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Responsabilità notaio: nesso causale e atti esteri

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8113/2024, ha escluso la responsabilità notaio per i danni lamentati dagli eredi a seguito di una compravendita immobiliare. Sebbene il notaio avesse rogato un atto basandosi su una procura estera priva di apostille e rilasciata da una persona già deceduta, la Corte ha ritenuto assente il nesso causale. La venditrice era infatti già piena proprietaria dell’immobile in virtù di un codicillo testamentario, mai contestato, che rendeva la sua condotta, seppur negligente, non determinante per il presunto danno subito dagli eredi.

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Responsabilità Notaio: Quando la Negligenza Non Causa Danno

L’ordinanza n. 8113/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla responsabilità notaio, delineando i confini tra leggerezza professionale e illecito civile risarcibile. Il caso esaminato dimostra come, anche in presenza di una condotta negligente del professionista, il risarcimento del danno non sia dovuto se manca il cosiddetto nesso causale, ovvero un legame diretto tra l’errore e il pregiudizio lamentato. La vicenda, che ruota attorno a una compravendita immobiliare basata su atti provenienti dall’estero, evidenzia l’importanza di analizzare tutti gli elementi giuridici che determinano la titolarità di un bene.

I Fatti di Causa: Una Compravendita Contestata

La controversia nasce da una richiesta di risarcimento danni avanzata dagli eredi di una donna (chiamiamola Sorella B) nei confronti di un notaio. Quest’ultimo, nel 2008, aveva curato il rogito di due atti consecutivi:

1. Un atto di compravendita con cui la sorella della defunta (Sorella A), agendo in forza di una procura speciale a vendere conferitale anni prima da Sorella B, acquistava per sé stessa la quota di un immobile di proprietà di quest’ultima.
2. Un secondo atto, stipulato lo stesso giorno, con cui Sorella A, divenuta così unica proprietaria, vendeva l’intero immobile a un terzo acquirente.

Gli eredi di Sorella B sostenevano la nullità di tali operazioni, e di conseguenza la responsabilità notaio, sulla base di due argomenti principali: la procura era inefficace perché Sorella B era deceduta nel 2003, ben prima del rogito, e inoltre l’atto di procura, redatto negli Stati Uniti, era privo di apostille e di altre garanzie formali.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda degli eredi, condannando il notaio al pagamento di una cospicua somma. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva completamente ribaltato la decisione, rigettando la richiesta di risarcimento.

La Valutazione della Responsabilità Notaio da Parte della Cassazione

La Suprema Corte ha confermato la decisione d’appello, dichiarando inammissibile il ricorso degli eredi. Il punto centrale della decisione non risiede nella validità o meno della procura estera, ma nell’assenza del nesso di causalità tra la condotta del notaio e il danno lamentato.

L’Irrilevanza della Procura di Fronte al Codicillo

La Corte d’Appello prima, e la Cassazione poi, hanno evidenziato un fatto decisivo che gli eredi avevano trascurato: Sorella A era già diventata unica ed esclusiva proprietaria dell’immobile non in virtù dell’atto di acquisto basato sulla procura, ma per effetto di un codicillo testamentario redatto nel 2001. Con questo atto, Sorella B le aveva lasciato tutti i suoi diritti sull’immobile in questione.

Di conseguenza, al momento della vendita al terzo acquirente, Sorella A era pienamente legittimata a disporre dell’intero bene in quanto erede testamentaria. L’utilizzo della procura, sebbene formalmente errato e indice di una “leggerezza professionale” del notaio, non ha prodotto alcun danno effettivo agli eredi, poiché questi non avrebbero comunque avuto alcun diritto su quell’immobile, già destinato per testamento a Sorella A.

La Mancata Contestazione del Codicillo come Scrittura Privata

Gli eredi hanno tentato di invalidare anche il codicillo, sostenendo che, come la procura, fosse privo di apostille. Tuttavia, la Cassazione ha chiarito un principio fondamentale: in assenza di apostille, un atto estero non è automaticamente nullo in Italia, ma assume il valore e l’efficacia di una scrittura privata (art. 2702 c.c.). Per contestarne l’autenticità, sarebbe stato necessario un formale disconoscimento secondo le regole processuali (art. 214 c.p.c.), cosa che non è mai avvenuta. Poiché l’autenticità del codicillo non è mai stata revocata in dubbio, esso costituiva un titolo valido per il trasferimento della proprietà.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i ricorrenti si sono concentrati esclusivamente sulla questione dell’invalidità della procura, ignorando completamente la ratio decidendi della sentenza d’appello. La vera ragione della decisione, infatti, era l’esistenza di un titolo di proprietà alternativo e valido (il codicillo testamentario) che rendeva irrilevante qualsiasi vizio della procura. Il ricorso non si è confrontato criticamente con questo nucleo centrale della motivazione, limitandosi a riproporre argomenti già superati dalla logica giuridica della corte di merito. In sostanza, l’eventuale errore del notaio non è stata la causa del presunto danno, perché il risultato finale (la vendita dell’immobile da parte di Sorella A) sarebbe stato identico anche senza l’utilizzo della procura.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine in materia di responsabilità notaio e, più in generale, di responsabilità professionale: la condotta negligente non è sufficiente per fondare una richiesta di risarcimento. È indispensabile dimostrare l’esistenza di un nesso causale diretto tra quella condotta e il danno subito. Se il danno si sarebbe verificato comunque per altre cause indipendenti (in questo caso, l’effetto di un testamento), la responsabilità del professionista viene meno sul piano civile, pur potendo sussistere su quello disciplinare. La sentenza sottolinea inoltre il valore probatorio degli atti esteri in Italia, che, anche senza formalità come l’apostille, possono essere considerati scritture private valide fino a formale disconoscimento.

Quando è esclusa la responsabilità civile del notaio anche se ha agito con negligenza?
La responsabilità civile del notaio è esclusa quando manca il nesso di causalità tra la sua condotta negligente e il danno lamentato. Nel caso specifico, anche se il notaio ha utilizzato una procura inefficace, il danno non si è verificato perché la venditrice era già legittima proprietaria dell’intero immobile in virtù di un valido codicillo testamentario a suo favore.

Che valore ha in Italia un atto estero, come una procura o un testamento, senza ‘apostille’?
Secondo la Corte, un atto estero privo di ‘apostille’, pur non avendo valore di atto pubblico, mantiene in Italia l’efficacia probatoria di una scrittura privata (ai sensi dell’art. 2702 c.c.). La sua autenticità può essere contestata solo attraverso uno specifico procedimento di disconoscimento previsto dal codice di procedura civile.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i ricorrenti non hanno criticato la vera ‘ratio decidendi’ (la ragione giuridica fondamentale) della sentenza d’appello. Si sono concentrati sull’invalidità della procura, senza affrontare il punto cruciale sollevato dalla Corte d’Appello, ovvero che la proprietà era stata trasferita validamente tramite un codicillo testamentario, rendendo irrilevanti i vizi della procura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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