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Responsabilità amministratore condominio per danni

Un tribunale ha condannato un condominio a risarcire un proprietario per danni da infiltrazioni provenienti dal tetto comune. Contestualmente, ha riconosciuto la responsabilità dell’ex amministratore, condannandolo a rimborsare il condominio. La decisione si fonda sulla negligenza dell’amministratore, che, pur essendo stato informato, ha omesso di convocare un’assemblea e di adottare le misure necessarie, aggravando i costi e i danni. La sua inerzia, non giustificata, ha violato il mandato ricevuto, causando un danno diretto al condominio che ora deve risarcire.

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Responsabilità Amministratore Condominio: La Negligenza si Paga Caro

Quando si verificano danni da infiltrazione in un appartamento, il primo responsabile è quasi sempre il condominio, in qualità di custode delle parti comuni. Ma cosa succede se l’amministratore, pur informato, ignora il problema? Una recente sentenza del Tribunale di Monza fa luce sulla responsabilità dell’amministratore di condominio, stabilendo che la sua inerzia può costargli un risarcimento diretto nei confronti del condominio stesso.

I Fatti di Causa: Dalle Infiltrazioni alla Chiamata in Causa

Il caso ha origine dalla richiesta di risarcimento di un condomino, il cui appartamento aveva subito gravi danni a causa di infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto a lastrico solare, una parte comune dell’edificio. Di fronte alla richiesta di risarcimento, il Condominio si è costituito in giudizio e ha a sua volta chiamato in causa il suo ex amministratore.

L’accusa mossa dal Condominio era chiara: l’ex amministratore era stato più volte informato della problematica e delle richieste del condomino danneggiato, ma non aveva intrapreso alcuna azione concreta. In particolare, non aveva convocato un’assemblea straordinaria per deliberare sui lavori necessari, né aveva dato seguito alle richieste di intervento. Questa omissione, secondo il Condominio, aveva causato l’aggravarsi dei danni e l’inevitabile azione legale, con tutti i costi che ne sono derivati.

La Responsabilità Oggettiva del Condominio e la Negligenza dell’Amministratore

Il Tribunale ha innanzitutto confermato la responsabilità oggettiva del Condominio ai sensi dell’art. 2051 c.c. (danno da cose in custodia). Essendo il tetto una parte comune, il Condominio è tenuto a risarcire i danni che da esso provengono, a prescindere da una colpa specifica.

Tuttavia, il fulcro della sentenza si sposta sulla figura dell’amministratore e sulla sua condotta. Il rapporto tra condominio e amministratore è assimilabile a un contratto di mandato, che impone a quest’ultimo di agire con la diligenza del “buon padre di famiglia” (art. 1176 c.c.).

L’inerzia colpevole e le sue conseguenze

Il giudice ha ritenuto che l’amministratore avesse palesemente violato i suoi doveri. Nonostante le segnalazioni documentate, aveva completamente disatteso l’invito a convocare l’assemblea, giustificando la propria inerzia in modo strumentale e tardivo. Questa condotta omissiva ha impedito ai condomini di essere informati tempestivamente, di valutare la situazione e di decidere autonomamente come agire, magari affidando un incarico a un tecnico per una valutazione e prevenendo il contenzioso.

La Decisione del Tribunale e la condanna per responsabilità dell’amministratore

La sentenza ha accolto sia la domanda del condomino danneggiato contro il Condominio, sia la domanda del Condominio contro il suo ex amministratore. La decisione si articola in due punti fondamentali:

1. Condanna del Condominio: Il Condominio è stato condannato a risarcire il proprietario dell’appartamento per i danni subiti, quantificati in circa 9.571 euro, oltre agli interessi.
2. Condanna dell’ex Amministratore: L’ex amministratore è stato condannato a sua volta a versare al Condominio la stessa identica somma, di fatto rimborsando integralmente il condominio per l’esborso sostenuto. A questa cifra si sono aggiunte anche le spese legali che il condominio ha dovuto sostenere.

Le motivazioni

Il Tribunale ha motivato la condanna dell’amministratore evidenziando un nesso di causalità diretto tra la sua negligenza e il danno subito dal condominio. Se l’amministratore avesse agito con la dovuta diligenza, convocando l’assemblea non appena ricevute le prime denunce, il condominio avrebbe potuto gestire la situazione in modo proattivo, probabilmente evitando i costi di un procedimento per accertamento tecnico preventivo (A.T.P.) e della successiva causa di merito. L’inerzia ha invece privato l’assemblea della possibilità di decidere, portando a un danno economico (le spese legali e il risarcimento) che è stato addebitato direttamente a chi lo ha causato con il suo comportamento omissivo. La scusa del lockdown da Covid-19, sollevata dall’amministratore, è stata respinta, poiché le prime richieste erano state avanzate ben 4 mesi prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.

Le conclusioni

Questa sentenza è un monito importante per tutti gli amministratori di condominio. La responsabilità dell’amministratore di condominio non è una formalità: implica doveri precisi di diligenza, attivismo e corretta informazione verso i condomini. Ignorare le segnalazioni, specialmente quelle relative a problemi strutturali come le infiltrazioni, può portare a una condanna personale al risarcimento di tutti i danni e le spese che il condominio è costretto a sostenere a causa di tale inerzia. La gestione passiva non è un’opzione; l’amministratore deve essere il motore proattivo della conservazione del bene comune, pena il dover rispondere con il proprio patrimonio.

Chi risponde dei danni da infiltrazioni provenienti dal tetto condominiale?
In prima battuta, risponde sempre il Condominio in qualità di custode del bene comune, secondo quanto previsto dall’art. 2051 del codice civile.

L’amministratore di condominio può essere ritenuto responsabile se non interviene per le infiltrazioni?
Sì. Se l’amministratore, pur essendo stato formalmente informato, omette di agire con diligenza (ad esempio, non convocando un’assemblea straordinaria per deliberare sui lavori), può essere condannato a rimborsare al condominio tutte le spese legali e i risarcimenti che quest’ultimo ha dovuto pagare a causa della sua inerzia.

Se un amministratore viene citato in giudizio dal condominio, la sua assicurazione professionale lo copre automaticamente?
Non automaticamente. Secondo la sentenza, non è sufficiente produrre in giudizio la sola polizza. L’amministratore deve fornire la prova completa che il contratto assicurativo, incluse le condizioni generali e particolari, copra specificamente il tipo di sinistro per cui è stato citato in giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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