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Responsabilità del notaio: visure e pignoramento

La Corte di Cassazione conferma la responsabilità del notaio per non aver rilevato un pignoramento su un immobile compravenduto. Gli acquirenti, costretti a riacquistare una quota del bene all’asta per evitarne la perdita, sono stati risarciti. La sentenza chiarisce che la diligenza del professionista include controlli approfonditi, anche in presenza di dati catastali non immediatamente coincidenti. Il danno è stato commisurato alla spesa sostenuta per estinguere il pignoramento, confermando l’elevato standard di diligenza richiesto al notaio.

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Responsabilità del notaio: cosa accade se non rileva un pignoramento?

La figura del notaio è centrale nelle compravendite immobiliari, agendo come garante della legalità e della sicurezza della transazione. Ma cosa succede se, per una negligenza, il professionista non rileva un vincolo grave come un pignoramento? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sulla responsabilità del notaio, delineando i confini della sua diligenza professionale e le conseguenze di un suo errore.

I fatti del caso

La vicenda ha inizio nel 1991, quando due acquirenti comprano un’abitazione tramite un atto redatto da un notaio. Il professionista, al momento del rogito, non rileva l’esistenza di alcuna formalità pregiudizievole sull’immobile. Tuttavia, nel 2007, gli acquirenti scoprono una terribile verità: una quota indivisa dell’immobile era gravata da un pignoramento, trascritto prima del loro acquisto. Per evitare di perdere la casa (evizione), sono costretti a partecipare all’asta giudiziaria e a riacquistare la quota pignorata, sostenendo un costo significativo.

A questo punto, gli acquirenti citano in giudizio gli eredi del notaio defunto per ottenere il risarcimento dei danni subiti. La difesa del notaio si basa su una presunta complessità del caso: il pignoramento gravava su una particella catastale originaria, mentre l’abitazione era stata costruita su una particella derivata, rendendo i controlli più difficili. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello, però, riconoscono la responsabilità del notaio e del venditore, condannandoli al risarcimento.

La responsabilità professionale del notaio secondo la Cassazione

Gli eredi del notaio e il venditore propongono ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel ritenere coincidenti l’immobile venduto e quello pignorato e che avesse preteso dal notaio uno standard di diligenza superiore a quello dovuto. La Suprema Corte, tuttavia, rigetta entrambi i ricorsi, confermando la decisione dei giudici di merito.

le motivazioni

La Corte di Cassazione ha chiarito diversi punti fondamentali. In primo luogo, ha stabilito che rientra pienamente nella diligenza professionale del notaio effettuare tutte le verifiche necessarie per accertare l’esistenza di iscrizioni ipotecarie o pignoramenti sull’immobile oggetto di compravendita. Questo dovere non viene meno neanche di fronte a situazioni complesse, come la non perfetta coincidenza dei dati catastali tra l’atto di pignoramento e l’atto di vendita.

I giudici hanno specificato che l’errore del professionista non può essere considerato un’ipotesi di imperizia in un problema tecnico di speciale difficoltà (art. 2236 c.c.), che limiterebbe la responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave. Si tratta, invece, di una violazione del dovere di normale diligenza professionale media (art. 1176 c.c.), che configura una negligenza o imprudenza e comporta responsabilità anche per colpa lieve. Il notaio avrebbe dovuto, con la dovuta accuratezza, ricostruire la storia catastale dell’immobile per garantire un acquisto sicuro ai suoi clienti.

Per quanto riguarda la quantificazione del danno, la Corte ha confermato che il risarcimento deve essere commisurato non al prezzo originario dell’immobile, ma all’esborso effettivamente sostenuto dagli acquirenti per ‘liberare’ il bene dal vincolo, ovvero il prezzo pagato all’asta per evitare l’espropriazione. Questo rappresenta il danno emergente, cioè la spesa necessaria per sottrarre l’immobile al rischio di evizione.

le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’elevato standard di diligenza richiesto al notaio nell’esercizio della sua funzione. La responsabilità del notaio non si ferma a una verifica superficiale dei registri immobiliari, ma impone un’analisi approfondita e accurata per tutelare pienamente gli interessi delle parti. Per gli acquirenti, la sentenza rappresenta una garanzia importante: in caso di errore del professionista, hanno diritto a un risarcimento che li ponga nella stessa situazione in cui si sarebbero trovati se la compravendita fosse avvenuta senza vizi. La decisione sottolinea che la complessità degli accertamenti non è una scusante, ma un elemento che richiede ancora maggiore attenzione e perizia da parte del pubblico ufficiale.

Qual è lo standard di diligenza richiesto a un notaio in una compravendita immobiliare?
Secondo la Corte, il notaio è tenuto a un dovere di normale diligenza professionale media, ai sensi dell’art. 1176 c.c., che include tutte le verifiche necessarie per accertare l’esistenza di trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli, come i pignoramenti. La complessità tecnica del caso non riduce la sua responsabilità a sola colpa grave o dolo.

Come viene calcolato il danno se il notaio non rileva un pignoramento?
Il danno risarcibile è pari al danno emergente, ovvero all’esborso che l’acquirente deve sostenere per eliminare il vincolo e mantenere la proprietà del bene. Nel caso specifico, è stato quantificato nella somma pagata all’asta per riacquistare la quota pignorata, scongiurando così l’evizione.

La non coincidenza dei dati catastali tra l’atto di pignoramento e quello di vendita esclude la responsabilità del notaio?
No. La Corte ha stabilito che la responsabilità del notaio sussiste anche se i dati non coincidono perfettamente. Fa parte dei suoi doveri professionali ricostruire la storia dell’immobile e accertare che il bene venduto sia libero da vincoli, anche se ciò richiede indagini più complesse.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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