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Responsabilità socio: limiti e accertamento del debito

Il Tribunale di Trieste analizza la responsabilità del socio unico per un debito di una S.r.l. cancellata. La sentenza chiarisce che, sebbene il socio non possa essere condannato al pagamento se non ha ricevuto somme dalla liquidazione, il creditore può ottenere una sentenza di mero accertamento del proprio credito nei confronti del socio, quale successore della società. Questo principio tutela il creditore, permettendogli ad esempio di escutere garanzie pubbliche.

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Responsabilità del Socio per Debiti Sociali: Limiti e Conseguenze

La questione della responsabilità del socio per i debiti di una società cancellata dal Registro delle Imprese è un tema cruciale nel diritto societario. Una recente sentenza del Tribunale di Trieste offre importanti chiarimenti, distinguendo tra la condanna al pagamento e il semplice accertamento del credito. Questo principio è fondamentale per creditori e soci, specialmente quando, come nel caso di specie, dal bilancio finale di liquidazione non risultano attivi distribuiti.

Il Caso: Un Prestito Non Rimborsato e la Società Cancellata

Una banca aveva concesso un mutuo a una società a responsabilità limitata (S.r.l.). Successivamente, la società veniva posta in liquidazione e cancellata dal Registro delle Imprese senza aver saldato interamente il debito. La banca, quindi, otteneva un decreto ingiuntivo direttamente nei confronti dell’ex socio unico della società, ritenendolo successore nei rapporti debitori dell’ente estinto.
L’ex socio proponeva opposizione al decreto, sostenendo di non essere tenuto al pagamento per due ragioni principali:
1. Non era socio al momento della stipula del mutuo, essendo subentrato solo in un momento successivo.
2. Dal bilancio finale di liquidazione non aveva ricevuto alcuna somma, poiché l’attivo era insufficiente a coprire i debiti. Di conseguenza, la sua responsabilità doveva considerarsi inesistente.

La Decisione del Tribunale e la Responsabilità del Socio

Il giudice ha analizzato le argomentazioni delle parti, giungendo a una decisione articolata che bilancia gli interessi in gioco.

L’Irrilevanza del Momento di Acquisto della Qualità di Socio

Il Tribunale ha respinto la prima eccezione dell’opponente. Ha chiarito che la responsabilità del socio per i debiti sociali dopo la cancellazione non nasce da un’obbligazione solidale sorta al momento del contratto, ma da un fenomeno di successione. Il socio che si trova in carica al momento della cancellazione succede alla società nei debiti residui, a prescindere da quando sia entrato nella compagine sociale. Pertanto, la sua legittimazione passiva è indiscutibile.

Il Limite della Responsabilità del Socio “Intra Vires”

Il secondo motivo di opposizione è stato invece accolto. Il giudice ha ribadito il principio, consolidato anche dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. Sezioni Unite n. 6070/2013), secondo cui la responsabilità patrimoniale dei soci per i debiti di una società di capitali cancellata è limitata intra vires. Ciò significa che il socio risponde solo “fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione”, come stabilito dall’art. 2495 c.c.
Nel caso specifico, essendo pacifico che al socio non era stato distribuito alcun attivo, la sua responsabilità patrimoniale era assente. Di conseguenza, la domanda di condanna al pagamento avanzata dalla banca era infondata e il decreto ingiuntivo andava revocato.

Le Motivazioni: tra Revoca della Condanna e Accertamento del Credito

Qui risiede l’aspetto più interessante della pronuncia. Pur revocando la condanna al pagamento, il Tribunale ha riconosciuto l’interesse del creditore a ottenere una sentenza di mero accertamento del proprio credito. Sebbene il socio non possa essere costretto a pagare di tasca propria, egli rimane il successore legale della società estinta.
Il giudice ha spiegato che l’accertamento del credito nei confronti del socio-successore costituisce un’utilità concreta per la banca. Nel caso di specie, il mutuo era assistito da una garanzia del Fondo pubblico per le piccole e medie imprese. Per poter escutere tale garanzia, la banca doveva dimostrare di aver tentato diligentemente, ma invano, di recuperare il credito dal debitore principale (o dal suo successore).
La sentenza di accertamento, unita all’impossibilità di ottenere una condanna al pagamento, fornisce alla banca il titolo necessario per rivolgersi al garante. Il Tribunale ha specificato che la domanda di condanna al pagamento include implicitamente quella, meno ampia, di mero accertamento del diritto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Soci e Creditori

La sentenza del Tribunale di Trieste delinea un quadro chiaro con importanti implicazioni pratiche:
1. Per i soci: La responsabilità per i debiti di una S.r.l. cancellata non è illimitata. È ancorata a quanto effettivamente percepito in sede di liquidazione. Chi non riceve nulla, non può essere condannato a pagare i debiti sociali.
2. Per i creditori: Anche in assenza di attivi liquidati, non tutto è perduto. Il creditore può e deve agire in giudizio contro l’ex socio per ottenere una sentenza di accertamento del debito. Questo provvedimento, pur non essendo una condanna al pagamento, certifica l’esistenza del credito e la posizione del socio come successore, aprendo la strada ad altre azioni, come l’escussione di garanzie personali o pubbliche.

Un socio è responsabile per i debiti di una società cancellata se è diventato socio dopo la nascita del debito?
Sì. Secondo la sentenza, ciò che rileva è la qualità di socio al momento della cancellazione della società, non al momento in cui il debito è sorto. Il socio succede alla società estinta, diventando il destinatario delle pretese creditorie.

Qual è il limite della responsabilità patrimoniale del socio per i debiti della società cancellata?
La responsabilità del socio è limitata alle somme che ha effettivamente riscosso in base al bilancio finale di liquidazione (responsabilità intra vires). Se il socio non ha ricevuto alcuna somma, non può essere condannato a pagare i debiti sociali con il proprio patrimonio personale.

Se un socio non può essere condannato a pagare, il creditore perde ogni tutela?
No. Il creditore può comunque ottenere una sentenza di mero accertamento che dichiari l’esistenza del suo credito nei confronti del socio, quale successore della società. Questo provvedimento è utile per dimostrare di aver agito contro il debitore e poter così escutere eventuali garanzie prestate da terzi (come un fondo pubblico).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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