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Responsabilità precontrattuale PA: quando è esclusa?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5290/2024, ha chiarito i limiti della responsabilità precontrattuale della PA. Il caso riguarda alcuni lavoratori assunti a seguito di un concorso pubblico, successivamente annullato dal giudice amministrativo. La Suprema Corte ha rigettato la loro richiesta di risarcimento danni, stabilendo che la responsabilità dell’ente pubblico è esclusa quando i lavoratori erano a conoscenza delle irregolarità della procedura concorsuale. Essendo stati convenuti nel giudizio amministrativo, non potevano vantare un affidamento incolpevole nella validità del contratto.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Precontrattuale PA: No al Risarcimento se il Lavoratore Conosceva i Vizi del Concorso

L’assunzione tramite concorso pubblico rappresenta per molti un traguardo, ma cosa accade se la procedura viene annullata dopo la firma del contratto? Si può chiedere un risarcimento? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5290 del 28 febbraio 2024, offre un’importante chiave di lettura sui limiti della responsabilità precontrattuale della PA, sottolineando come la conoscenza delle irregolarità da parte del lavoratore possa escludere il diritto al risarcimento.

I Fatti di Causa: Un Concorso Pubblico Annullato

La vicenda trae origine da un concorso pubblico per operatori informatici indetto da un’amministrazione regionale. A seguito di ricorso, il giudice amministrativo annullava la prova pratica della selezione. Di conseguenza, l’ente pubblico dichiarava la “caducazione automatica” dei contratti di lavoro già stipulati con i vincitori.

I lavoratori, vedendosi privati del posto, si rivolgevano al Tribunale per ottenere l’annullamento della determinazione e il risarcimento del danno patrimoniale e morale. La loro domanda, basata su una presunta responsabilità precontrattuale dell’amministrazione per aver generato un legittimo affidamento nella validità del concorso, veniva respinta sia in primo grado che in appello.

La Corte d’Appello, in particolare, evidenziava un punto cruciale: i lavoratori non potevano considerarsi all’oscuro delle cause di invalidità del concorso. Essi erano stati infatti evocati in giudizio come controinteressati nel procedimento amministrativo che aveva portato all’annullamento della prova, ed erano quindi pienamente consapevoli dell’impugnazione pendente al momento della stipula del contratto. Questo elemento, secondo i giudici di merito, minava alla base la sussistenza di un affidamento incolpevole.

La Decisione della Cassazione sulla Responsabilità Precontrattuale della PA

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei lavoratori, confermando le decisioni dei gradi precedenti e fornendo chiarimenti fondamentali sulla responsabilità precontrattuale della PA.

La Conoscenza del Vizio Esclude l’Affidamento

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 1338 del codice civile, che disciplina la responsabilità per mancata comunicazione delle cause di invalidità del contratto. La Suprema Corte ribadisce un principio consolidato: nel settore del pubblico impiego, se un contratto è nullo per violazione di norme imperative (come quelle che regolano i concorsi), il lavoratore non può chiedere la reintegrazione nel posto di lavoro, ma può agire per il risarcimento del danno da responsabilità precontrattuale.

Tuttavia, tale responsabilità è esclusa se la causa di invalidità era conosciuta o avrebbe dovuto essere conosciuta dal lavoratore usando l’ordinaria diligenza. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la notifica del ricorso amministrativo ai lavoratori vincitori fosse un fatto incontestato che dimostrava la loro piena consapevolezza della pendenza di un contenzioso che avrebbe potuto travolgere la graduatoria e, di conseguenza, i loro contratti. Non vi era, quindi, spazio per un “affidamento incolpevole” nella stabilità del rapporto di lavoro.

Inammissibilità dei Motivi Procedurali

Oltre al merito, la Corte ha esaminato e respinto vari motivi di ricorso di natura procedurale. Ha chiarito, ad esempio, che la doglianza per omessa pronuncia su un motivo d’appello deve essere formulata come vizio procedurale (error in procedendo) e non come violazione di legge o vizio di motivazione. Ha inoltre dichiarato inammissibili le censure che, sotto la veste di violazione di legge, miravano in realtà a una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità, specialmente in presenza di una “doppia conforme” (decisioni identiche nei primi due gradi di giudizio).

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un’interpretazione rigorosa dei presupposti per la responsabilità precontrattuale della PA. La Corte ha spiegato che, per poter invocare un affidamento risarcibile, il contraente (in questo caso, il lavoratore) deve essere in una condizione di ignoranza non colpevole riguardo ai vizi che inficiano il contratto. La partecipazione al giudizio amministrativo come controinteressati ha reso i lavoratori edotti dei rischi connessi alla procedura concorsuale. La loro decisione di stipulare comunque il contratto è avvenuta, quindi, a loro rischio e pericolo.
La Corte ha inoltre precisato che la risoluzione dei contratti da parte dell’ente pubblico non è stata una scelta discrezionale, ma un atto dovuto, una conseguenza diretta e obbligata del giudicato amministrativo che aveva annullato la procedura. Pertanto, nessuna colpa poteva essere addebitata all’amministrazione per aver dato esecuzione a una decisione del giudice.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in commento offre importanti spunti pratici. Essa conferma che chi partecipa a un concorso pubblico e risulta vincitore deve prestare massima attenzione a eventuali contenziosi che ne contestano la legittimità. Essere a conoscenza di un ricorso pendente contro la graduatoria al momento della firma del contratto può precludere, in caso di successivo annullamento, qualsiasi richiesta di risarcimento basata sulla responsabilità precontrattuale della PA. La sentenza rafforza il principio di auto-responsabilità del cittadino, che non può invocare un affidamento incolpevole quando è a conoscenza, o dovrebbe esserlo, di circostanze che mettono a repentaglio la validità dell’atto da cui deriva il suo diritto.

Un lavoratore assunto con concorso pubblico può chiedere i danni se il concorso viene poi annullato?
Sì, in linea di principio può agire per il risarcimento del danno da responsabilità precontrattuale (ex art. 1338 c.c.), ma non per la perdita del posto di lavoro. Tuttavia, tale azione è possibile solo se il lavoratore non era a conoscenza delle cause di invalidità del concorso.

Cosa esclude la responsabilità precontrattuale della Pubblica Amministrazione in questi casi?
La responsabilità è esclusa se il lavoratore era a conoscenza, o avrebbe potuto conoscere con l’ordinaria diligenza, dei vizi che hanno portato all’annullamento della procedura concorsuale. La consapevolezza elimina il presupposto dell’affidamento incolpevole, necessario per ottenere il risarcimento.

Perché nel caso specifico la richiesta di risarcimento è stata respinta?
La richiesta è stata respinta perché i lavoratori, al momento della stipula del contratto, erano già a conoscenza dell’impugnazione della graduatoria concorsuale, essendo stati formalmente citati come controinteressati nel relativo giudizio amministrativo. Questa circostanza ha reso il loro affidamento nella validità del contratto non tutelabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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