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Responsabilità socio srl cancellata: i limiti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14575/2024, ha chiarito i limiti della responsabilità del socio di srl cancellata. Il caso riguardava un ex socio condannato a risarcire i debiti della società fino al valore di un immobile ricevuto durante la liquidazione. La Corte ha stabilito che anche i beni trasferiti ai soci prima del bilancio finale, a titolo di ‘anticipo sulla liquidazione’, rientrano nelle somme riscosse che determinano il limite della loro responsabilità verso i creditori insoddisfatti, a meno che il socio non provi rigorosamente la natura di tale trasferimento come rimborso di un credito legittimo e non postergato.

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La responsabilità del socio di srl cancellata: cosa succede se ricevi beni prima della chiusura?

Quando una società a responsabilità limitata (srl) viene cancellata dal Registro delle Imprese, i creditori rimasti insoddisfatti possono rivalersi direttamente sui soci. Ma fino a che punto si estende questa responsabilità? La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 14575 del 24 maggio 2024 offre un’importante chiave di lettura, soprattutto riguardo ai beni che i soci ricevono durante la fase di liquidazione. Affrontiamo il tema della responsabilità socio srl cancellata analizzando questo caso emblematico.

I Fatti di Causa: Il Trasferimento Immobiliare Sotto la Lente

La vicenda ha origine dalla causa intentata da un Condominio contro una società costruttrice per gravi difetti nell’edificio. Durante il processo, la società entra in liquidazione e viene successivamente cancellata dal Registro delle Imprese. Il giudizio prosegue quindi nei confronti dei due ex soci.

Il Tribunale li condanna in solido a risarcire i danni, calcolando la loro responsabilità non solo sulla base degli utili risultanti dal bilancio finale di liquidazione, ma includendo anche il valore di due immobili che la società aveva loro ceduto. L’atto di cessione, stipulato prima della cancellazione, definiva l’operazione come ‘anticipazione della liquidazione’.

In appello, i soci tentano di cambiare le carte in tavola. Sostengono che il trasferimento non fosse una distribuzione di utili, ma una compensazione per crediti che vantavano verso la società. A sostegno di questa tesi, producono una nota di rettifica del notaio, redatta però solo dopo la sentenza di primo grado. La Corte d’Appello, pur escludendo la solidarietà, conferma la condanna individuale, ritenendo irrilevante la rettifica tardiva e basata sulle sole dichiarazioni dei soci. Uno dei soci ricorre quindi in Cassazione.

La Decisione della Corte e la responsabilità del socio di srl cancellata

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito. Il punto centrale della sentenza ruota attorno all’interpretazione dell’articolo 2495 del codice civile. Secondo la Suprema Corte, la responsabilità del socio di una srl cancellata si estende a ‘tutto ciò che ha riscosso’ a seguito della liquidazione. Questo concetto non si limita alle sole somme indicate nel bilancio finale, ma abbraccia qualsiasi bene o utilità proveniente dal patrimonio sociale e distribuito ai soci, anche prima della chiusura formale della liquidazione.

Di conseguenza, l’immobile ricevuto dal socio è stato correttamente considerato come una quota dell’attivo sociale distribuita, e il suo valore è stato utilizzato per determinare il limite massimo del debito che il socio stesso era tenuto a pagare.

Le Motivazioni: Perché il Trasferimento è una Distribuzione di Attivo?

La Corte ha spiegato che, dopo la cancellazione della società, si verifica un fenomeno successorio: i debiti sociali non si estinguono, ma si trasferiscono ai soci. Questi ne rispondono nei limiti di quanto hanno ricevuto dalla società. Questa regola serve a tutelare i creditori, impedendo che il patrimonio sociale, loro garanzia fondamentale (art. 2740 c.c.), venga svuotato a loro danno.

La Distinzione tra Finanziamenti e Conferimenti

Il ricorrente sosteneva che l’immobile fosse la restituzione di un precedente finanziamento. La Corte ha sottolineato che le erogazioni di denaro dei soci alla società possono avere nature molto diverse (conferimenti, finanziamenti, versamenti a fondo perduto). La qualificazione dipende dalla volontà delle parti e da come l’operazione è registrata in bilancio.

* Versamenti in conto capitale: Sono assimilati al capitale di rischio e vengono rimborsati solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori sociali.
* Finanziamenti: Creano un debito della società verso il socio, ma il loro rimborso è ‘postergato’, cioè subordinato al pagamento degli altri creditori, specialmente in situazioni di squilibrio finanziario (art. 2467 c.c.).

L’Onere della Prova a Carico del Socio

Nel caso specifico, il socio non ha fornito alcuna prova della natura del suo presunto credito. Non ha dimostrato l’esistenza di un finanziamento, né la sua corretta contabilizzazione. La semplice affermazione, contenuta in una rettifica tardiva, che il trasferimento fosse una ‘compensazione’ non è stata ritenuta sufficiente. In assenza di prove concrete, la Corte non ha potuto escludere che il trasferimento dell’immobile costituisse una distribuzione di attivo sociale in violazione dei diritti dei creditori.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale a tutela dei creditori. La responsabilità del socio di srl cancellata non è un mero esercizio contabile basato sul bilancio finale. Qualsiasi asset fuoriuscito dal patrimonio sociale a favore dei soci durante la fase di liquidazione può essere aggredito dai creditori insoddisfatti. Per i soci, ciò significa che non è possibile aggirare le proprie responsabilità semplicemente qualificando una distribuzione di beni come ‘compensazione’ di un credito, a meno di non essere in grado di provare in modo inequivocabile l’esistenza, la natura e la legittimità di tale credito, nel pieno rispetto delle norme sulla postergazione.

La responsabilità di un socio per i debiti di una srl cancellata è limitata solo a quanto indicato nel bilancio finale di liquidazione?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la responsabilità si estende a tutte le somme e i beni che il socio ha riscosso in base al bilancio finale e anche a qualsiasi altro bene dell’attivo sociale che gli sia stato distribuito durante la fase di liquidazione, anche se non formalmente registrato nel bilancio finale.

Un immobile trasferito a un socio durante la liquidazione può essere considerato un anticipo di utili, aumentando la sua responsabilità?
Sì. Se un bene immobile viene trasferito a un socio con la causale di ‘anticipo della liquidazione’ o comunque senza una valida e provata ragione giustificativa diversa dalla distribuzione di attivo, il suo valore concorre a formare il limite massimo della responsabilità del socio verso i creditori sociali insoddisfatti.

Se un socio sostiene che il trasferimento di un bene era per compensare un suo credito verso la società, cosa deve dimostrare?
Il socio deve fornire prove concrete e specifiche sulla natura del credito che è stato ‘compensato’. Non è sufficiente una semplice dichiarazione o una rettifica successiva dell’atto. Deve dimostrare l’origine del credito (ad esempio, un finanziamento), la sua corretta iscrizione in bilancio e che il suo rimborso non violava le norme sulla postergazione dei finanziamenti dei soci rispetto agli altri creditori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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