LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prospetto informativo: Obblighi e Sanzioni

La Corte di Cassazione ha confermato le sanzioni emesse da un’autorità di vigilanza finanziaria nei confronti di una banca e dei suoi esponenti aziendali per aver omesso informazioni cruciali nel prospetto informativo relativo a due aumenti di capitale. La sentenza stabilisce che il prospetto informativo deve contenere tutte le metodologie di valutazione del prezzo delle azioni considerate, anche quelle non adottate, se utili a fornire un quadro completo all’investitore. La Corte ha inoltre ribadito la responsabilità solidale di tutti gli amministratori, inclusi quelli non esecutivi e indipendenti, e del collegio sindacale per la vigilanza sulla correttezza e completezza delle informazioni fornite al mercato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Prospetto Informativo: Obblighi di Trasparenza e Responsabilità degli Amministratori

La trasparenza è il pilastro su cui si fonda la fiducia nei mercati finanziari. Un investitore deve poter prendere decisioni basate su informazioni complete, chiare e corrette. Al centro di questo patto di fiducia si colloca il prospetto informativo, un documento cruciale in operazioni come gli aumenti di capitale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 15685 del 2024, ha ribadito con forza i contorni degli obblighi di completezza informativa e le connesse responsabilità per amministratori e sindaci, offrendo spunti fondamentali per tutti gli operatori del settore.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da sanzioni pecuniarie irrogate da un’autorità di vigilanza finanziaria nei confronti di una banca cooperativa, dei suoi amministratori e del collegio sindacale. La contestazione riguardava l’incompletezza del prospetto informativo pubblicato in occasione di due distinti aumenti di capitale. Nello specifico, la banca aveva omesso di includere nei prospetti alcune valutazioni elaborate dal proprio consulente finanziario. Tali valutazioni, basate su metodologie alternative a quella poi scelta per determinare il prezzo di offerta, indicavano intervalli di valore per le azioni significativamente più bassi. Secondo l’autorità di vigilanza, questa omissione aveva impedito agli investitori di acquisire un quadro informativo completo, essenziale per un fondato giudizio sulla convenienza dell’operazione. Gli esponenti aziendali avevano impugnato le sanzioni, ma sia la Corte d’Appello che, in ultima istanza, la Corte di Cassazione hanno confermato la legittimità del provvedimento sanzionatorio.

L’Analisi della Corte

La Suprema Corte ha rigettato tutti i ricorsi, articolando la propria decisione su due cardini principali: il contenuto essenziale del prospetto informativo e l’estensione della responsabilità degli organi sociali.

Obbligo di Completezza del Prospetto Informativo

Il cuore della sentenza risiede nell’interpretazione dell’art. 94 del Testo Unico della Finanza (TUF). La Corte ha chiarito che l’obbligo di informazione non si esaurisce nella mera indicazione del prezzo di offerta e del metodo utilizzato per calcolarlo. Al contrario, il prospetto deve contenere tutte le informazioni necessarie affinché gli investitori possano ‘pervenire ad un fondato giudizio’.

Ciò significa che, qualora siano state considerate diverse metodologie di valutazione che conducono a risultati divergenti, anche quelle scartate devono essere menzionate se la loro conoscenza è utile a una più completa e consapevole valutazione da parte del mercato. L’omissione di intervalli di prezzo più bassi, secondo la Corte, frustra la finalità stessa del prospetto, privando l’investitore di un termine di paragone essenziale. L’informazione non è ‘superflua’, ma strumentale a una ponderazione più efficace sulla convenienza dell’investimento.

La Responsabilità degli Amministratori e dei Sindaci nel Prospetto Informativo

Un altro punto cruciale affrontato dalla Corte è la responsabilità degli organi sociali. La sentenza ha respinto la tesi difensiva secondo cui la delega per la redazione del documento esonerasse gli amministratori non esecutivi.

