LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Privilegio promissario acquirente: vale la trascrizione

La Corte di Cassazione ha stabilito che il privilegio promissario acquirente è opponibile alla massa dei creditori anche se il contratto preliminare viene trascritto dopo l’inizio della procedura concorsuale. Ciò è possibile a condizione che la domanda giudiziale per l’accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni sia stata trascritta prima della dichiarazione di fallimento o liquidazione. L’effetto della trascrizione del contratto, infatti, retroagisce alla data della trascrizione della domanda, garantendo così la prelazione al promissario acquirente sul credito per la restituzione degli acconti versati.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Il privilegio del promissario acquirente: la Cassazione fa chiarezza

L’acquisto di un immobile è un passo importante, spesso accompagnato da un contratto preliminare e dal versamento di cospicui acconti. Ma cosa succede se il costruttore fallisce prima della stipula del contratto definitivo? Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha rafforzato le tutele per l’acquirente, chiarendo le condizioni per far valere il privilegio promissario acquirente e recuperare le somme versate. Il caso analizzato riguarda una situazione complessa: un preliminare stipulato con semplice scrittura privata, la successiva liquidazione della società venditrice e una corsa contro il tempo per rendere l’atto opponibile ai creditori. Vediamo come la Suprema Corte ha risolto la questione.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dalla stipula di un ‘verbale di prenotazione di alloggio cooperativo’ – equiparabile a un contratto preliminare – tra un privato e una società cooperativa. L’acquirente versava un acconto di 165.000 euro. Poiché l’atto era una scrittura privata non autenticata, per poterlo trascrivere e ottenere la tutela legale, l’acquirente avviava una causa per l’accertamento giudiziale dell’autenticità delle sottoscrizioni. Crucialmente, provvedeva a trascrivere la relativa domanda giudiziale nel marzo 2012.

Successivamente, nel febbraio 2013, la cooperativa veniva posta in Liquidazione Coatta Amministrativa. Solo nel 2015, l’acquirente otteneva la sentenza che accertava l’autenticità delle firme e, sulla base di questa, provvedeva a trascrivere il contratto preliminare nei registri immobiliari. A questo punto, chiedeva di essere ammesso al passivo della procedura con il privilegio promissario acquirente sull’immobile, ai sensi dell’art. 2775 bis c.c., per il suo credito restitutorio. Il Tribunale rigettava la domanda, sostenendo che la trascrizione del preliminare, essendo avvenuta dopo l’apertura della procedura concorsuale, fosse inefficace nei confronti della massa dei creditori.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’acquirente, cassando il decreto del Tribunale e affermando un principio di diritto di fondamentale importanza. Secondo gli Ermellini, il meccanismo di tutela previsto dal legislatore deve essere letto in modo coordinato. La trascrizione della domanda giudiziale volta ad accertare la sottoscrizione di una scrittura privata ha un ‘effetto prenotativo’. Ciò significa che, se la domanda viene accolta, gli effetti della successiva trascrizione dell’atto (il contratto preliminare) retroagiscono alla data in cui è stata trascritta la domanda giudiziale.

Poiché nel caso di specie la domanda era stata trascritta prima dell’apertura della liquidazione, l’intero meccanismo pubblicitario si è perfezionato in un momento antecedente e, pertanto, il privilegio dell’acquirente è pienamente opponibile alla massa dei creditori.

Le Motivazioni: come funziona il privilegio promissario acquirente

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione combinata di diverse norme del codice civile, in particolare l’art. 2775 bis (che istituisce il privilegio), l’art. 2645 bis (che regola la trascrizione del preliminare) e l’art. 2652, n. 3 (che disciplina la trascrizione delle domande di accertamento giudiziale).

La Corte chiarisce che il privilegio sui crediti del promissario acquirente, derivanti dalla mancata esecuzione del contratto preliminare, ha natura ‘iscrizionale’. Sorge, cioè, solo con l’adempimento di una formalità pubblicitaria: la trascrizione del preliminare. L’art. 2645 bis c.c. consente la trascrizione dei preliminari se risultano da atto pubblico o da scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente.

Quando si dispone solo di una scrittura privata semplice, l’unica via per ottenere la trascrizione è quella di un accertamento giudiziale. L’art. 2652, n. 3, c.c. stabilisce che la trascrizione dell’atto, una volta accertate le firme, ‘produce effetto dalla data in cui è stata trascritta la domanda’.

Questa sequenza (trascrizione della domanda giudiziale -> sentenza di accertamento -> trascrizione del contratto) crea una catena giuridica che rende la tutela retroattiva. La trascrizione del preliminare, sebbene materialmente eseguita dopo l’apertura della procedura concorsuale, acquista efficacia dalla data, anteriore, della trascrizione della domanda. Di conseguenza, il divieto di compiere formalità opponibili ai creditori dopo l’apertura del fallimento (art. 45 l.fall.) non viene violato, perché l’effetto giuridico è stato ‘prenotato’ in un momento precedente.

Conclusioni

La sentenza consolida un importante baluardo a protezione di chi acquista un immobile. Le conclusioni pratiche sono chiare: il promissario acquirente che stipula un contratto preliminare tramite una semplice scrittura privata non autenticata può e deve tutelarsi efficacemente. Per farlo, è essenziale agire tempestivamente, avviando una causa per l’accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni e, soprattutto, trascrivendo immediatamente la relativa domanda giudiziale. Questo adempimento ‘prenota’ gli effetti della futura trascrizione del contratto, mettendo al sicuro il proprio credito e il relativo privilegio speciale anche in caso di successivo fallimento o liquidazione del venditore. Una tutela fondamentale che garantisce maggiore sicurezza nelle compravendite immobiliari.

Il privilegio del promissario acquirente è valido se il preliminare è trascritto dopo il fallimento del venditore?
Sì, è valido e opponibile ai creditori a condizione che la domanda giudiziale volta a ottenere l’accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni del preliminare sia stata trascritta prima della dichiarazione di fallimento. Gli effetti della trascrizione del contratto retroagiscono a quel momento.

Come può tutelarsi chi stipula un preliminare con una scrittura privata non autenticata?
Deve intentare una causa per far accertare giudizialmente l’autenticità delle firme apposte sul contratto e, contestualmente, deve trascrivere questa domanda giudiziale nei registri immobiliari. Questa trascrizione ha un effetto ‘prenotativo’ che salvaguarda i suoi diritti.

La trascrizione della domanda giudiziale è sufficiente per ottenere il privilegio?
No, non è sufficiente da sola. È il primo passo di una sequenza che deve completarsi. Dopo aver trascritto la domanda, è necessario ottenere una sentenza favorevole e, sulla base di questa, procedere alla trascrizione del contratto preliminare stesso. Solo al completamento di questa sequenza il privilegio sorge con effetto retroattivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati