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Riabilitazione protesto: come ottenerla in Tribunale

Il Tribunale di Milano ha concesso la riabilitazione protesto a un debitore che aveva pagato il debito relativo a un assegno e non aveva subito altri protesti per oltre un anno. La decisione sottolinea l’importanza di soddisfare i requisiti dell’art. 17, L. 108/1996 per la cancellazione dal Registro Informatico Protesti.

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Riabilitazione Protesto: Via Libera dal Tribunale di Milano

Subire un protesto può avere conseguenze significative sulla propria affidabilità creditizia. Tuttavia, la legge prevede un percorso per rimediare: la riabilitazione protesto. Si tratta di una procedura fondamentale per chi, dopo aver saldato i propri debiti, desidera essere cancellato dal Registro Informatico Protesti e riacquistare la piena operatività finanziaria. Un recente decreto del Tribunale di Milano illustra chiaramente quali sono i presupposti per ottenere questo importante provvedimento.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dal Tribunale di Milano riguarda un’istanza presentata da un soggetto che aveva subito un protesto per un assegno bancario in data 29 dicembre 2023. Desideroso di regolarizzare la propria posizione, il debitore ha provveduto a saldare l’obbligazione sottostante. Successivamente, in data 16 giugno 2025, ha depositato un’istanza in Tribunale chiedendo di essere riabilitato, come previsto dalla normativa in materia.

L’Analisi del Tribunale e i Requisiti per la Riabilitazione Protesto

Il Presidente delegato ha esaminato la domanda e la documentazione prodotta, verificando la sussistenza delle due condizioni fondamentali stabilite dall’art. 17 della Legge 7 marzo 1996, n. 108. Per ottenere la riabilitazione protesto, il debitore deve dimostrare:

1. L’avvenuto adempimento dell’obbligazione: è necessario provare di aver pagato integralmente il debito per cui il protesto era stato levato.
2. L’assenza di ulteriori protesti: non deve essere stato subito alcun altro protesto nell’arco dell’anno successivo a quello del titolo in questione.

Nel caso specifico, il giudice ha rilevato che il richiedente aveva fornito prova del pagamento. Inoltre, da una visura del Registro Informatico Protesti, è emerso che era trascorso più di un anno dalla data del protesto (29 dicembre 2023) e che, in questo lasso di tempo, non erano stati registrati altri protesti a carico dell’istante. Constatata la presenza di tutti i presupposti di legge, il Tribunale ha ritenuto di poter accogliere la richiesta.

La Decisione del Giudice

Il Tribunale di Milano ha accolto l’istanza e concesso il provvedimento di riabilitazione. Ha inoltre disposto che il decreto fosse trasmesso tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) alla Camera di Commercio di Milano. Quest’ultima, una volta ricevuta un’apposita istanza di cancellazione da parte dell’interessato, provvederà a pubblicare il decreto nel Registro Informatico Protesti, cancellando così definitivamente il nominativo del debitore.

Le Motivazioni

Le motivazioni della decisione si fondano su una rigorosa applicazione della legge. Il giudice ha verificato in modo puntuale che entrambe le condizioni cumulative richieste dalla normativa fossero state soddisfatte. La ratio della norma è quella di offrire una seconda possibilità a chi ha commesso un errore finanziario ma ha dimostrato con i fatti di avervi posto rimedio, onorando il proprio debito e mantenendo una condotta corretta per un periodo di tempo congruo. L’accoglimento dell’istanza, quindi, non è una mera formalità, ma il risultato di un’attenta valutazione che bilancia la tutela del credito con il diritto del debitore ad essere reintegrato nel sistema economico.

Le Conclusioni

Questo decreto conferma che la procedura di riabilitazione protesto è uno strumento efficace per chi intende ripulire la propria storia creditizia. La decisione del Tribunale di Milano chiarisce che, una volta saldato il debito e trascorso un anno senza ulteriori incidenti, il debitore ha pieno diritto a ottenere la riabilitazione. È importante ricordare, tuttavia, che il provvedimento del giudice è solo il primo passo: spetta poi all’interessato presentare un’istanza formale alla Camera di Commercio per rendere effettiva la cancellazione dal registro, sostenendone i relativi costi. La riabilitazione non solo cancella una macchia dal passato, ma riapre le porte all’accesso al credito e alla piena partecipazione alla vita economica.

Quali sono le condizioni per ottenere la riabilitazione da un protesto?
Per ottenere la riabilitazione, secondo il provvedimento, è necessario soddisfare due condizioni: aver adempiuto all’obbligazione per la quale il protesto è stato levato e non aver subito altri protesti nell’anno successivo.

Cosa succede dopo che il Tribunale concede la riabilitazione?
Il decreto del Tribunale viene trasmesso alla Camera di Commercio competente. Tuttavia, l’interessato deve presentare un’ulteriore istanza di cancellazione direttamente alla Camera di Commercio per rendere effettiva la rimozione del suo nominativo dal Registro Informatico Protesti, a proprie spese.

È sufficiente pagare il debito per essere cancellati dal Registro Protesti?
No, pagare il debito è una condizione necessaria ma non sufficiente. È indispensabile anche che sia trascorso un anno dal protesto senza subirne altri e, soprattutto, ottenere un formale decreto di riabilitazione da parte del Tribunale competente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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