Amministratori non esecutivi e indipendenti: La Cassazione ha ribadito che la delega di funzioni non elimina il dovere di vigilanza e di agire informati. Tutti i membri del consiglio di amministrazione, inclusi quelli privi di deleghe operative, hanno l’obbligo di supervisionare l’operato dei delegati e di attivarsi in caso di segnali di allarme. La loro inerzia di fronte a un’operazione di tale rilevanza costituisce una condotta omissiva colposa che contribuisce alla causazione dell’illecito.
Collegio Sindacale: Anche la responsabilità dei sindaci è stata confermata. Il loro ruolo istituzionale di controllo sul corretto adempimento dei doveri da parte degli amministratori li obbliga a verificare la completezza e l’adeguatezza delle procedure, specialmente in contesti ad alto impatto come un’offerta al pubblico.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si fonda sul principio della massima tutela dell’investitore. Il prospetto non è un mero adempimento formale, ma uno strumento sostanziale di trasparenza. La Corte ha sottolineato che il collegamento tra il prezzo di emissione e il prezzo di offerta rendeva necessaria una disamina approfondita anche dei criteri di determinazione del primo. L’inclusione di intervalli di prezzo più bassi, emersi dalle perizie del consulente, avrebbe avuto un ‘effetto benefico’ per gli investitori, inducendoli a una ‘maggiore e migliore ponderazione’. La decisione di omettere tali dati è stata quindi giudicata come una violazione del dovere di correttezza e trasparenza.

Per quanto riguarda la responsabilità, la Corte ha applicato una presunzione iuris tantum basata sulle cariche ricoperte. Spettava ai singoli amministratori e sindaci dimostrare di essersi attivati diligentemente per impedire l’illecito, prova che nel caso di specie non è stata fornita. L’approvazione del prospetto da parte dell’intero consiglio di amministrazione ha reso tutti i suoi componenti responsabili della sua predisposizione e, quindi, delle sue omissioni.

Conclusioni

La sentenza 15685/2024 lancia un messaggio inequivocabile al mercato e agli organi societari. La redazione di un prospetto informativo richiede un approccio basato sulla trasparenza sostanziale, non solo formale. Non è sufficiente comunicare ciò che è stato deciso, ma è necessario fornire al pubblico tutti gli elementi rilevanti che hanno condotto a quella decisione, comprese le alternative scartate. Inoltre, la pronuncia rafforza il principio della responsabilità collegiale: nessun amministratore, neanche se indipendente o privo di deleghe, può considerarsi un semplice spettatore. Il dovere di vigilanza è un obbligo attivo che richiede informazione, analisi e, se necessario, intervento. Questa decisione segna un ulteriore passo verso il rafforzamento della protezione degli investitori e della corporate governance.

Un prospetto informativo per un aumento di capitale deve includere anche i metodi di valutazione del prezzo scartati?
Sì. Secondo la Corte, se i metodi di valutazione alternativi e scartati forniscono informazioni utili per un giudizio fondato da parte dell’investitore, come ad esempio intervalli di prezzo inferiori, devono essere inclusi nel prospetto informativo per garantire una completa trasparenza.

Gli amministratori non esecutivi o indipendenti sono responsabili per le omissioni nel prospetto informativo?
Sì. La Cassazione ha confermato che la delega a redigere il prospetto non esonera gli amministratori non esecutivi e indipendenti dal loro dovere di vigilare sull’operato degli organi delegati. La loro inerzia è considerata una condotta omissiva che contribuisce all’illecito, rendendoli responsabili.

Da quale momento decorre il termine per l’autorità di vigilanza per contestare una violazione relativa a un prospetto?
Il termine per la contestazione non decorre dal primo momento in cui l’autorità ha notizia della potenziale violazione, ma dal momento in cui ha acquisito un quadro documentale completo che le permette di accertare pienamente l’illecito. La complessità degli accertamenti giustifica che tale momento possa essere successivo alla mera conoscenza dei fatti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati