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Responsabilità solidale: venditore e agenzia pagano

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9969/2025, ha stabilito il principio di responsabilità solidale tra una società venditrice, poi fallita, e l’agenzia immobiliare mediatrice. Una promissaria acquirente aveva versato una cospicua somma per un immobile da costruire, scoprendo poi che la venditrice non era proprietaria del terreno. La Corte ha chiarito che, nonostante la diversa natura delle responsabilità (contrattuale per la venditrice, extracontrattuale per il mediatore), entrambe le parti hanno concorso a causare un unico danno patrimoniale all’acquirente. Di conseguenza, l’agenzia può essere condannata a risarcire l’intero danno, inclusa la somma versata alla venditrice insolvente, a causa della sua violazione dei doveri di corretta informazione.

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Responsabilità Solidale: Quando Agenzia Immobiliare e Venditore Pagano Insieme

L’acquisto di un immobile è un passo cruciale, spesso carico di aspettative e investimenti significativi. Ma cosa succede se il venditore si rivela inaffidabile e l’agenzia immobiliare omette informazioni vitali? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un principio fondamentale a tutela dell’acquirente: la responsabilità solidale. Questo concetto permette di richiedere l’intero risarcimento del danno anche a uno solo dei soggetti che hanno contribuito a causarlo, come l’agenzia immobiliare, anche per le somme versate al venditore poi fallito.

I Fatti del Caso

La vicenda riguarda una promissaria acquirente che aveva concluso un contratto preliminare per l’acquisto di un appartamento e due box da costruire, versando alla società venditrice una somma considerevole, pari a quasi 300.000 euro. L’intera operazione era stata mediata da un’agenzia immobiliare.

Successivamente, l’acquirente scopriva una realtà sconcertante: il terreno su cui doveva sorgere l’immobile non era di proprietà della società venditrice, un dettaglio cruciale che era stato falsamente garantito nel contratto. Come se non bastasse, la fideiussione fornita a garanzia si rivelava priva di valore e la società venditrice veniva dichiarata fallita.

L’acquirente, trovandosi senza immobile e con una perdita economica ingente, citava in giudizio sia la società venditrice (ormai in fallimento) sia l’agenzia immobiliare, chiedendo la restituzione delle somme e il risarcimento dei danni subiti.

La Decisione della Corte e la Responsabilità Solidale

La Corte di Cassazione ha ribaltato le decisioni dei gradi precedenti, accogliendo il ricorso dell’acquirente. Il punto centrale della controversia era se l’agenzia immobiliare potesse essere chiamata a rispondere non solo per la propria negligenza professionale, ma anche per la restituzione delle somme che l’acquirente aveva versato alla società venditrice insolvente.

I giudici di merito avevano negato questa possibilità, separando nettamente due questioni: da un lato, l’obbligo della venditrice di restituire gli acconti (obbligazione restitutoria derivante da contratto nullo); dall’altro, l’obbligo dell’agenzia di risarcire i danni per la violazione dei doveri di informazione (responsabilità extracontrattuale).

La Cassazione ha invece affermato un principio di portata ben più ampia. Ha stabilito che quando le condotte di più soggetti, sebbene diverse per titolo (contrattuale ed extracontrattuale), concorrono a produrre un unico evento dannoso (l’eventus damni), sorge tra loro una responsabilità solidale ai sensi dell’art. 2055 del Codice Civile.

Le Motivazioni della Sentenza

Il ragionamento della Corte si fonda sull’unicità del pregiudizio subito dall’acquirente. La perdita patrimoniale è una sola: la somma di denaro uscita dal suo patrimonio senza ottenere la controprestazione promessa. A causare questa perdita hanno contribuito due condotte distinte ma collegate:

1. La condotta della società venditrice: ha incassato le somme sulla base di un contratto preliminare nullo, generando un obbligo di restituzione.
2. La condotta dell’agenzia immobiliare: ha violato i suoi doveri professionali omettendo di informare l’acquirente della reale situazione proprietaria del terreno, inducendola a concludere un contratto invalido e a effettuare pagamenti che altrimenti non avrebbe fatto.

Secondo la Suprema Corte, è irrilevante che le responsabilità abbiano origini diverse. Ciò che conta è che entrambe le condotte siano state una causa necessaria del medesimo danno finale. Separare le due responsabilità, come avevano fatto i giudici di merito, creerebbe un vantaggio ingiustificato per il mediatore negligente, a discapito della vittima del danno.

La Corte ha richiamato un suo precedente orientamento (Cass. Sez. U, n. 13143/2022), secondo cui il vincolo di solidarietà sussiste ogni volta che più persone concorrono a causare un fatto dannoso, a prescindere dall’autonomia delle singole condotte. L’obiettivo della norma sulla responsabilità solidale è proprio quello di rafforzare la tutela del danneggiato, consentendogli di agire per l’intero importo contro il soggetto che ritiene più solvibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ha implicazioni pratiche molto importanti per chi acquista un immobile tramite agenzia. La decisione rafforza la posizione dell’acquirente, offrendo una tutela più efficace in caso di inadempimento del venditore, specialmente se quest’ultimo diventa insolvente.

In concreto, l’acquirente danneggiato può:

* Agire contro l’agenzia immobiliare per l’intero danno subito, compresa la restituzione degli acconti versati al venditore, se dimostra che la negligenza del mediatore è stata una concausa del suo pregiudizio.
* Fare affidamento su una maggiore protezione, poiché la sentenza ribadisce i rigorosi doveri di diligenza, correttezza e informazione che gravano sul mediatore professionale.

Per le agenzie immobiliari, la sentenza è un monito a svolgere con la massima scrupolosità tutte le verifiche necessarie (visure ipotecarie, catastali, urbanistiche) prima di proporre un affare, poiché un’omissione può costare molto cara, esponendole a una richiesta di risarcimento per l’intero valore della transazione fallita.

Un’agenzia immobiliare può essere condannata a restituire le somme che l’acquirente ha pagato al venditore poi fallito?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, se l’agenzia ha violato i suoi doveri di corretta informazione, concorrendo a causare il danno all’acquirente, può essere chiamata a risarcire l’intera perdita patrimoniale, incluse le somme versate al venditore insolvente, in virtù del principio di responsabilità solidale.

Cosa si intende per responsabilità solidale in questo contesto?
Significa che sia la società venditrice sia l’agenzia immobiliare sono considerate responsabili per l’intero danno subito dall’acquirente. Quest’ultimo può quindi scegliere di chiedere il pagamento completo a uno solo dei due soggetti (ad esempio, all’agenzia, che potrebbe essere più solvibile del venditore fallito).

La diversa natura della responsabilità (contrattuale per il venditore, extracontrattuale per l’agenzia) impedisce la condanna in solido?
No. La Corte ha chiarito che la responsabilità solidale sorge per il solo fatto che più condotte, anche se di natura giuridica diversa, hanno contribuito a causare lo stesso, unico evento dannoso per la vittima. L’unicità del danno è l’elemento chiave che fonda la solidarietà.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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