LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remunerazione medici specializzandi: Cassazione nega

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16298/2025, ha respinto il ricorso di un gruppo di medici specializzandi che chiedevano un risarcimento per l’inadeguatezza della loro borsa di studio, percepita per corsi iniziati dopo il 1991. La Corte ha stabilito che la remunerazione medici specializzandi iscritti prima dell’anno accademico 2006/2007 è correttamente disciplinata dal d.lgs. 257/1991 e non è soggetta né a rivalutazione né ad adeguamento triennale, confermando un orientamento giurisprudenziale consolidato e richiamando una recente decisione delle Sezioni Unite.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Remunerazione Medici Specializzandi: la Cassazione Conferma il Regime Ante-2006

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sulla questione della remunerazione medici specializzandi iscritti ai corsi prima dell’anno accademico 2006/2007. La Suprema Corte ha negato il diritto a un risarcimento per la presunta inadeguatezza della borsa di studio, consolidando un orientamento ormai granitico e chiarendo definitivamente l’ambito di applicazione delle diverse normative succedutesi nel tempo.

I fatti di causa

Un gruppo di medici, che aveva frequentato le scuole di specializzazione dopo il 1991, aveva citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri ministeri competenti. I ricorrenti sostenevano che la borsa di studio percepita, pari a 21.500.000 di lire annue secondo il D.Lgs. 257/1991, non costituisse quella “adeguata remunerazione” prevista dalla direttiva comunitaria 93/16/CEE. Chiedevano, quindi, un cospicuo risarcimento per i danni subiti a causa della tardiva e incompleta attuazione della normativa europea.

La loro domanda, tuttavia, era stata respinta sia in primo grado dal Tribunale di Roma sia in secondo grado dalla Corte d’Appello. I medici hanno quindi proposto ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali: la violazione di numerose norme nazionali e comunitarie sull’adeguatezza del compenso e il mancato aggiornamento della borsa di studio (sia tramite indicizzazione annuale sia tramite adeguamento triennale).

La questione giuridica: l’adeguatezza della remunerazione medici specializzandi

Il nucleo della controversia ruotava attorno a due domande fondamentali:
1. L’importo fissato dalla legge italiana nel 1991 era conforme al concetto di “remunerazione adeguata” del diritto comunitario?
2. Indipendentemente dalla sua adeguatezza iniziale, tale importo avrebbe dovuto essere aggiornato nel tempo per non perdere il suo valore?

I ricorrenti sostenevano che il legislatore nazionale, non aggiornando la borsa di studio, l’avesse resa progressivamente “inadeguata” e, di conseguenza, contrastante con le previsioni del diritto comunitario.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso in parte inammissibile e in parte infondato, fornendo motivazioni chiare e basate su una giurisprudenza consolidata.

Inammissibilità del primo motivo

Il primo motivo, relativo alla presunta originaria inadeguatezza della borsa di studio, è stato giudicato inammissibile ai sensi dell’art. 360-bis c.p.c. La Corte ha ribadito un principio affermato in innumerevoli precedenti: la disciplina economica dei medici specializzandi iscritti prima dell’anno accademico 2006/2007 è regolata unicamente dal D.Lgs. 257/1991. Il successivo D.Lgs. 368/1999, che ha introdotto un trattamento economico differente, si applica solo a partire dall’anno accademico 2006/2007. Inoltre, la Corte ha specificato che la Direttiva 93/16/CEE non ha introdotto alcun nuovo obbligo per gli Stati membri riguardo alla misura specifica della borsa di studio.

Infondatezza del secondo motivo sulla mancata rivalutazione

Il secondo motivo, incentrato sulla mancanza di adeguamento triennale e indicizzazione, è stato dichiarato infondato. Su questo punto, la Corte ha richiamato una recentissima e decisiva sentenza delle Sezioni Unite (n. 20006 del 19/07/2024). Le Sezioni Unite hanno stabilito che l’importo delle borse di studio per gli specializzandi iscritti tra il 1992/1993 e il 2005/2006 non è soggetto ad adeguamento triennale. Questa esclusione deriva da un “blocco” normativo, imposto da una serie di disposizioni legislative succedutesi dal 1992 al 2002, che hanno sospeso tali meccanismi di aggiornamento.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame chiude definitivamente la porta a pretese risarcitorie basate sull’inadeguatezza o sul mancato aggiornamento della borsa di studio per i medici che hanno iniziato la specializzazione nel periodo compreso tra il 1991 e il 2006. La decisione conferma che il legislatore ha operato una scelta discrezionale, ritenuta legittima dalla giurisprudenza, nel definire il trattamento economico per quel periodo e nel sospenderne gli adeguamenti. Per i medici specializzandi di quegli anni, la remunerazione resta quella originariamente fissata dalla legge, senza possibilità di rivalutazioni o risarcimenti basati su normative successive o su un’interpretazione estensiva del diritto comunitario.

I medici specializzandi iscritti prima dell’anno accademico 2006/2007 hanno diritto a una borsa di studio più alta?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la loro borsa di studio è regolata esclusivamente dal d.lgs. 257/1991 e la normativa europea non imponeva un importo diverso o un suo adeguamento.

La borsa di studio dei medici specializzandi del periodo 1992-2006 doveva essere adeguata all’inflazione o aggiornata periodicamente?
No. Per i medici iscritti in quel periodo, le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito che l’adeguamento triennale era stato sospeso da una serie di leggi specifiche, rendendo legittimo il mancato aggiornamento.

Perché il ricorso dei medici è stato respinto dalla Cassazione?
Il ricorso è stato respinto perché il primo motivo si basava su una questione già decisa in modo consolidato dalla giurisprudenza (inammissibilità), mentre il secondo motivo è stato smentito da una recente sentenza delle Sezioni Unite che ha escluso il diritto all’adeguamento triennale (infondatezza).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati