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Responsabilità amministratore srl: risarcimento socio

La sentenza analizza un caso di responsabilità amministratore srl per gravi omissioni fiscali. Un socio ha citato in giudizio l’amministratore di una s.r.l.s., poi cancellata, per i danni derivanti da avvisi di accertamento notificati sia alla società che a lui personalmente, a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi. La Corte d’Appello di Ancona ha parzialmente riformato la decisione di primo grado, condannando l’amministratore a risarcire il socio per il danno diretto subito (l’accertamento fiscale personale basato sulla presunzione di utili non dichiarati), riconoscendo il nesso causale diretto tra la condotta omissiva dell’amministratore e il pregiudizio personale del socio.

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Responsabilità amministratore srl: risarcimento al socio per omissioni fiscali

La gestione di una società a responsabilità limitata comporta doveri precisi, la cui violazione può generare conseguenze significative. Un tema cruciale è la responsabilità amministratore srl per le omissioni fiscali, che possono danneggiare non solo la società ma anche direttamente i soci. Una recente sentenza della Corte d’Appello di Ancona ha chiarito i contorni di questa responsabilità, condannando un amministratore a risarcire il socio per un avviso di accertamento personale scaturito dalla sua negligenza.

I Fatti del Caso: Omissioni Fiscali e Danni a Cascata

Il caso ha origine dall’azione legale intrapresa da un socio di maggioranza (al 95%) di una s.r.l.s. contro l’amministratore unico della stessa. L’amministratore, a partire dal 2017, aveva omesso sistematicamente di adempiere agli obblighi contabili e fiscali, inclusa la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e l’approvazione dei bilanci. Questa grave inadempienza ha portato all’emissione di due avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate: uno a carico della società per le imposte evase e un altro, per un importo di oltre 23.000 euro, direttamente a carico del socio. Quest’ultimo accertamento si basava sulla presunzione legale che gli utili non dichiarati dalla società a ristretta base partecipativa fossero stati distribuiti ai soci.

Durante il giudizio di primo grado, la società veniva posta in liquidazione e successivamente cancellata dal registro delle imprese. Il socio proseguiva l’azione, ma il Tribunale rigettava le sue domande. La questione giungeva quindi dinanzi alla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte d’Appello: la responsabilità amministratore srl e il danno diretto

La Corte d’Appello ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado, accogliendo la domanda del socio relativa al danno personale subito. I giudici hanno stabilito un principio fondamentale: l’amministratore è direttamente responsabile nei confronti del singolo socio per i danni che la sua condotta illecita ha causato direttamente al patrimonio di quest’ultimo, in modo distinto e autonomo rispetto al danno arrecato al patrimonio sociale.

Danno alla Società vs. Danno Diretto al Socio

La Corte ha distinto nettamente due profili di danno. Il primo è il danno subito dalla società (il debito fiscale societario), che, a seguito della cancellazione, si trasferisce ai soci come successori. Per questo tipo di danno, la Corte ha ritenuto non provato un effettivo depauperamento, in assenza di un bilancio finale di liquidazione che attestasse la presenza di attivi.

Il secondo, invece, è il danno subito direttamente dal socio: l’avviso di accertamento personale. Questo non è un danno riflesso del pregiudizio subito dalla società, ma una conseguenza autonoma e diretta della condotta omissiva dell’amministratore. È stata proprio l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi a creare le premesse fattuali e giuridiche per l’accertamento basato sulla presunzione di distribuzione di utili extrabilancio.

La Prova della Responsabilità

La Corte ha ritenuto pienamente provata la condotta negligente dell’amministratore, basandosi sulle sue stesse ammissioni in un’assemblea societaria e sulla sua condotta processuale. Inoltre, i giudici hanno respinto la tesi del primo grado secondo cui il socio avrebbe dovuto contestare l’accertamento fiscale per evitare il danno. La Corte ha sottolineato come l’onere della prova in quei casi sia particolarmente gravoso per il socio, rendendo l’esito del ricorso tributario incerto. Pertanto, non si può imputare al socio di aver aggravato il proprio danno non intraprendendo un’azione legale onerosa e dall’esito non scontato.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su un’attenta analisi del nesso causale. La condotta omissiva dell’amministratore (mancata tenuta della contabilità e mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali) è stata identificata come la causa diretta ed esclusiva dell’accertamento fiscale a carico del socio. La presunzione di distribuzione degli utili, che grava sulle società a ristretta base partecipativa, è scattata proprio a causa di tali inadempimenti.

La Corte ha applicato l’articolo 2476 del codice civile, che disciplina l’azione di responsabilità verso gli amministratori. Sebbene l’azione principale sia della società, la norma consente anche al singolo socio di agire per il risarcimento dei danni che lo hanno colpito direttamente. In questo caso, il danno non era il minor valore della quota sociale (danno riflesso), ma un esborso patrimoniale imposto dall’autorità fiscale come conseguenza diretta della mala gestio.

Le Conclusioni

La sentenza stabilisce un importante precedente in materia di responsabilità amministratore srl. L’amministratore non risponde solo verso la società per il danno al patrimonio sociale, ma anche personalmente verso il socio per i pregiudizi diretti che la sua cattiva gestione provoca. La decisione evidenzia che l’omissione degli adempimenti fiscali non è una mera irregolarità formale, ma un grave inadempimento che può innescare conseguenze patrimoniali dirette per i soci, i quali hanno diritto a essere risarciti dall’amministratore negligente. Infine, la Corte ha compensato le spese legali, tenendo conto della grave negligenza anche del socio, che per anni non si era preoccupato dell’andamento della società, fidandosi delle rassicurazioni dell’amministratore.

Se l’amministratore di una srl non presenta la dichiarazione dei redditi, può essere condannato a risarcire il socio per l’avviso di accertamento personale che ne deriva?
Sì. La Corte d’Appello ha stabilito che esiste un nesso causale diretto tra la condotta omissiva dell’amministratore e il danno patrimoniale subito personalmente dal socio a causa dell’accertamento fiscale basato sulla presunzione di distribuzione di utili non dichiarati. Tale danno è autonomo rispetto a quello subito dalla società e deve essere risarcito dall’amministratore.

La responsabilità dell’amministratore è automatica in caso di omissioni fiscali?
No, non è automatica, ma deve essere provata. In questo caso, la responsabilità è stata accertata perché l’omissione degli adempimenti fiscali è stata provata e riconosciuta come la causa diretta del danno. La violazione degli obblighi imposti dalla legge è il presupposto necessario per affermare la responsabilità, ma occorre anche dimostrare l’esistenza di un danno concreto e il legame causale con la condotta dell’amministratore.

Perché la Corte ha condannato l’amministratore a risarcire il socio per il suo danno personale, ma non per quello subito dalla società?
La Corte ha distinto i due tipi di danno. Per il danno subito dalla società (il debito fiscale societario), ha ritenuto che non fosse stata fornita la prova di un effettivo depauperamento del patrimonio sociale, poiché, dopo la cancellazione della società, non è stato depositato un bilancio finale di liquidazione che attestasse la presenza di attività. Al contrario, il danno subito dal socio (l’importo dell’avviso di accertamento a suo carico) era un pregiudizio diretto, concreto e provato, direttamente collegabile alla negligenza dell’amministratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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