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Registrazione tardiva locazione: effetti sul contratto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni inquilini che, a seguito della registrazione tardiva del contratto di locazione, avevano versato un canone inferiore a quello pattuito. La Corte ha ribadito il principio secondo cui la registrazione tardiva sana la nullità del contratto con efficacia retroattiva (‘ex tunc’). Di conseguenza, gli inquilini erano tenuti a pagare l’intero canone concordato e il loro persistente versamento di una somma ridotta ha costituito un inadempimento grave, legittimando la risoluzione del contratto per morosità.

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Registrazione Tardiva Locazione: la Sanatoria Retroattiva Salva il Contratto

La registrazione tardiva locazione è una questione che genera spesso dubbi e contenziosi tra proprietari e inquilini. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna sull’argomento, consolidando un principio fondamentale: la registrazione effettuata oltre i termini di legge sana la nullità del contratto con efficacia retroattiva, obbligando l’inquilino al pagamento del canone pattuito. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un contratto di locazione per un appartamento a uso abitativo. I conduttori, dopo la stipula, avevano iniziato a versare un canone di locazione inferiore a quello concordato, sostenendo la nullità del contratto a causa della sua tardiva registrazione da parte del locatore. Basavano la loro pretesa su una normativa (in particolare l’art. 3, commi 8 e 9 del D.Lgs. 23/2011) che, in casi simili, prevedeva la rideterminazione del canone in misura ridotta.

La proprietaria dell’immobile, di contro, agiva in giudizio per ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento (morosità) e la condanna degli inquilini al pagamento delle differenze di canone non versate. I tribunali di primo e secondo grado accoglievano le richieste della locatrice, ma i conduttori decidevano di ricorrere in Cassazione, insistendo sulla nullità del contratto.

La Decisione della Corte e la Registrazione Tardiva Locazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso degli inquilini inammissibile, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il ragionamento della Corte si fonda su un orientamento ormai consolidato, anche a Sezioni Unite, che disciplina gli effetti della registrazione tardiva locazione.

I giudici hanno ribadito che, sebbene la mancata registrazione di un contratto di locazione nei termini di legge ne causi la nullità (ai sensi della L. 311/2004), questa nullità può essere sanata. La successiva registrazione, anche se tardiva, produce un effetto sanante retroattivo, definito in termini giuridici ‘ex tunc’. Ciò significa che il contratto viene considerato valido ed efficace fin dal momento della sua stipula originaria, come se la registrazione fosse avvenuta tempestivamente.

Le Motivazioni

La Corte ha smontato la tesi dei ricorrenti punto per punto. Innanzitutto, ha ricordato che le norme invocate dai conduttori per giustificare il pagamento di un canone ridotto sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale. Pertanto, esse non potevano più essere applicate.

Il fulcro della decisione risiede nel principio della sanatoria retroattiva. La registrazione tardiva non crea un nuovo contratto, ma ‘guarisce’ quello originale dalla sua patologia (la nullità). Di conseguenza, tutti gli obblighi previsti nel contratto originario, primo fra tutti il pagamento del canone nella misura pattuita, tornano ad essere pienamente esigibili per tutta la durata del rapporto.

Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che, a partire da una data precisa (il 17 luglio 2015, termine di vigenza di alcune disposizioni transitorie), i conduttori avrebbero dovuto riprendere a pagare l’intero canone concordato. Poiché hanno continuato a versare l’importo ridotto, si sono resi inadempienti (morosi). Questa morosità, mai sanata, ha giustificato la pronuncia di risoluzione del contratto e la condanna a versare le somme dovute.

Conclusioni

Questa ordinanza offre importanti spunti pratici sia per i locatori che per i conduttori.
1. Per i locatori: È fondamentale registrare il contratto di locazione entro i termini di legge (30 giorni dalla stipula) per evitare qualsiasi contestazione sulla sua validità. Tuttavia, in caso di ritardo, la registrazione successiva è sufficiente a sanare il vizio e a garantire il diritto a percepire l’intero canone pattuito.
2. Per i conduttori: Non si può fare affidamento sulla tardività della registrazione per pretendere permanentemente una riduzione del canone. Una volta che il locatore provvede a registrare il contratto, l’accordo riacquista piena efficacia retroattiva e il canone da versare è quello originariamente concordato. Insistere nel pagamento di una somma inferiore espone al rischio di un’azione di sfratto per morosità e a una condanna per il pagamento di tutti gli arretrati.

La registrazione tardiva di un contratto di locazione lo rende nullo per sempre?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, la registrazione tardiva sana la nullità del contratto con efficacia retroattiva (‘ex tunc’), rendendolo valido fin dalla sua stipulazione iniziale.

Se un contratto viene registrato in ritardo, l’inquilino può pagare un canone ridotto?
No. Una volta che la nullità è sanata dalla registrazione, anche se tardiva, il canone dovuto è quello pattuito nel contratto. L’inquilino che continua a pagare un importo inferiore è considerato inadempiente (moroso) e rischia la risoluzione del contratto.

Le norme che prevedevano un canone ridotto in caso di registrazione tardiva sono ancora in vigore?
No. L’ordinanza conferma che le disposizioni legislative invocate dai ricorrenti (in particolare l’art. 3, commi 8 e 9, del D.Lgs. 23/2011) sono state dichiarate costituzionalmente illegittime e non sono più applicabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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