LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prorogatio imperii amministratore: chi convoca?

La sentenza del Tribunale di Venezia, n. 3045/2024, analizza il principio di prorogatio imperii dell’amministratore di condominio. Il caso riguarda l’impugnazione di una delibera assembleare convocata da alcuni condomini dopo le dimissioni dell’amministratore. Il Tribunale ha annullato la delibera, chiarendo che l’amministratore dimissionario conserva pieni poteri, inclusa la convocazione dell’assemblea, fino alla sua effettiva sostituzione. La facoltà dei condomini di auto-convocarsi è limitata alla sola ipotesi di ‘mancanza’ totale dell’amministratore, non alla semplice cessazione dall’incarico.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 luglio 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Prorogatio Imperii dell’Amministratore: Quando la Convocazione è Valida?

La corretta convocazione dell’assemblea di condominio è un pilastro fondamentale per la validità delle decisioni prese. Ma cosa succede quando l’amministratore si dimette? Può un gruppo di condomini prendere l’iniziativa e convocare autonomamente l’assemblea? Una recente sentenza del Tribunale di Venezia fa luce sul principio di prorogatio imperii amministratore, un concetto cruciale che ogni condomino dovrebbe conoscere per evitare l’annullamento di importanti delibere. Analizziamo questo caso per capire i confini dei poteri dell’amministratore dimissionario e dei singoli condomini.

I Fatti di Causa

Un condomino impugnava una delibera assembleare con cui gli altri due proprietari avevano approvato l’esecuzione di lavori urgenti sulla facciata dell’edificio. I motivi dell’impugnazione erano principalmente due: l’assemblea era stata convocata irritualmente dai condomini stessi anziché dall’amministratore e, in ogni caso, era stata assunta con un quorum inferiore a quello previsto dalla legge.

I condomini convenuti si difendevano sostenendo di aver agito legittimamente, in quanto l’amministratore aveva rassegnato le proprie dimissioni e, pertanto, si trovavano in una situazione che, a loro dire, giustificava un’autoconvocazione ai sensi dell’art. 66 delle disposizioni di attuazione del codice civile.

La Decisione del Tribunale e la Prorogatio Imperii

Il Tribunale di Venezia ha accolto la domanda del condomino attore, annullando la delibera per un vizio insanabile nel procedimento di convocazione. Il punto focale della decisione è stata la corretta interpretazione del ruolo dell’amministratore dimissionario.

L’Amministratore Dimissionario Conserva Pienamente i Poteri

Il giudice ha ribadito un principio consolidato in giurisprudenza: l’amministratore che cessa dal suo incarico, per dimissioni o per scadenza del mandato, non perde i suoi poteri immediatamente. Egli continua ad esercitarli in regime di prorogatio imperii fino al momento in cui non viene effettivamente sostituito da un nuovo amministratore. Questo istituto serve a garantire la continuità gestionale e ad evitare vuoti di potere che potrebbero paralizzare la vita del condominio. Pertanto, l’amministratore dimissionario non solo può, ma deve continuare a svolgere tutte le attività ordinarie, inclusa la convocazione dell’assemblea.

Quando i Condomini Possono Convocare l’Assemblea?

La facoltà concessa ai condomini dall’art. 66 disp. att. c.c. di convocare direttamente l’assemblea è un potere suppletivo e straordinario. Come precisato dalla Cassazione e ribadito dal Tribunale, tale potere presuppone la ‘mancanza’ dell’amministratore, un’ipotesi ben diversa dalla semplice ‘cessazione dall’incarico’. La ‘mancanza’ si verifica solo in situazioni estreme, come la morte, la revoca giudiziale o il caso in cui un amministratore non sia mai stato nominato. Non si applica, invece, al caso di un amministratore dimissionario che, come visto, è ancora pienamente in carica in regime di prorogatio imperii amministratore.

Le Motivazioni della Sentenza

Il Tribunale ha ritenuto fondata la domanda dell’attore perché la convocazione proveniva da soggetti non legittimati. I condomini non avevano il potere di sostituirsi all’amministratore, sebbene dimissionario, poiché quest’ultimo era ancora legalmente investito dei suoi poteri. La circostanza che i lavori fossero ‘urgenti’ non è stata ritenuta sufficiente a sanare il vizio procedurale, poiché la procedura corretta avrebbe imposto di sollecitare la convocazione all’amministratore stesso.

Inoltre, il giudice ha dichiarato inammissibile il tardivo tentativo dei convenuti di modificare la propria linea difensiva nelle memorie finali, dove sostenevano che la loro comunicazione non fosse una convocazione ma una mera ‘richiesta’ di convocazione. Tale cambiamento, avvenuto a processo avanzato, è stato considerato lesivo del diritto di difesa della controparte.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza riafferma un principio cardine del diritto condominiale: il rispetto delle formalità procedurali non è un mero cavillo, ma una garanzia per tutti i condomini. L’istituto della prorogatio imperii amministratore assicura che il condominio non resti mai senza una guida. I condomini che necessitano di una convocazione urgente devono sempre rivolgersi formalmente all’amministratore in carica, anche se dimissionario, il quale ha il dovere di provvedere. Agire in autonomia, sostituendosi all’amministratore al di fuori dei casi eccezionali previsti dalla legge, espone le delibere assunte a un fondato rischio di annullamento, con conseguente spreco di tempo e risorse.

Un amministratore di condominio che ha rassegnato le dimissioni può ancora convocare l’assemblea?
Sì. In base al principio di prorogatio imperii, l’amministratore dimissionario conserva tutti i suoi poteri e doveri, inclusa la facoltà di convocare l’assemblea, fino a quando non viene nominato e accetta l’incarico il suo successore.In quali casi i condomini possono convocare direttamente l’assemblea?
I condomini possono esercitare il potere di autoconvocazione solo quando l’amministratore è completamente ‘mancante’ (ad esempio, perché deceduto, revocato senza sostituzione o mai nominato), come previsto dall’art. 66 disp. att. c.c. Questa facoltà non si applica se l’amministratore è semplicemente dimissionario.

Cosa succede se un’assemblea condominiale viene convocata da un soggetto non autorizzato dalla legge?
La delibera adottata da un’assemblea convocata in modo irregolare è affetta da un vizio di procedura. Di conseguenza, è ‘annullabile’, il che significa che qualsiasi condomino assente, dissenziente o astenuto può impugnarla davanti a un giudice entro 30 giorni per ottenerne l’annullamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati