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Responsabilità del notaio: vendita e diritto di superficie

La Corte di Cassazione conferma la responsabilità del notaio che non ha informato adeguatamente l’acquirente della natura del diritto trasferito, risultato essere un diritto di superficie e non la piena proprietà. L’acquirente aveva comprato un immobile scoprendo solo in seguito di non possedere il terreno sottostante. I tribunali di primo e secondo grado avevano già condannato il notaio al risarcimento del danno. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso del professionista, ribadendo i suoi doveri di diligenza e corretta informazione.

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Responsabilità del notaio: quando la piena proprietà è solo un diritto di superficie

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha riaffermato i confini della responsabilità del notaio nell’ambito delle compravendite immobiliari. Il caso esaminato mette in luce le gravi conseguenze che possono derivare da un’inadeguata verifica sulla natura del diritto trasferito, come la scoperta da parte dell’acquirente di aver comprato un semplice diritto di superficie anziché la piena proprietà dell’immobile. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Un Acquisto con Sorpresa

Un cittadino acquistava un immobile tramite un rogito notarile, convinto di diventarne il pieno proprietario. Anni dopo, scopriva amaramente che i suoi venditori erano titolari del solo diritto di superficie e non della piena proprietà. L’immobile, infatti, era stato costruito su un terreno di proprietà del Comune, concesso in diritto di superficie per 99 anni. Per ottenere la piena proprietà del terreno, l’acquirente avrebbe dovuto sostenere un costo aggiuntivo di oltre 15.000 euro.
Sentendosi danneggiato, l’acquirente citava in giudizio il notaio rogante, accusandolo di negligenza professionale. A suo dire, il professionista aveva omesso di effettuare gli accertamenti necessari per verificare la provenienza e la situazione giuridica del bene, inducendolo ad acquistare un diritto diverso e meno valente di quello desiderato.

Il Percorso Giudiziario: La Condanna del Notaio

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello davano ragione all’acquirente. I giudici di merito accertavano la responsabilità del notaio, condannandolo al risarcimento del danno, quantificato in una somma pari ai costi necessari per l’acquisto della proprietà del suolo, oltre agli interessi e alle spese legali. Secondo le corti, il notaio non aveva adempiuto con la dovuta diligenza al suo incarico, non avendo informato chiaramente l’acquirente che l’atto di provenienza trasferiva unicamente il diritto di superficie sull’area e non la piena proprietà.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il notaio, non rassegnandosi alla condanna, proponeva ricorso per Cassazione, basandolo su tre motivi principali:
1. Travisamento della prova: Sosteneva che i giudici avessero interpretato erroneamente gli atti, dai quali non si poteva desumere con certezza che il Comune fosse l’effettivo proprietario del terreno.
2. Violazione di legge: Contestava l’interpretazione delle norme relative al trasferimento di beni da enti pubblici (come IACP e GESCAL), sostenendo che il subentro avrebbe dovuto riguardare la piena proprietà e non il solo diritto di superficie.
3. Errata valutazione sull’usucapione: Argomentava che l’acquirente avrebbe potuto avvalersi dell’usucapione abbreviata decennale, un’eccezione che, a suo dire, i giudici avevano ingiustamente respinto.

Le Motivazioni della Suprema Corte sulla responsabilità del notaio

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso del notaio inammissibile, confermando di fatto la sua condanna. Le motivazioni della Corte sono state nette e si sono concentrate su aspetti procedurali e di merito.
Innanzitutto, la Corte ha sottolineato come il ricorso violasse il principio della cosiddetta “doppia conforme”. Poiché Tribunale e Corte d’Appello erano giunti alla medesima conclusione basandosi sugli stessi presupposti di fatto, non era possibile contestare in Cassazione la ricostruzione degli eventi.
In secondo luogo, i giudici hanno evidenziato che le censure del notaio miravano a ottenere un inammissibile riesame del merito e delle prove documentali, compito che non spetta alla Corte di Cassazione. Il ricorrente, inoltre, non aveva rispettato l’onere di specificità, omettendo di trascrivere i passaggi essenziali dei documenti su cui basava le sue critiche.
Infine, la Corte ha giudicato irrilevante e persino controproducente il richiamo all’usucapione. Sostenere che l’acquirente avrebbe potuto usucapire il bene, infatti, equivaleva ad ammettere l’inidoneità del contratto di compravendita a trasferire la piena proprietà, aggravando così il profilo di responsabilità del notaio per non aver informato il cliente di questa criticità.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale: il notaio ha un obbligo di diligenza professionale che va oltre la mera redazione formale dell’atto. Egli deve compiere tutte le visure e gli accertamenti necessari per individuare l’esatta natura del diritto oggetto di trasferimento e deve informare le parti in modo chiaro e completo su tutti gli aspetti giuridici dell’operazione. Omettere di segnalare che si sta acquistando un diritto di superficie anziché la piena proprietà costituisce una grave negligenza professionale, che espone il notaio all’obbligo di risarcire tutti i danni subiti dal cliente.

In cosa consiste la responsabilità del notaio in una compravendita immobiliare?
La responsabilità del notaio consiste nel non aver adempiuto con la diligenza professionale richiesta al suo incarico. In questo caso, ha omesso di compiere gli accertamenti necessari sulla situazione giuridica del bene e non ha informato l’acquirente che stava acquistando un diritto di superficie e non la piena proprietà, causando un danno economico.

Qual è la differenza tra diritto di superficie e piena proprietà?
La piena proprietà conferisce il diritto di godere e disporre di un bene (incluso il terreno) in modo pieno ed esclusivo. Il diritto di superficie, invece, è il diritto di costruire e mantenere un edificio su un terreno che rimane di proprietà di un altro soggetto. È un diritto meno completo e spesso limitato nel tempo.

Perché il ricorso del notaio è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per diverse ragioni procedurali: violava il divieto di ricorso in presenza di una “doppia conforme” (decisioni identiche nei primi due gradi di giudizio sui fatti); chiedeva un riesame delle prove, non consentito in Cassazione; e le argomentazioni, come quella sull’usucapione, sono state ritenute irrilevanti o addirittura controproducenti per la sua difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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