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Ricorso improcedibile: l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso improcedibile a causa del mancato deposito della copia notificata della sentenza impugnata. Il caso verteva su una complessa lite tra ex coniugi riguardo la proprietà e la gestione di un’azienda. La Corte sottolinea come l’omissione di questo adempimento formale precluda l’esame nel merito, rendendo definitiva la decisione della Corte d’Appello e condannando il ricorrente al pagamento delle spese.

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Ricorso Improcedibile: Quando un Errore Formale Costa il Processo

Nel complesso mondo della giustizia, la forma è spesso sostanza. Un ricorso improcedibile è la dimostrazione più chiara di questo principio: anche le ragioni più valide possono essere vanificate da un errore procedurale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio lampante di come il mancato rispetto di un adempimento, apparentemente semplice, possa determinare l’esito di un’intera causa. La vicenda, nata da una complessa disputa familiare e commerciale tra due ex coniugi, si è conclusa non con una decisione sul merito delle pretese, ma con una declaratoria di inammissibilità per un vizio formale.

I Fatti del Caso: Una Lunga Battaglia Legale tra Ex Coniugi

La controversia ha origine quando un uomo cita in giudizio la sua ex moglie davanti al Tribunale. Le sue richieste erano varie e complesse: chiedeva il riconoscimento di un’impresa familiare, il 49% degli utili, il trasferimento di un’azienda in base a un accordo preso in sede di separazione, il riconoscimento della sua qualità di socio di fatto e il risarcimento dei danni. L’accordo per la cessione dell’azienda, tuttavia, non era mai diventato operativo perché legato al divorzio congiunto, che era stato dichiarato inammissibile.

Il Tribunale, con una sentenza non definitiva, aveva respinto gran parte delle domande dell’attore e accolto la domanda riconvenzionale della donna, riconoscendole la proprietà dell’azienda. Con una successiva sentenza definitiva, l’uomo era stato condannato al pagamento di una somma considerevole.

Insoddisfatto, l’uomo aveva impugnato entrambe le sentenze davanti alla Corte d’Appello, ma anche in secondo grado le sue ragioni non avevano trovato accoglimento. La Corte territoriale aveva rigettato sia il suo appello principale sia quello incidentale della ex moglie, confermando di fatto la decisione del Tribunale. È a questo punto che la questione è approdata in Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte: Un Ostacolo Procedurale Insormontabile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso improcedibile. La ragione è puramente tecnica ma fondamentale: il ricorrente, pur avendo depositato una copia della sentenza impugnata, non ha depositato la copia con la relata di notifica. Questo documento è essenziale perché attesta la data in cui la sentenza d’appello è stata formalmente comunicata alla parte e, di conseguenza, fa decorrere il termine breve di 60 giorni per presentare ricorso.

Senza questa prova, la Corte non è in grado di verificare in modo certo la tempestività dell’impugnazione. Poiché né il ricorrente né la controricorrente hanno fornito tale documentazione, il ricorso non ha potuto superare il vaglio preliminare di ammissibilità.

Le Motivazioni

La motivazione principale della Corte si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale, anche delle Sezioni Unite. L’onere di dimostrare la tempestività del ricorso grava sulla parte che lo propone. Il deposito della copia notificata della sentenza impugnata, come previsto dall’art. 369, secondo comma, n. 2, c.p.c., è un adempimento necessario per consentire al giudice di legittimità di verificare il rispetto dei termini processuali. La sua mancanza rende il ricorso, appunto, improcedibile.

Per completezza, la Corte ha aggiunto che, anche se l’ostacolo procedurale fosse stato superato, gli otto motivi di ricorso sarebbero stati comunque inammissibili o infondati. I giudici hanno rilevato come i motivi fossero redatti con una tecnica non rispettosa delle norme, fossero estranei alla ratio decidendi della sentenza d’appello o mirassero a un riesame del merito dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce una lezione cruciale per chiunque affronti un percorso giudiziario: la massima attenzione agli aspetti procedurali è tanto importante quanto la solidità delle proprie argomentazioni nel merito. Un errore formale, come l’omesso deposito di un documento richiesto dalla legge, può precludere definitivamente la possibilità di far valere i propri diritti davanti alla Corte Suprema. La decisione, diventata definitiva, ha quindi cristallizzato l’esito dei gradi precedenti, condannando il ricorrente non solo a vedere respinte le sue pretese, ma anche a pagare le spese del giudizio di cassazione.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato improcedibile?
La causa principale è stata il mancato deposito, da parte del ricorrente, della copia della sentenza d’appello con la relata di notifica. Questo documento era indispensabile per permettere alla Corte di verificare se il ricorso fosse stato presentato entro il termine perentorio di 60 giorni dalla notifica.

Cosa avrebbe dovuto fare il ricorrente per evitare questa decisione?
Il ricorrente avrebbe dovuto depositare, insieme al ricorso, la copia autentica della sentenza impugnata completa della relata di notificazione, oppure fornire prova certa della data in cui la notifica si era perfezionata, per dimostrare la tempestività della sua impugnazione.

Qual è la conseguenza finale di un ricorso dichiarato improcedibile?
La conseguenza è che la Corte di Cassazione non esamina nel merito le questioni sollevate. La sentenza del grado precedente (in questo caso, della Corte d’Appello) diventa definitiva e non più modificabile. Inoltre, la parte il cui ricorso è stato dichiarato improcedibile viene condannata al pagamento delle spese legali del giudizio di cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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