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Responsabilità azienda per cronotachigrafo: la Cassazione

Una società di trasporti è stata multata perché un suo autista ha guidato un autobus senza inserire la carta nel cronotachigrafo digitale. L’azienda ha contestato la multa sostenendo un’anomalia tecnica. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che esiste una presunzione di colpa a carico dell’impresa. Per evitare la sanzione, l’azienda avrebbe dovuto dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per garantire il corretto funzionamento del dispositivo e che il guasto era imprevedibile e inevitabile, prova che non è stata fornita. La sentenza sottolinea la diretta responsabilità dell’azienda per il cronotachigrafo, che va oltre la semplice responsabilità solidale con il conducente.

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Responsabilità Azienda Cronotachigrafo: Quando l’Impresa Paga per il Guasto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato i principi sulla responsabilità dell’azienda per il cronotachigrafo non funzionante, chiarendo che la semplice affermazione di un guasto tecnico non è sufficiente a esonerare l’impresa dalla sanzione. La sentenza sottolinea come sull’azienda gravi un preciso dovere di vigilanza e manutenzione, la cui violazione comporta una colpa presunta.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un verbale di contestazione elevato dalla Polizia Stradale nei confronti di una società di autotrasporti. Durante un controllo, era stato accertato che un autobus di proprietà della società circolava senza che la carta del conducente fosse inserita nel cronotachigrafo digitale.

La società si è opposta alla sanzione, sostenendo che il conducente non era riuscito a inserire la scheda a causa di un’anomalia tecnica imprevista e che, per tale motivo, aveva provveduto a compilare la registrazione manuale sostitutiva. Sia il Giudice di Pace che il Tribunale in appello hanno respinto le difese della società, confermando la legittimità della multa.

La Decisione della Corte e la Responsabilità Azienda Cronotachigrafo

La società ha quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando, tra le altre cose, che i giudici di merito non avessero considerato l’assenza di colpa da parte sua, dato che il malfunzionamento non le era imputabile.

La Suprema Corte ha rigettato tutti i motivi di ricorso, confermando la decisione del Tribunale e fornendo importanti chiarimenti sulla responsabilità dell’azienda per il cronotachigrafo. I giudici hanno stabilito che, in casi come questo, la responsabilità dell’impresa non è meramente solidale con quella del conducente, ma deriva dalla violazione di specifici obblighi che le normative, sia nazionali (art. 179 del Codice della Strada) che europee (Reg. CE n. 561/2006), pongono direttamente a suo carico.

L’Onere della Prova a Carico dell’Azienda

Il punto cruciale della decisione risiede nel principio della ‘presunzione di colpa’. La legge presume che l’azienda sia in colpa quando un suo veicolo circola con un cronotachigrafo non funzionante o non correttamente utilizzato. Per superare questa presunzione, non basta affermare l’esistenza di un guasto improvviso. L’azienda ha l’onere di dimostrare concretamente:
1. Di aver agito con la massima diligenza, effettuando controlli costanti e preventivi sul corretto funzionamento dell’apparecchio.
2. Che il guasto è stato causato da un evento fortuito o da forza maggiore, ovvero un evento imprevedibile e inevitabile.

Nel caso specifico, la società non ha fornito alcuna prova in tal senso, limitandosi a mere asserzioni e senza nemmeno specificare le possibili ragioni del presunto malfunzionamento.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione basandosi su una solida interpretazione della normativa vigente. L’art. 179 del Codice della Strada sanziona non solo chi mette in circolazione un veicolo con cronotachigrafo non funzionante, ma anche chi omette di inserire la scheda. Questa norma, letta in combinato disposto con le normative europee, mira a garantire la sicurezza stradale e la tutela delle condizioni di lavoro dei conducenti.

La responsabilità dell’impresa, ha chiarito la Corte, è una responsabilità per ‘fatto proprio’, derivante dall’inadempimento dei suoi obblighi di organizzazione, formazione, controllo e manutenzione. L’impresa deve assicurarsi che i propri veicoli siano messi in circolazione in perfette condizioni e che i propri autisti siano adeguatamente istruiti. L’ignoranza incolpevole può essere configurata solo se si dimostra il rispetto di un’ordinaria diligenza, che si traduce in controlli costanti e preventivi. Poiché la società ricorrente non ha offerto elementi idonei a provare l’assenza di colpa, la presunzione legale non è stata superata e la sanzione è stata ritenuta legittima.

Conclusioni

Questa ordinanza della Cassazione rappresenta un monito importante per tutte le aziende di trasporto. La responsabilità per il corretto funzionamento e utilizzo del cronotachigrafo non può essere delegata interamente al conducente. Le imprese devono implementare e documentare procedure rigorose di controllo e manutenzione periodica dei dispositivi. In caso di contenzioso, non sarà sufficiente invocare un generico ‘guasto tecnico’, ma sarà necessario dimostrare con prove concrete di aver fatto tutto il possibile per prevenire l’infrazione. In assenza di tale prova, la responsabilità dell’azienda per il cronotachigrafo sarà inevitabilmente affermata.

L’azienda di trasporti è sempre responsabile se il cronotachigrafo del suo veicolo non funziona correttamente?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, esiste una presunzione di colpa a carico dell’azienda. Essa può essere esonerata dalla responsabilità solo se dimostra di aver agito con la massima diligenza e che il guasto è derivato da un evento imprevedibile e inevitabile (caso fortuito o forza maggiore).

Cosa deve fare un’azienda per dimostrare di non avere colpa in caso di malfunzionamento del cronotachigrafo?
L’azienda deve provare di aver adempiuto al suo obbligo di diligenza, dimostrando di aver effettuato controlli costanti e preventivi sul regolare funzionamento del dispositivo e di aver messo il veicolo in circolazione solo dopo averne verificato l’efficienza. La semplice affermazione di un guasto non è sufficiente.

La responsabilità dell’azienda è la stessa di quella del conducente?
No. La Corte chiarisce che la responsabilità dell’azienda è distinta e autonoma. Essa non risponde solo in solido con il conducente, ma per la violazione di un proprio obbligo di vigilanza, controllo e manutenzione, previsto dalla legge per garantire la sicurezza stradale e la tutela dei lavoratori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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