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Responsabilità solidale ATI: la procura è essenziale

Una società, capogruppo di un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), si opponeva a un decreto ingiuntivo per fatture relative a un contratto stipulato da un’altra società membro (mandante). La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della capogruppo, stabilendo che la responsabilità solidale ATI non sorge se la società mandante agisce senza una procura scritta che le conferisca il potere di rappresentare l’intera associazione. La sentenza sottolinea che, specialmente nel contesto di appalti pubblici, la procura deve avere la stessa forma scritta richiesta per il contratto principale, e la sua assenza impedisce di vincolare la società capogruppo e l’intera ATI.

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Responsabilità solidale ATI: perché la procura scritta è indispensabile

Le Associazioni Temporanee di Imprese (ATI) rappresentano uno strumento fondamentale per consentire alle aziende di partecipare a grandi appalti, unendo le forze. Tuttavia, la collaborazione comporta regole precise, specialmente riguardo ai poteri di rappresentanza. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la responsabilità solidale ATI nei confronti di terzi fornitori non è automatica, ma dipende dalla validità degli atti compiuti. In particolare, la Corte ha chiarito che un contratto firmato da una società mandante non può vincolare l’intera associazione se manca una procura scritta che le conferisca tale potere.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un decreto ingiuntivo emesso a favore di una società fornitrice contro la capogruppo (mandataria) di un’ATI. Il credito derivava da fatture non pagate per lavori commissionati da un’altra impresa facente parte dell’ATI (mandante). La società capogruppo si è opposta al decreto, sollevando diverse eccezioni, tra cui la nullità della notifica dell’atto e, nel merito, il fatto di non aver mai conferito alcun incarico alla fornitrice. Il punto centrale della difesa era che la società mandante, che aveva firmato il contratto di fornitura, non aveva alcun potere di rappresentare e impegnare l’intera ATI, e quindi nemmeno la capogruppo.
I giudici di primo e secondo grado avevano respinto le obiezioni, ritenendo che la responsabilità solidale tra i membri dell’ATI fosse sufficiente a fondare l’obbligazione di pagamento. La capogruppo ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte e la Responsabilità solidale ATI

La Corte di Cassazione ha ribaltato le decisioni precedenti, accogliendo i motivi di ricorso relativi alla violazione delle norme sulla rappresentanza e sulla responsabilità. I giudici supremi hanno sottolineato che la questione non era la solidarietà, ma il presupposto stesso dell’obbligazione: l’esistenza di un contratto validamente stipulato in nome e per conto dell’ATI. La Corte d’Appello aveva erroneamente dato per scontato che la società mandante avesse agito in qualità di rappresentante dell’ATI, senza però verificare la sussistenza di una valida procura.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su principi cardine del diritto dei contratti e degli appalti pubblici.

1. La Necessità della Procura Scritta: Ai sensi dell’art. 1392 del Codice Civile, la procura deve avere la stessa forma prescritta per il contratto che il rappresentante deve concludere. Poiché nel caso di specie si trattava di un subappalto collegato a un appalto pubblico, per il quale è richiesta la forma scritta, anche la procura a stipulare doveva essere conferita per iscritto. La Corte ha rilevato che nel corso del giudizio non era emersa alcuna prova di una procura scritta rilasciata dalla capogruppo (o dall’ATI) alla società mandante per la stipula del contratto di fornitura.

2. I Limiti della Responsabilità Solidale: La Corte ha chiarito che la responsabilità solidale prevista dall’art. 37 del D.Lgs. 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici all’epoca vigente) non è una fonte autonoma di obbligazione. Essa è l’effetto di un contratto legittimamente stipulato all’interno dell’ATI. In altre parole, la solidarietà opera solo se l’obbligazione è stata validamente assunta in nome dell’associazione. Se, come in questo caso, il contratto è stato firmato da un soggetto privo del potere di rappresentanza, non sorge alcuna obbligazione per l’ATI e, di conseguenza, non può scattare la responsabilità solidale.

3. Il Ruolo della Mandataria: La giurisprudenza amministrativa ha costantemente affermato che il soggetto che stipula il contratto in un’ATI è l’associazione stessa, rappresentata dalla mandataria, e non le singole imprese. È quindi fisiologico che le singole mandanti non possano disporre di obbligazioni di cui non sono direttamente titolari, se non in forza di una specifica procura.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per tutte le imprese che operano tramite ATI e per i terzi che entrano in rapporti contrattuali con loro. Le conclusioni pratiche sono chiare: non si può presumere che un membro di un’ATI abbia il potere di impegnare l’intero raggruppamento. La responsabilità solidale non sana un difetto di rappresentanza. Pertanto, chi contrae con un’impresa facente parte di un’ATI deve sempre accertarsi che questa agisca in base a una valida procura scritta, conferita dalla società capogruppo e che le consenta di stipulare in nome e per conto dell’intera associazione. In assenza di tale documento, il rischio è che il contratto non sia opponibile agli altri membri dell’ATI, con conseguente impossibilità di recuperare il proprio credito.

Una società mandante (membro) di un’ATI può vincolare l’intera associazione firmando un contratto con un fornitore?
No, non può farlo autonomamente. Secondo la sentenza, una società mandante può vincolare l’intera ATI solo se ha ricevuto una specifica procura scritta dalla società capogruppo (mandataria) che le conferisce il potere di rappresentare l’associazione per quella specifica attività.

La responsabilità solidale tra i membri di un’ATI rende automaticamente tutti responsabili per i debiti contratti da una singola impresa del gruppo?
No. La responsabilità solidale è una conseguenza di un’obbligazione validamente assunta in nome e per conto dell’ATI. Se il contratto è stato stipulato da un soggetto senza potere di rappresentanza, l’obbligazione non sorge per l’associazione, e quindi non può operare il principio di solidarietà.

Quale forma deve avere la procura per consentire a una mandante di agire per l’ATI in un contesto di appalti pubblici?
La procura deve avere la stessa forma del contratto che il rappresentante deve concludere. Poiché i contratti e i subappalti legati ad appalti pubblici richiedono la forma scritta, anche la procura deve essere necessariamente scritta. L’assenza di una procura scritta rende l’atto inefficace nei confronti dell’ATI.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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