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Responsabilità extracontrattuale per difetti immobiliari

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13840/2024, ha stabilito importanti principi in materia di risarcimento per gravi difetti di costruzione. La vicenda riguarda il crollo di una palizzata a servizio di due appartamenti. La Corte ha qualificato il danno come derivante da responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’art. 1669 c.c., specificando che il risarcimento deve includere automaticamente interessi e rivalutazione monetaria, anche senza una richiesta esplicita. Inoltre, ha chiarito che le spese legali per i procedimenti cautelari ante causam devono essere liquidate secondo le tariffe vigenti al momento della decisione finale di merito.

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Responsabilità Extracontrattuale: La Cassazione sui Gravi Difetti Immobiliari

L’acquisto di un immobile rappresenta un passo fondamentale, ma cosa succede se emergono gravi difetti di costruzione? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sulla responsabilità extracontrattuale del costruttore-venditore e chiarisce aspetti cruciali del risarcimento del danno, come interessi e rivalutazione monetaria. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Palizzata Crollata e la Lunga Via Legale

La vicenda ha origine dall’azione legale intrapresa da due acquirenti di appartamenti di nuova costruzione. Il problema principale era il crollo di una palizzata di contenimento dei giardini annessi alle loro proprietà, giardini che erano stati ricavati da un terrapieno artificiale. Gli acquirenti hanno citato in giudizio le società venditrici e costruttrici, chiedendo il risarcimento dei danni.

Le società convenute si sono difese sostenendo di aver commissionato in subappalto solo una parte della palizzata e hanno chiamato in causa il subappaltatore. Quest’ultimo, a sua volta, ha coinvolto la propria compagnia di assicurazioni. Il Tribunale di primo grado ha condannato le società costruttrici a un cospicuo risarcimento, ma la Corte d’Appello ha successivamente ridotto significativamente tale importo, motivando che le società avevano commissionato solo una porzione limitata dell’opera difettosa.

L’Analisi della Cassazione e la responsabilità extracontrattuale

Insoddisfatti della decisione di secondo grado, gli acquirenti hanno presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha accolto due dei cinque motivi di ricorso, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per una nuova valutazione. I punti cardine della decisione riguardano la natura del danno e la liquidazione delle spese.

La Corte ha qualificato la responsabilità delle società costruttrici-venditrici nell’ambito dell’articolo 1669 c.c., che disciplina la rovina e i gravi difetti di cose immobili. Questa norma configura una responsabilità extracontrattuale, che sorge cioè da un fatto illecito e non da un inadempimento contrattuale. Tale qualificazione è fondamentale, poiché ha conseguenze dirette sul calcolo del risarcimento.

La qualificazione del danno secondo l’art. 1669 c.c.

La Cassazione ha ribadito che la garanzia per gravi difetti si estende non solo agli edifici, ma anche ad “altre cose immobili destinate per la loro natura a lunga durata”, come nel caso della palizzata che, oltre a delimitare la proprietà, aveva la funzione essenziale di sostenere un terrapieno. Il sottodimensionamento generale dell’opera, accertato in corso di causa, costituiva un grave difetto costruttivo idoneo a compromettere la funzionalità e la sicurezza dell’immobile.

Le Motivazioni della Decisione

I giudici di legittimità hanno fondato la loro decisione accogliendo il terzo e il quinto motivo di ricorso.

Risarcimento del danno: interessi e rivalutazione sono automatici

Il punto più significativo della sentenza riguarda il risarcimento. La Corte ha stabilito che, data la natura di responsabilità extracontrattuale del danno, gli interessi compensativi e la rivalutazione monetaria sono componenti intrinseche del risarcimento stesso. La loro funzione è quella di ripristinare il patrimonio del danneggiato nella sua interezza, adeguando l’importo liquidato al valore reale al momento della sentenza. Di conseguenza, tali voci sono dovute automaticamente dal giorno in cui si è verificato il fatto illecito (il crollo o il manifestarsi del difetto) fino al saldo effettivo. La Corte d’Appello aveva errato nel non riconoscerle, nonostante gli acquirenti avessero impugnato l’ammontare complessivo del danno, devolvendo così al giudice del gravame il potere di ricalcolarlo in tutti i suoi elementi costitutivi.

Liquidazione delle spese legali dei procedimenti cautelari

Il secondo principio affermato riguarda la liquidazione delle spese legali relative al sequestro conservativo ottenuto dagli acquirenti prima dell’inizio della causa di merito. La Corte d’Appello aveva applicato le tariffe professionali in vigore all’epoca del procedimento cautelare. La Cassazione ha corretto questa impostazione, affermando che, data la stretta connessione tra la misura cautelare e la causa di merito, le spese devono essere liquidate sulla base dei parametri ministeriali in vigore al momento della pronuncia della sentenza che definisce il giudizio. Questo garantisce un’uniformità di trattamento e l’applicazione della normativa più recente.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e rinviato la causa alla Corte d’Appello in diversa composizione. Quest’ultima dovrà ora ricalcolare il danno dovuto agli acquirenti, includendo interessi e rivalutazione monetaria, e liquidare nuovamente le spese legali del procedimento cautelare applicando le tariffe corrette. Questa ordinanza rafforza la tutela degli acquirenti di immobili, chiarendo che in caso di gravi difetti costruttivi, il risarcimento deve essere pieno ed effettivo, e riafferma principi procedurali fondamentali per la corretta liquidazione delle spese di giudizio.

Un difetto in una struttura accessoria come una palizzata può essere considerato ‘grave difetto’ ai sensi dell’art. 1669 c.c.?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la garanzia prevista dall’art. 1669 c.c. si applica non solo agli edifici ma anche ad ‘altre cose immobili destinate per la loro natura a lunga durata’. Una palizzata destinata a sostenere un terrapieno rientra in questa categoria, e un suo difetto costruttivo che ne compromette la funzione è qualificato come grave.

In caso di risarcimento per responsabilità extracontrattuale, interessi e rivalutazione monetaria devono essere richiesti esplicitamente?
No. La Corte ha chiarito che, trattandosi di un debito di valore derivante da fatto illecito, gli interessi e la rivalutazione monetaria sono componenti naturali e automatiche del danno. Sono dovuti dal momento in cui si è verificato il danno fino alla liquidazione finale, e il giudice deve riconoscerli anche in assenza di una specifica domanda, se l’ammontare del danno è oggetto di contestazione.

Quali tariffe professionali si applicano per liquidare le spese di un procedimento cautelare svoltosi prima della causa di merito?
Le spese del procedimento cautelare (come un sequestro conservativo) devono essere liquidate sulla base dei parametri ministeriali in vigore al momento della decisione che definisce la causa di merito. Non si devono utilizzare le tariffe vigenti all’epoca in cui si è svolto il procedimento cautelare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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