LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità solidale appalti: la consorziata paga?

La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità solidale di una società cooperativa, membro di un consorzio partecipante a un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI), per i debiti contratti da una società consortile esecutrice verso un subappaltatore. La decisione si fonda sulla normativa speciale in materia di appalti pubblici (L. 109/1994), che prevale sulla disciplina generale del codice civile. La Corte ha stabilito che la partecipazione a una gara d’appalto in forma associata estende la responsabilità solidale appalti a tutte le imprese coinvolte per tutelare i terzi creditori, come i subappaltatori.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Responsabilità Solidale Appalti: Quando la Consorziata Risponde dei Debiti?

Nel complesso mondo dei lavori pubblici, le strutture aziendali come i consorzi e i Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI) sono all’ordine del giorno. Tuttavia, questa complessità può generare dubbi significativi sulla ripartizione delle responsabilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la responsabilità solidale appalti, chiarendo fino a che punto un’impresa consorziata debba rispondere dei debiti contratti da altre entità della filiera. Questo principio è fondamentale per la tutela dei creditori, in particolare dei subappaltatori.

I Fatti del Caso: Una Catena di Appalti e Subappalti

Il caso ha origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da una società subappaltatrice, la Gamma S.p.A., per il mancato pagamento di lavori di segnaletica verticale. L’ingiunzione non era rivolta solo alla società consortile Epsilon, diretta committente dei lavori, ma anche, in solido, alle imprese che componevano la struttura più ampia che si era aggiudicata l’appalto principale. Tra queste figurava la Società Cooperativa Alfa.

La struttura era complessa: un RTI, composto da diverse imprese tra cui il Consorzio Delta, si era aggiudicato l’appalto. La Cooperativa Alfa era consorziata del Consorzio Delta. Successivamente, per l’esecuzione dei lavori, era stata costituita la società consortile Epsilon, a cui partecipavano sia la Cooperativa Alfa sia altre imprese dell’RTI. Era stata proprio Epsilon a stipulare il contratto di subappalto con la società Gamma S.p.A.

La Cooperativa Alfa si opponeva al pagamento, sostenendo di non avere un rapporto contrattuale diretto con la subappaltatrice e di non dover rispondere per obbligazioni assunte dalla società consortile Epsilon.

La Questione Giuridica e la Responsabilità Solidale Appalti

La domanda al centro del contendere era la seguente: una società consorziata (Alfa), che non ha stipulato direttamente il contratto di subappalto, può essere chiamata a rispondere in solido per i debiti di un’altra società (Epsilon), creata per l’esecuzione dei lavori, nei confronti di un terzo creditore (Gamma)?

La difesa della Cooperativa Alfa si basava sulla disciplina generale del codice civile in materia di società e consorzi, che tenderebbe a limitare la responsabilità all’entità giuridica che contrae l’obbligazione. Tuttavia, nel campo dei lavori pubblici, vigono normative speciali che possono derogare a tali principi.

La Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di primo e secondo grado, ha respinto il ricorso della Cooperativa Alfa. I giudici hanno affermato il principio della responsabilità solidale appalti, estendendola alla singola consorziata.

La Prevalenza della Normativa Speciale sui Lavori Pubblici

Il punto cardine della decisione risiede nell’applicazione della Legge n. 109/1994 (la cosiddetta ‘Legge Merloni’), applicabile ratione temporis ai fatti. L’articolo 13 di tale legge stabilisce espressamente che ‘l’offerta dei concorrenti associati o dei consorziati […] determina la loro responsabilità solidale nei confronti dell’Amministrazione nonché nei confronti delle imprese subappaltanti e dei fornitori’.

Questa norma speciale prevale sulla disciplina generale del codice civile. La sua finalità è quella di offrire una tutela rafforzata sia alla stazione appaltante sia ai terzi che entrano in rapporto con gli esecutori dell’appalto. La partecipazione congiunta alla gara crea un vincolo di solidarietà che non si esaurisce nei rapporti interni tra le imprese associate, ma si estende all’esterno, a garanzia dei creditori.

L’Irrilevanza della Forma Giuridica

La Corte ha chiarito che la scelta di costituire una società consortile per l’esecuzione dei lavori non spezza questo vincolo di solidarietà. La responsabilità solidale sorge dal momento stesso in cui più imprese si presentano insieme per ottenere un appalto pubblico. L’offerta cumulativa, presentata dall’RTI di cui il consorzio della Cooperativa Alfa faceva parte, era direttamente riferibile a tutte le sue componenti, inclusa la cooperativa stessa.

le motivazioni
La Corte Suprema ha motivato la propria decisione sottolineando che la normativa speciale in materia di appalti pubblici persegue un obiettivo di interesse generale: garantire la corretta esecuzione delle opere e tutelare tutti i soggetti coinvolti nella filiera produttiva. La previsione di una responsabilità solidale tra tutti i partecipanti all’RTI o al consorzio è uno strumento per assicurare, in caso di inadempimento o fallimento dell’impresa mandataria o di una delle esecutrici, una più incisiva tutela per l’amministrazione e per i terzi, come i subappaltatori e i fornitori. Tale responsabilità, derivante direttamente dalla legge speciale (L. 109/1994), opera come una deroga ai principi civilistici ordinari sulla responsabilità delle società di capitali o dei consorzi. La Corte ha quindi concluso che l’aver partecipato alla gara in forma associata è il presupposto sufficiente per far sorgere tale vincolo di solidarietà, rendendo la Cooperativa Alfa obbligata al pagamento nei confronti della subappaltatrice, nonostante l’assenza di un contratto diretto.

le conclusioni
In conclusione, questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi opera nel settore degli appalti pubblici: la partecipazione a gare in forma associata comporta un’assunzione di responsabilità ampia e solidale. Le imprese che scelgono di unirsi in RTI o consorzi devono essere consapevoli che risponderanno con il proprio patrimonio non solo delle proprie azioni, ma anche di quelle delle altre imprese associate, per le obbligazioni contratte verso la stazione appaltante, i subappaltatori e i fornitori. Questa regola, dettata da una specifica normativa di settore, mira a creare una rete di garanzie a protezione della filiera e del corretto completamento delle opere pubbliche.

Una società consorziata risponde dei debiti di una società consortile esecutrice, di cui è socia, verso un subappaltatore?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, in base alla normativa speciale sugli appalti pubblici (in questo caso la L. 109/1994), la partecipazione a una gara in forma associata (come un RTI) determina la responsabilità solidale di tutte le imprese coinvolte, incluse le singole consorziate, per i debiti contratti verso i subappaltatori, anche se l’obbligazione è stata assunta da una diversa entità creata per l’esecuzione dei lavori.

La normativa generale del codice civile sui consorzi si applica sempre nei contratti di lavori pubblici?
No. La normativa speciale dettata per i lavori pubblici può derogare e prevalere sulla disciplina generale del codice civile. L’art. 13 della L. 109/1994, ad esempio, introduce un regime di responsabilità solidale specifico che non trova corrispondenza nella normativa civilistica ordinaria sui consorzi.

Perché la legge prevede questa responsabilità solidale appalti così estesa?
La legge prevede un regime di responsabilità solidale esteso per garantire una tutela più forte e incisiva alla stazione appaltante e ai terzi (come subappaltatori e fornitori). Questo meccanismo assicura che, in caso di inadempimento o difficoltà finanziarie di una delle imprese esecutrici, i creditori possano rivalersi su tutte le altre imprese che hanno partecipato congiuntamente all’appalto, garantendo maggiore stabilità e certezza nei rapporti contrattuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati