LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Responsabilità disciplinare notaio: atto sanabile?

Un notaio è stato sanzionato per aver redatto un atto di trasferimento immobiliare nullo per la mancanza della dichiarazione di conformità catastale. Nonostante l’atto sia stato successivamente sanato con un atto di conferma, la Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità disciplinare del notaio sorge al momento della stipula dell’atto nullo. La possibilità di sanatoria successiva non elimina l’illecito disciplinare originario, ma può essere considerata solo come attenuante per la determinazione della sanzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Responsabilità Disciplinare Notaio: Atto Nullo Sanabile e Conseguenze

La professione notarile è presidiata da rigorose norme a tutela della fede pubblica e della certezza dei traffici giuridici. Ma cosa succede quando un notaio redige un atto nullo, che però la legge consente di ‘sanare’ in un secondo momento? La successiva correzione dell’errore è sufficiente a escludere la responsabilità disciplinare del notaio? La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha fornito una risposta chiara, consolidando un principio fondamentale per la categoria.

I Fatti del Caso: Il Contesto della Sanzione

Un notaio aveva ricevuto un contratto di vitalizio assistenziale che comportava il trasferimento della nuda proprietà di un immobile. Tuttavia, nell’atto mancava la dichiarazione di conformità dei dati catastali e della planimetria allo stato di fatto dell’immobile, un requisito imposto a pena di nullità dalla legge.
Successivamente, e prima dell’avvio del procedimento disciplinare, il professionista aveva provveduto a redigere un secondo atto, detto ‘di conferma’, con cui sanava l’omissione originaria, come consentito dalla normativa. Ciononostante, l’Archivio Notarile avviava un’azione disciplinare che si concludeva con l’applicazione di una sanzione pecuniaria minima al notaio. La Corte d’Appello confermava la decisione, spingendo il notaio a ricorrere in Cassazione.

La Questione Giuridica: La responsabilità disciplinare del notaio è esclusa dall’atto di conferma?

Il cuore della controversia verteva su un punto cruciale: l’illecito disciplinare si consuma nel momento in cui l’atto nullo viene stipulato, oppure la possibilità di sanarlo e l’effettiva sanatoria eliminano la rilevanza della violazione?

La Tesi del Notaio Ricorrente

Il professionista sosteneva che, essendo l’atto ‘ab origine sanabile’ e di fatto sanato, non sussistessero i presupposti per la sua responsabilità. Secondo questa tesi, la violazione dell’art. 28 della Legge Notarile (che vieta di ricevere atti espressamente proibiti dalla legge) dovrebbe essere esclusa per tutti quegli atti affetti da un vizio ‘rimediabile’.

La Posizione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto fermamente questa interpretazione, confermando la sanzione. Ha stabilito un principio netto: l’illecito disciplinare è di natura istantanea e si perfeziona nel momento esatto in cui il notaio riceve e autentica un atto contrario alla legge, a prescindere dalla sua successiva sanabilità.

Le Motivazioni della Sentenza: Perché la sanatoria non cancella l’illecito

La Corte ha articolato il proprio ragionamento su alcuni pilastri fondamentali, offrendo una visione chiara sulla responsabilità disciplinare del notaio.

Il Momento Consumativo dell’Illecito Disciplinare

Secondo i giudici, il divieto imposto ai notai ha la funzione di prevenire l’immissione nel sistema giuridico di atti invalidi. L’illecito si consuma nel momento in cui questa barriera viene violata, ovvero con la stipula del rogito nullo.
L’istituto della ‘conferma’ o ‘sanatoria’ opera su un piano diverso, quello privatistico. Il suo scopo è quello di conservare gli effetti dell’atto per le parti coinvolte, salvaguardando il loro investimento e la loro volontà negoziale. Tuttavia, questo rimedio non ha efficacia retroattiva sul piano disciplinare: non può cancellare un illecito già perfezionatosi. La successiva eliminazione della causa di nullità potrà al massimo essere valutata come circostanza attenuante ai fini della quantificazione della pena, come infatti è avvenuto nel caso di specie con l’applicazione della sanzione minima.

La Differenza con le Nullità Urbanistiche

La difesa del notaio ha tentato un parallelo con la normativa in materia urbanistica (d.P.R. 380/2001), dove una specifica disposizione (art. 47) esclude la responsabilità disciplinare nel caso di atti sanabili. La Corte ha però evidenziato come questa sia una norma eccezionale, non estensibile per analogia. La sua esistenza, al contrario, conferma la regola generale: in assenza di una previsione esplicita che escluda la sanzione, la responsabilità per aver rogato un atto nullo, seppur sanabile, sussiste pienamente. Le due normative, inoltre, perseguono finalità diverse: quella urbanistica mira a contrastare l’abusivismo edilizio, mentre quella sulla conformità catastale ha lo scopo di contrastare l’evasione fiscale e garantire la correttezza dei dati nei pubblici registri.

Le Conclusioni: Implicazioni per la Professione Notarile

La sentenza ribadisce l’elevato standard di diligenza richiesto al notaio. La decisione della Cassazione cristallizza il principio secondo cui la funzione preventiva del controllo notarile non ammette deroghe. Anche se un errore può essere corretto in seguito per salvaguardare gli interessi delle parti, la violazione della norma al momento della stipula costituisce un illecito disciplinare autonomo e sanzionabile. Per i professionisti, ciò significa che la massima attenzione deve essere posta nella fase di redazione dell’atto, poiché nessun rimedio successivo potrà cancellare le conseguenze di una violazione sul piano deontologico.

Un notaio che redige un atto nullo è sempre soggetto a sanzione disciplinare, anche se l’atto viene successivamente sanato?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’illecito disciplinare si perfeziona nel momento in cui l’atto nullo viene stipulato. La successiva sanatoria non elimina la violazione commessa, ma può essere considerata solo come una circostanza attenuante per ridurre l’entità della sanzione.

Perché la sanatoria dell’atto non elimina la responsabilità disciplinare del notaio?
Perché l’illecito disciplinare e la nullità civilistica operano su due piani diversi. L’illecito disciplinare punisce la violazione del dovere del notaio di non ricevere atti proibiti dalla legge, e si consuma istantaneamente. La sanatoria, invece, è uno strumento previsto per conservare gli effetti giuridici dell’atto tra le parti (fini privatistici), ma non ha l’effetto di cancellare la violazione deontologica già avvenuta.

Esiste una differenza tra la nullità per vizi catastali e quella per vizi urbanistici ai fini della responsabilità del notaio?
Sì. Per le nullità urbanistiche, una specifica norma di legge (art. 47 d.P.R. 380/2001) esclude espressamente la responsabilità disciplinare del notaio se l’atto nullo è sanabile. Per le nullità relative alla conformità catastale (come nel caso di specie), non esiste una norma analoga. Pertanto, in assenza di una deroga esplicita, si applica la regola generale per cui la redazione di un atto nullo, anche se sanabile, costituisce un illecito disciplinare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati