d.lgs.286/1998, dal Prefetto di Roma.
Avverso  la  predetta  ordinanza  ha  proposto  ricorso  per cassazione il ricorrente con tre motivi.
Il Prefetto non ha spiegato difese.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Con il primo motivo di ricorso, il ricorrente denuncia violazione e  falsa  applicazione  degli  artt.  18  comma  7  Dlgs  150/11  in riferimento all’art. 360 comma 1, nr.3 c.p.c. perché il Giudice di Pace ha confermato il decreto di espulsione erroneamente in violazione RAGIONE_SOCIALEe norme a difesa del contraddittorio.
Con  il  secondo  motivo  di  ricorso,  il  ricorrente  denuncia  la violazione e falsa applicazione degli artt. artt.  183, comma 1 cpc e 24 RAGIONE_SOCIALEa Costituzione ex art. 360, nr. 3 c.p.c. perché il Giudice di Pace ha confermato il decreto di espulsione senza svolgimento di un regolare processo.
Con  il  terzo  motivo  di  ricorso,  il  ricorrente  denuncia  omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione su un punto decisivo perché il Giudice di Pace ha confermato il decreto di espulsione senza valutare la prova costituita dal biglietto di ingresso di una regolare agenzia di viaggio.
Il  primo e secondo motivo di ricorso sono inammissibili.
Lamenta  il ricorrente che il Giudice abbia ignorato le sue censure in ordine alla mancata concessione di un termine per controdedurre sebbene la questura si sia costituita tardivamente.
I primi due motivi sono inammissibili in quanto il ricorrente non ha indicato quale sarebbe stata la lesione del proprio diritto di difesa considerato che il procedimento si svolgeva con trattazione  scritta  secondo  la  normativa  processuale  ratione temporis  vigente  e  le  censure  si  concentrano  sulla  lesione  del diritto di difesa in udienza.
In ordine poi al terzo motivo occorre osservare che la valutazione RAGIONE_SOCIALEe  prove  da  parte  del  giudice  di  pace  è  insindacabile  nel giudizio di legittimità quando come nella specie sia congruamente motivata e pertanto il motivo è inammissibile.
Alla stregua RAGIONE_SOCIALEe considerazioni che precedono, il ricorso deve essere, pertanto, dichiarato inammissibile senza alcuna statuizione sulle spese, attesa la mancata  costituzione del RAGIONE_SOCIALE.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso. Così deciso in Roma, il 30/11/2023.