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Responsabilità del notaio: l’errore del Conservatore

Un acquirente perde un immobile a causa di un pignoramento non rilevato al momento dell’acquisto. La Corte di Cassazione annulla la condanna per responsabilità del notaio, ritenendo che la Corte d’Appello non abbia adeguatamente motivato come il professionista avrebbe potuto scoprire l’errore del Conservatore dei registri immobiliari, che aveva trascritto l’atto con un codice fiscale errato.

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Responsabilità del notaio: quando un errore del Conservatore la esclude?

La questione della responsabilità del notaio nella redazione degli atti di compravendita immobiliare è un tema cruciale che tocca la sicurezza giuridica delle transazioni. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico: cosa succede se il notaio non rileva un pignoramento a causa di un errore commesso dal Conservatore dei registri immobiliari? La risposta non è scontata e delinea i confini della diligenza professionale richiesta al pubblico ufficiale.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un atto di compravendita stipulato nel 1998. Anni dopo, l’acquirente, intenzionata a donare l’immobile al figlio, scopre una terribile verità: il terreno acquistato era stato pignorato nel 1996, ben prima del suo acquisto. Successivamente, nel 2003, l’immobile era stato venduto all’asta a un’altra persona, determinando la perdita definitiva del bene per l’acquirente.

L’acquirente ha quindi citato in giudizio il notaio rogante, accusandolo di negligenza per non aver effettuato le necessarie visure e i controlli che avrebbero svelato il pignoramento. Il notaio si è difeso sostenendo di aver eseguito le ricerche, ma che queste avevano dato esito negativo a causa di un errore del Conservatore. In pratica, il pignoramento era stato trascritto a carico del venditore, ma associato a un codice fiscale diverso. A prova di ciò, anche una visura successiva effettuata da un altro notaio nel 2012, utilizzando il codice fiscale corretto del venditore, non aveva evidenziato alcun gravame. Il Tribunale di primo grado aveva respinto la domanda dell’acquirente, ma la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, condannando il notaio a un cospicuo risarcimento.

La Decisione della Cassazione sulla Responsabilità del Notaio

La Corte di Cassazione, investita del caso, ha accolto il ricorso del notaio, annullando la sentenza d’appello. Il punto centrale della decisione riguarda la valutazione della diligenza professionale e i limiti della responsabilità del notaio.

I giudici di legittimità hanno ritenuto che la Corte d’Appello avesse condannato il professionista sulla base di una motivazione meramente “apparente”. I giudici di secondo grado si erano limitati a enunciare in termini astratti i doveri del notaio, senza però spiegare concretamente cosa avrebbe dovuto fare di più per scoprire un errore non imputabile a lui, ma al Conservatore dei registri immobiliari. Se la ricerca per soggetto, eseguita con il codice fiscale corretto, non faceva emergere il pignoramento, non era sufficiente affermare genericamente che il notaio avesse un obbligo di verifica più ampio.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha chiarito un principio fondamentale: la responsabilità del notaio per non aver rilevato un’iscrizione pregiudizievole deve essere esclusa quando l’errore è causato da una condotta negligente del Conservatore che ha reso di fatto impossibile l’individuazione del vincolo con l’uso dell’ordinaria diligenza professionale. La motivazione della Corte d’Appello è stata giudicata contraddittoria e apparente perché, pur riconoscendo l’errore del Conservatore, lo ha ritenuto irrilevante, senza indicare quale attività ulteriore, rientrante nella normale diligenza, avrebbe permesso al notaio di accorgersi dell’anomalia. Affermare che il notaio avrebbe dovuto compiere “tutte le visure ipotecarie e catastali” è una declamazione astratta se non si specifica quali, concretamente, avrebbero potuto superare l’ostacolo creato dall’errore dell’ufficio pubblico. La Cassazione ha quindi rinviato il caso alla Corte d’Appello per un nuovo esame che valuti, nel concreto, se il notaio potesse e dovesse accorgersi dell’errore usando la diligenza richiesta dalla sua professione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce che la responsabilità del notaio non è oggettiva. Il professionista è tenuto a un obbligo di mezzi, non di risultato, e la sua diligenza deve essere valutata alla luce delle circostanze concrete. Un errore commesso da un terzo, in questo caso un ufficio pubblico come il Conservatore, può interrompere il nesso di causalità e, di conseguenza, escludere la colpa del notaio, a condizione che l’errore fosse tale da non poter essere scoperto con gli strumenti e le procedure ordinarie. La decisione finale spetterà ora alla Corte d’Appello in sede di rinvio, che dovrà attenersi a questo importante principio di diritto.

Quando è esclusa la responsabilità del notaio per non aver rilevato un pignoramento?
La responsabilità del notaio può essere esclusa quando l’omessa rilevazione è causata da un errore negligente del Conservatore dei registri immobiliari che ha reso di fatto impossibile l’individuazione del vincolo con l’uso dell’ordinaria diligenza professionale.

Cosa si intende per “motivazione apparente” in una sentenza?
Si tratta di una motivazione che esiste solo in apparenza. Consiste in affermazioni astratte, generiche e slegate dai fatti specifici della causa, che non permettono di comprendere il percorso logico-giuridico seguito dal giudice per arrivare alla sua decisione. In questo caso, la Corte d’Appello ha elencato i doveri del notaio senza spiegare come, nel caso concreto, egli avrebbe potuto superare l’errore del Conservatore.

Una ricerca per codice fiscale del venditore è sempre sufficiente per adempiere all’obbligo di diligenza del notaio?
La sentenza suggerisce che se una ricerca standard e corretta, come quella per codice fiscale, non rivela gravami a causa di un errore del registro, il notaio non è automaticamente responsabile. Spetta a chi lo accusa dimostrare quali ulteriori e concreti accertamenti, rientranti nella normale diligenza, avrebbero potuto e dovuto essere eseguiti per scoprire l’errore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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