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Regolamento di competenza: inammissibile dal GdP

Un avvocato ha impugnato una sentenza del Giudice di Pace con un regolamento di competenza. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, citando l’art. 46 c.p.c., e ha condannato il ricorrente per abuso del processo, imponendo sanzioni pecuniarie.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di competenza: inammissibile contro le decisioni del Giudice di Pace

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale della procedura civile: l’inammissibilità del regolamento di competenza avverso le statuizioni sulla competenza emesse dal Giudice di Pace. Questo principio, sancito dall’art. 46 del codice di procedura civile, è stato ribadito con fermezza, portando alla condanna del ricorrente per abuso del processo. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.

I fatti del caso: l’opposizione al decreto ingiuntivo

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo emesso dal Giudice di Pace di Messina, con cui si ordinava a un avvocato di pagare a un collega la somma di circa 3.300 Euro a titolo di compensi professionali. L’avvocato ingiunto proponeva opposizione, sollevando due questioni principali: una di merito, contestando il diritto del collega a percepire il compenso, e una di rito, eccependo l’incompetenza territoriale del Giudice di Pace di Messina.

Secondo l’opponente, la competenza spettava al Giudice di Pace di Roma, luogo della sua residenza e domicilio, in applicazione del foro del consumatore previsto dal Codice del Consumo. Il Giudice di Pace, tuttavia, rigettava sia l’eccezione di incompetenza sia l’opposizione nel merito, confermando il decreto ingiuntivo.

Il ricorso e il principio sul regolamento di competenza

Contro questa sentenza, l’avvocato soccombente ha proposto ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione. La controparte si è difesa chiedendo che il ricorso fosse dichiarato inammissibile. Anche il Procuratore Generale presso la Corte ha concluso per l’inammissibilità dell’istanza.

La decisione della Cassazione: il regolamento di competenza è inammissibile

La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha dichiarato il ricorso manifestamente inammissibile. La decisione si fonda su un principio chiaro e consolidato, espresso dall’articolo 46 del codice di procedura civile.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che l’art. 46 c.p.c. esclude espressamente l’applicabilità delle norme sul regolamento di competenza (artt. 42 e 43 c.p.c.) ai giudizi che si svolgono davanti al Giudice di Pace. Pertanto, la statuizione sulla competenza resa da tale giudice non può essere impugnata con questo specifico strumento processuale. La proposizione del ricorso, in palese violazione di una norma così esplicita, è stata considerata dalla Corte non solo un errore procedurale, ma un vero e proprio “abuso del processo”.

I giudici hanno qualificato la condotta del ricorrente come contraria ai canoni di correttezza e buona fede, idonea a determinare un “ingiustificato sviamento del sistema processuale dai suoi fini istituzionali”. Tale comportamento, secondo la Corte, si pone in contrasto con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo e con la necessità di utilizzare strumenti dissuasivi contro azioni meramente dilatorie o pretestuose.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali in favore della controparte, ma anche a un risarcimento del danno per lite temeraria ai sensi dell’art. 96, terzo comma, c.p.c., quantificato in una somma pari alla metà delle spese legali. Inoltre, è stato condannato a versare una somma alla cassa delle ammende e a pagare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

Le conclusioni

Questa ordinanza riafferma con forza un principio procedurale cruciale: le decisioni sulla competenza del Giudice di Pace non sono soggette a regolamento di competenza. L’impugnazione di tali decisioni deve seguire le vie ordinarie, ove previste. Tentare di utilizzare strumenti processuali espressamente esclusi dalla legge non solo porta a una declaratoria di inammissibilità, ma espone la parte a severe sanzioni per abuso del processo. La pronuncia serve da monito sull’importanza di agire nel rispetto dei principi di lealtà e correttezza processuale, per non incorrere in conseguenze economiche e procedurali molto gravose.

È possibile impugnare una sentenza del Giudice di Pace sulla competenza con il regolamento di competenza?
No. L’ordinanza chiarisce che, ai sensi dell’art. 46 del codice di procedura civile, le disposizioni sul regolamento di competenza (artt. 42 e 43 c.p.c.) non si applicano ai giudizi davanti al Giudice di Pace. Un ricorso di questo tipo è, pertanto, inammissibile.

Cosa si intende per “abuso del processo” in questo contesto?
Per abuso del processo si intende l’utilizzo di strumenti processuali in modo contrario ai canoni di correttezza e buona fede, con l’intento di ritardare il giudizio o per scopi pretestuosi. In questo caso, proporre un ricorso manifestamente inammissibile in palese violazione di una norma espressa è stato considerato un abuso.

Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso manifestamente inammissibile?
La parte che propone un ricorso manifestamente inammissibile, agendo con mala fede o colpa grave, può essere condannata a diverse sanzioni: 1) al pagamento delle spese legali della controparte; 2) al risarcimento del danno per lite temeraria (art. 96, terzo comma, c.p.c.); 3) al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende; 4) al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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