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Responsabilità contrattuale assicurazione: cosa copre?

Un’azienda di fumigazione, a seguito di un lavoro eseguito in modo difettoso, viene citata per danni. La sua compagnia assicurativa nega la copertura. La Corte di Cassazione, confermando la decisione d’appello, stabilisce un principio chiave sulla responsabilità contrattuale assicurazione: una polizza standard per la responsabilità civile verso terzi copre i danni extracontrattuali (aquiliani), ma non quelli derivanti direttamente dall’inadempimento di una prestazione contrattuale. Di conseguenza, l’azienda è tenuta a risarcire il danno senza poter essere manlevata dalla propria assicurazione.

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Responsabilità Contrattuale Assicurazione: La Polizza RC Terzi Copre l’Inadempimento?

Un’azienda che esegue una prestazione in modo difettoso è coperta dalla sua assicurazione per la responsabilità civile? La questione della responsabilità contrattuale assicurazione è cruciale per ogni operatore economico. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la comune polizza per la responsabilità civile verso terzi (RCT) non è un ombrello per ogni evenienza e, in particolare, non copre i danni derivanti da un inadempimento contrattuale. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

Il Caso: Fumigazione Difettosa e la Catena delle Responsabilità

Una società specializzata in trattamenti di fumigazione veniva incaricata da uno spedizioniere di trattare gli imballaggi in legno destinati al trasporto di tubi metallici dall’Italia a Houston, USA. All’arrivo, le autorità statunitensi riscontravano la presenza di parassiti nel legno, bloccando la merce.

Il destinatario finale era costretto a sostenere costi ingenti per risolvere il problema: una nuova fumigazione per la prima spedizione e addirittura una deviazione del carico in Venezuela per la seconda, al fine di sostituire gli imballaggi. L’assicurazione dello spedizioniere, dopo aver risarcito il proprio cliente, agiva in surroga contro l’azienda di fumigazione per recuperare le somme pagate.

L’azienda di fumigazione, a sua volta, chiamava in causa la propria compagnia assicurativa, chiedendo di essere tenuta indenne (in manleva) da tali pretese. Mentre il tribunale di primo grado accoglieva la richiesta di manleva, la Corte d’Appello ribaltava la decisione, escludendo la copertura assicurativa.

La decisione sulla responsabilità contrattuale assicurazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’azienda di fumigazione, confermando la sentenza d’appello. Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra due tipi di responsabilità e, di conseguenza, tra i rischi coperti dalla polizza.

I giudici hanno chiarito che la garanzia assicurativa in questione era una tipica polizza di “Responsabilità Civile verso Terzi”. Questa copre la cosiddetta responsabilità aquiliana (o extracontrattuale), ovvero i danni che l’assicurato può cagionare a terzi nello svolgimento della sua attività, al di fuori di un vincolo contrattuale.

Il danno lamentato nel caso di specie, invece, derivava palesemente da un inadempimento contrattuale: la cattiva esecuzione della prestazione di fumigazione. Secondo la Corte, questo rischio non era coperto dalla polizza, che non poteva essere interpretata come una garanzia di buona esecuzione del contratto (una sorta di polizza “Contractor’s All Risk”).

Le Motivazioni: La Distinzione tra Rischio Contrattuale e Rischio Aquiliano

La motivazione della Suprema Corte si fonda sui canoni dell’interpretazione contrattuale. I giudici hanno sottolineato che l’interpretazione di una clausola assicurativa è compito del giudice di merito e non può essere messa in discussione in sede di legittimità semplicemente proponendo una lettura alternativa. L’appellante non è riuscito a dimostrare una violazione delle regole legali di interpretazione, ma ha solo cercato di attribuire alla polizza una portata più ampia di quella letterale.

La Corte ha ribadito che il rischio derivante dall’inadempimento è un rischio d’impresa che non rientra, se non espressamente previsto, nella copertura di una polizza RCT standard. Quest’ultima è pensata per proteggere l’assicurato da danni a persone o cose di terzi che si verificano in occasione del lavoro, non per garantire al committente la corretta esecuzione del lavoro stesso.

Inoltre, la Corte ha confermato che l’onere di provare la corretta e diligente esecuzione della prestazione gravava sull’azienda di fumigazione. Non essendo riuscita a fornire tale prova, la sua responsabilità per i danni diretti è stata correttamente affermata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Aziende e Assicurati

Questa ordinanza offre un importante monito a tutte le imprese: è fondamentale conoscere i limiti della propria copertura assicurativa. Non si può dare per scontato che una polizza di responsabilità civile copra anche i danni derivanti da una performance contrattuale non conforme.

Le aziende devono valutare attentamente i rischi legati alla propria attività e, se necessario, stipulare polizze specifiche che coprano anche la responsabilità contrattuale o la buona esecuzione dei lavori. Leggere attentamente le clausole contrattuali, con il supporto di un consulente legale o di un broker esperto, è un passo imprescindibile per evitare brutte sorprese. Confondere una polizza RCT con una garanzia sul risultato del proprio lavoro può costare molto caro, come dimostra questa vicenda.

Una polizza di responsabilità civile verso terzi (RCT) copre i danni derivanti da un inadempimento contrattuale?
No, secondo la Corte di Cassazione, una polizza RCT standard copre la responsabilità aquiliana (extracontrattuale) per danni causati a terzi, ma non i danni che costituiscono una conseguenza diretta della mancata o difettosa esecuzione di una prestazione contrattuale, a meno che non sia espressamente previsto.

Chi ha l’onere di provare di aver eseguito correttamente una prestazione ‘di mezzi’?
Spetta al debitore, ovvero a chi ha eseguito la prestazione (in questo caso, l’azienda di fumigazione), dimostrare di aver agito con la diligenza richiesta dalle ‘regole dell’arte’ e di essersi conformato ai protocolli dell’attività. Non è sufficiente affermare che il risultato non è stato raggiunto per cause non imputabili.

L’interpretazione di una clausola assicurativa può essere contestata in Cassazione?
No, l’interpretazione del contenuto di un contratto è un compito esclusivo del giudice di merito (Tribunale e Corte d’Appello). In Cassazione si può contestare solo la violazione dei criteri legali di interpretazione (es. art. 1362 e ss. cod. civ.), ma non si può proporre una diversa interpretazione della clausola che sia semplicemente più favorevole alle proprie tesi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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