LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Provvigione mediatore immobile da costruire: quando?

La Cassazione stabilisce che la provvigione al mediatore per un immobile da costruire non è dovuta se il contratto è nullo per mancato rilascio della fideiussione obbligatoria (D.Lgs. 122/2005). Tale nullità, essendo ‘di protezione’, può essere rilevata d’ufficio dal giudice, invalidando il diritto al compenso dell’agenzia.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Provvigione Mediatore Immobile da Costruire: Quando è Dovuta? La Cassazione Chiarisce

L’acquisto di un immobile sulla carta è una pratica comune, ma carica di insidie. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: il diritto alla provvigione del mediatore per un immobile da costruire quando l’affare è viziato dalla mancanza della fideiussione obbligatoria per legge. Questa decisione rafforza la tutela degli acquirenti e definisce con precisione i confini del diritto al compenso per le agenzie immobiliari.

I Fatti di Causa: La Controversia sulla Provvigione

Il caso ha origine dall’opposizione a un decreto ingiuntivo ottenuto da una società di mediazione immobiliare per il pagamento di una provvigione. L’acquirente si opponeva sostenendo che l’affare non si fosse mai concluso, a causa della revoca della sua proposta d’acquisto. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione all’agenzia immobiliare.

L’erede dell’acquirente, subentrato nel processo, ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, introducendo un elemento decisivo: la nullità del contratto preliminare per la mancata consegna, da parte del costruttore-venditore, della fideiussione prevista dal D.Lgs. n. 122 del 2005. Secondo la tesi difensiva, questa nullità avrebbe impedito la “conclusione dell’affare”, presupposto indispensabile per la maturazione del diritto alla provvigione.

La Decisione della Cassazione e la Provvigione del Mediatore per un Immobile da Costruire

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ribaltando le decisioni dei giudici di merito e affermando un principio di diritto di fondamentale importanza. Il fulcro della decisione risiede nella natura della nullità prevista dalla legge a tutela degli acquirenti di immobili da costruire.

Il Principio della Nullità di Protezione

La Corte ha chiarito che la nullità derivante dalla mancata consegna della fideiussione è una “nullità di protezione”. Questo tipo di nullità è posto a tutela della parte considerata più debole del rapporto, in questo caso l’acquirente. La sua caratteristica principale è che può essere rilevata d’ufficio dal giudice in ogni stato e grado del processo, anche se la parte interessata non l’ha eccepita nei termini ordinari. I giudici di merito, pertanto, avevano errato nel considerare tardiva e quindi inammissibile la questione.

L’Impatto sulla Provvigione del Mediatore

La conseguenza diretta di questo principio è che se il contratto preliminare è affetto da una nullità di protezione, esso non può essere considerato un “affare concluso” ai sensi dell’art. 1755 del codice civile. Il diritto del mediatore alla provvigione, infatti, sorge solo se l’accordo raggiunto tra le parti, grazie al suo intervento, è un atto giuridicamente valido e vincolante.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione richiamando l’articolo 1757, terzo comma, del codice civile, il quale esclude il diritto al compenso del mediatore in presenza di vizi che impediscono la definitiva attuazione dell’affare. La mancanza della garanzia fideiussoria, obbligatoria per legge, costituisce un vizio talmente grave da comportare la nullità del contratto. Tale nullità, essendo rilevabile d’ufficio per proteggere interessi superiori (come il corretto funzionamento del mercato e la tutela del contraente debole), priva di fondamento la pretesa del mediatore alla provvigione. La Corte ha sottolineato che la finalità del D.Lgs. 122/2005 è proprio quella di tutelare l’acquirente dal rischio di insolvenza del costruttore. Consentire al mediatore di ottenere una provvigione per un contratto nullo a causa della violazione di queste norme di tutela sarebbe contrario alla logica stessa della legge.

Le Conclusioni: Cosa Cambia per Acquirenti e Mediatori?

Questa ordinanza consolida un importante baluardo a difesa degli acquirenti di immobili in costruzione. Stabilisce che la validità del contratto è un presupposto non derogabile per il diritto alla provvigione. Per i mediatori immobiliari, la sentenza rappresenta un monito a verificare con maggiore diligenza la regolarità della posizione del costruttore, in particolare per quanto riguarda l’emissione della fideiussione obbligatoria. Un affare concluso su un contratto nullo non è, per la legge, un affare, e non dà diritto ad alcun compenso.

Il mediatore ha diritto alla provvigione se il contratto preliminare per un immobile da costruire è nullo?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto del mediatore alla provvigione è escluso se il contratto è viziato da nullità, come nel caso di mancato rilascio della garanzia fideiussoria prevista dall’art. 2 del D.Lgs. n. 122 del 2005. Un contratto nullo non costituisce la “conclusione dell’affare” richiesta dalla legge.

La nullità per mancata consegna della fideiussione deve essere eccepita dall’acquirente entro termini specifici?
No. Trattandosi di una “nullità di protezione”, essa può essere rilevata d’ufficio dal giudice in qualsiasi momento del processo. Pertanto, la Corte d’Appello ha sbagliato a ritenerla un’eccezione nuova e inammissibile perché non sollevata tempestivamente.

Cosa si intende per “conclusione dell’affare” ai fini del diritto alla provvigione?
Per “conclusione dell’affare” si intende la stipula di un atto giuridicamente valido e vincolante tra le parti, che dia loro il diritto di agire per l’adempimento o per il risarcimento del danno. Un contratto nullo non soddisfa questo requisito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati