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Responsabilità direttore lavori: i confini del ruolo

La Corte di Cassazione conferma la condanna di un direttore dei lavori e del suo studio di progettazione per danni strutturali causati a un edificio adiacente. La sentenza ribadisce che la responsabilità direttore lavori va oltre la mera sorveglianza, includendo un dovere di alta competenza tecnica, controllo attivo sull’esecuzione e l’obbligo di intervenire per correggere carenze progettuali o esecutive, anche sospendendo i lavori se necessario. Viene rigettata la tesi difensiva che lo qualificava come semplice esecutore di ordini.

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La Responsabilità del Direttore dei Lavori: Oltre la Semplice Sorveglianza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha delineato con fermezza i confini della responsabilità direttore lavori, stabilendo che il suo ruolo non si esaurisce in una passiva sorveglianza, ma impone un intervento attivo e competente per garantire la perfetta esecuzione dell’opera. Questa pronuncia offre spunti fondamentali per tutti i professionisti del settore edile e per i committenti che affidano loro incarichi cruciali.

Il Contesto: Danni Strutturali e Chiamate in Causa

La vicenda giudiziaria nasce dalla richiesta di risarcimento avanzata dai proprietari di un immobile che aveva subito gravi danni strutturali, come fessurazioni, a seguito dei lavori di scavo per le fondamenta di un edificio confinante. L’impresa costruttrice, convenuta in giudizio, chiamava in causa la propria assicurazione, il committente, lo studio di progettazione e il direttore dei lavori.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva limitato la condanna del direttore dei lavori ai soli danni per una gronda aggettante, la Corte d’Appello aveva esteso la sua responsabilità anche ai ben più gravi danni strutturali, ritenendolo corresponsabile insieme allo studio di progettazione. Contro questa decisione, il professionista ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte: Confermata la Responsabilità Direttore Lavori

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando integralmente la decisione d’appello. I giudici hanno smontato la tesi difensiva secondo cui il direttore dei lavori sarebbe un mero rappresentante del committente con funzioni di sorveglianza, privo di potere decisionale sull’operato dell’appaltatore.

Al contrario, la Cassazione ha ribadito che l’incarico di direzione dei lavori si configura come un’obbligazione di mezzi che richiede una diligenza qualificata e una competenza tecnica superiore. Il professionista non può limitarsi a osservare, ma deve agire.

Le Motivazioni

La Corte ha specificato che rientrano nelle obbligazioni del direttore dei lavori:

1. L’accertamento della conformità dell’opera: Deve verificare costantemente che la realizzazione progressiva dei lavori sia conforme al progetto, al capitolato e alle regole della tecnica.
2. L’adozione di accorgimenti tecnici: Ha il dovere di impartire tutte le disposizioni e gli accorgimenti necessari per assicurare che l’opera sia eseguita senza difetti costruttivi.
3. Il controllo sull’operato dell’appaltatore: Deve vigilare sull’ottemperanza delle sue disposizioni da parte dell’impresa e, in caso di inadempienze, riferire tempestivamente al committente.

Nel caso specifico, la scelta della tecnica di scavo e protezione dell’edificio adiacente era un’operazione complessa, non elementare. Il direttore dei lavori avrebbe dovuto verificare l’adeguatezza della scelta progettuale, vigilare sulla sua corretta esecuzione e, se necessario, impartire direttive per modificare le opere strutturali al fine di prevenire i danni, cosa che non è avvenuta. La Corte ha escluso che il direttore dei lavori possa essere considerato un nudus minister, un mero esecutore di ordini, proprio in virtù delle sue peculiari capacità tecniche che gli impongono un ruolo attivo e critico.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale: la responsabilità direttore lavori è ampia e non delegabile. Il professionista è un garante della buona riuscita tecnica dell’opera. Non può nascondersi dietro le scelte dell’impresa o le eventuali lacune del progetto. Il suo dovere è quello di utilizzare la propria scienza e perizia per prevenire i vizi e i danni, assumendo un ruolo proattivo che può arrivare fino alla sospensione dei lavori in caso di gravi non conformità. Per i committenti, ciò si traduce in una maggiore tutela, potendo contare su una figura professionale che ha l’obbligo giuridico di proteggere i loro interessi e la qualità del risultato finale.

Il direttore dei lavori è responsabile anche se l’errore tecnico è dell’impresa esecutrice?
Sì. Secondo la Corte, il direttore dei lavori non si sottrae a responsabilità se omette di vigilare e di impartire le opportune disposizioni tecniche, nonché di controllarne l’ottemperanza da parte dell’appaltatore. Il suo è un dovere di alta sorveglianza che include il controllo sulla corretta esecuzione delle opere.

Quali sono gli obblighi specifici del direttore dei lavori secondo la Cassazione?
I suoi obblighi includono l’accertamento della conformità dell’opera al progetto e alle regole della tecnica, l’adozione di tutti gli accorgimenti tecnici necessari per garantire una realizzazione senza difetti, il controllo sull’operato dell’impresa e, in caso di inadempienze, il dovere di riferire al committente.

Può il direttore dei lavori essere considerato un semplice ‘nudus minister’ (mero esecutore di ordini)?
No. La Corte di Cassazione afferma esplicitamente che il principio dell’esclusione di responsabilità per il ‘nudus minister’ non si applica al direttore dei lavori, a causa delle sue peculiari capacità tecniche che gli impongono un ruolo attivo e decisionale per garantire la corretta realizzazione dell’opera.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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