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Responsabilità del geometra per sanatoria impossibile

La Corte di Cassazione conferma la responsabilità del geometra per aver gestito una pratica di sanatoria edilizia oggettivamente impossibile da ottenere, a causa di un vincolo paesaggistico. La sentenza chiarisce che il professionista è tenuto a un dovere di diligenza che include la verifica preliminare sulla fattibilità dell’incarico. Viene inoltre ribadito che la garanzia di conformità urbanistica fornita dal venditore in un atto di compravendita è vincolante, anche se l’acquirente fosse a conoscenza delle irregolarità.

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Responsabilità del Geometra: il Caso della Sanatoria Impossibile

L’acquisto di un immobile è un passo cruciale che richiede massima trasparenza e correttezza da parte di tutti i soggetti coinvolti, inclusi i professionisti tecnici. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo in luce la responsabilità del geometra in un caso complesso di compravendita immobiliare viziata da abusi edilizi. La vicenda riguarda una sanatoria impossibile e le sue conseguenze legali, offrendo spunti fondamentali sulla diligenza professionale e sulle garanzie contrattuali.

I Fatti del Caso: Una Compravendita Complicata

La controversia nasce dalla vendita di un fabbricato a destinazione alberghiera. L’acquirente, una società, scopre che l’immobile presenta delle difformità urbanistiche per le quali la venditrice aveva avviato una pratica di sanatoria. Purtroppo, l’immobile si rivela non interamente sanabile e, di conseguenza, inagibile per l’attività alberghiera.

Per risolvere la situazione, la venditrice, con il consenso dell’acquirente, incarica un geometra di fiducia di demolire le parti abusive e presentare nuove richieste di sanatoria. Tuttavia, il processo fallisce. L’acquirente cita quindi in giudizio la venditrice per ottenere il risarcimento dei danni. La venditrice, a sua volta, chiama in causa l’erede del geometra (nel frattempo deceduto) per essere tenuta indenne da ogni pretesa, attribuendogli la colpa del fallimento della procedura.

La Decisione della Corte: la Responsabilità del Geometra Confermato

Dopo due gradi di giudizio che avevano già riconosciuto una ripartizione di responsabilità, la questione è giunta in Cassazione su ricorso dell’erede del geometra. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando in via definitiva la responsabilità del geometra. La decisione si fonda su un principio cardine: il professionista non può e non deve accettare un incarico che sa, o dovrebbe sapere con la diligenza richiesta, essere destinato al fallimento. Nel caso specifico, la sanatoria era oggettivamente impossibile da ottenere, poiché l’immobile ricadeva in un’area soggetta a vincolo paesaggistico.

Le Motivazioni della Sentenza

L’ordinanza della Corte di Cassazione si basa su tre pilastri argomentativi fondamentali che chiariscono i confini delle responsabilità dei vari soggetti coinvolti in una compravendita con vizi urbanistici.

La Garanzia Contrattuale del Venditore

Un primo punto cruciale riguarda la garanzia offerta dalla venditrice nel contratto di compravendita. Il venditore aveva dichiarato la conformità urbanistica dell’immobile. Secondo la Corte, questa garanzia esplicita prevale su tutto, rendendo irrilevante che l’acquirente potesse essere a conoscenza delle irregolarità. Quando un venditore si impegna contrattualmente sulla regolarità del bene, è tenuto a rispondere dei danni derivanti dalla sua eventuale violazione, a prescindere dalla buona o mala fede dell’acquirente.

La Colpa Professionale del Geometra

Il cuore della decisione risiede nell’analisi della responsabilità del geometra. L’errore del professionista non è stato quello di aver realizzato le opere abusive, bensì quello di aver accettato e gestito una pratica di sanatoria senza speranza. La Corte ha stabilito che la responsabilità del tecnico deriva dall’aver intrapreso un’attività professionale per la quale mancavano i presupposti di legge. La sua diligenza avrebbe dovuto portarlo a informare il cliente dell’impossibilità di ottenere il risultato e, di conseguenza, a rifiutare l’incarico. L’aver agito diversamente costituisce un inadempimento contrattuale che genera l’obbligo di risarcire il danno.

L’Esclusione della “Speciale Difficoltà”

L’erede del geometra aveva tentato di invocare l’articolo 2236 del codice civile, che limita la responsabilità del professionista ai soli casi di dolo o colpa grave qualora la prestazione implichi la soluzione di problemi tecnici di “speciale difficoltà”. La Cassazione ha respinto nettamente questa tesi. Ha chiarito che verificare la fattibilità di una sanatoria in un’area con vincolo paesaggistico non costituisce un problema tecnico di speciale difficoltà, ma rientra nell’ordinaria diligenza richiesta a un geometra. L’impossibilità era determinata da norme di legge chiare e non da complesse questioni tecniche. Pertanto, il professionista risponde anche per colpa lieve.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia rafforza importanti principi a tutela di chi acquista un immobile e definisce con chiarezza gli obblighi dei professionisti tecnici. Per i venditori, l’insegnamento è di essere estremamente cauti nel fornire garanzie sulla conformità urbanistica se non si è assolutamente certi della loro veridicità. Per gli acquirenti, la sentenza conferma che le garanzie contrattuali sono uno strumento di tutela forte ed efficace. Infine, per geometri, architetti e ingegneri, il messaggio è inequivocabile: la diligenza professionale impone un’analisi preliminare approfondita sulla fattibilità di un incarico. Accettare un compito impossibile non solo non porta al risultato sperato, ma espone a una sicura responsabilità del geometra per i danni causati al cliente.

Quando un geometra è responsabile per una pratica di sanatoria non andata a buon fine?
Un geometra è ritenuto responsabile quando accetta e porta avanti una pratica di sanatoria che non ha alcuna possibilità oggettiva di essere approvata, ad esempio a causa di vincoli normativi chiari come un vincolo paesaggistico. La sua responsabilità deriva dalla negligenza nell’aver intrapreso un incarico futile senza aver prima verificato la sua fattibilità.

Se il compratore di un immobile conosce i vizi urbanistici, il venditore che ha dato garanzia è comunque responsabile?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, se il contratto di compravendita contiene una garanzia esplicita da parte del venditore sulla conformità urbanistica dell’immobile, questa clausola è vincolante. La responsabilità del venditore sussiste anche se l’acquirente era a conoscenza delle irregolarità, poiché la garanzia contrattuale prevale.

Un professionista tecnico può invocare la “speciale difficoltà” del caso per limitare la propria responsabilità?
Un professionista può limitare la propria responsabilità ai soli casi di dolo o colpa grave solo se la prestazione richiede la soluzione di problemi tecnici di “speciale difficoltà”, come previsto dall’art. 2236 c.c. Tuttavia, come stabilito in questa sentenza, la valutazione della fattibilità di una sanatoria in base a norme vigenti non rientra in questa categoria, ma fa parte dell’ordinaria diligenza professionale. L’onere di dimostrare la speciale difficoltà spetta comunque al professionista.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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