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Prescrizione risarcimento medici: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici che chiedevano il risarcimento per la mancata remunerazione durante la specializzazione tra il 1978 e il 1986. La Corte ha confermato la prescrizione del risarcimento, stabilendo che il termine decennale per agire è iniziato a decorrere dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Secondo la Corte, da quel momento l’inadempimento dello Stato era chiaro e definito, rendendo il diritto azionabile e facendo partire il conto alla rovescia per la prescrizione.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Risarcimento Medici: la Cassazione Ribadisce il Termine Decennale

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione si è pronunciata nuovamente sulla delicata questione della prescrizione del risarcimento per i medici specializzandi che non hanno ricevuto la corretta remunerazione per l’attività svolta, a causa del tardivo recepimento di direttive europee da parte dello Stato italiano. La decisione conferma un orientamento ormai consolidato, dichiarando inammissibile il ricorso e ribadendo un punto fermo: il termine per agire è di dieci anni e decorre da una data ben precisa.

I Fatti del Caso: La Lunga Attesa dei Medici Specializzandi

La vicenda trae origine dalla mancata trasposizione, da parte dell’Italia, delle direttive comunitarie (in particolare la 75/362/CEE e la 82/76/CEE) che prevedevano un’adeguata remunerazione per i medici durante il loro percorso di specializzazione. Un gruppo di professionisti, che avevano frequentato i corsi tra il 1978 e il 1986, ha intentato una causa per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa di questo inadempimento.

Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano rigettato la domanda, ritenendo che il diritto al risarcimento si fosse estinto per prescrizione. I medici, tuttavia, hanno impugnato la decisione in Cassazione, sostenendo che il termine di prescrizione non potesse decorrere a causa di una persistente situazione di incertezza normativa e giurisprudenziale che, a loro dire, rendeva di fatto inesigibile il diritto.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Prescrizione del Risarcimento per i Medici

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, allineandosi completamente alla propria giurisprudenza costante in materia. Secondo gli Ermellini, la decisione della Corte d’Appello è corretta nell’individuare il momento da cui far partire il conteggio della prescrizione.

Il “Dies a Quo” della Prescrizione: il 27 Ottobre 1999

Il punto cruciale della controversia, e della decisione, è l’identificazione del cosiddetto dies a quo, ovvero il giorno da cui inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale. La Cassazione, rifacendosi a un orientamento inaugurato già nel 2011 (sentenza n. 10813), ha confermato che tale data deve essere individuata nel 27 ottobre 1999.

In quel giorno è entrata in vigore la Legge n. 370/1999, che ha riconosciuto il diritto a una borsa di studio, ma solo a favore di quei medici che avevano già ottenuto una sentenza favorevole passata in giudicato. Questa mossa legislativa, pur essendo un adempimento solo parziale, ha avuto l’effetto di cristallizzare in modo definitivo l’inadempimento dello Stato nei confronti di tutti gli altri medici esclusi. Da quel momento, il loro diritto al risarcimento è diventato certo, liquido ed esigibile, e di conseguenza è scattato il termine per poterlo far valere in giudizio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha smontato le argomentazioni dei ricorrenti relative all’incertezza del diritto. I giudici hanno chiarito che questioni come l’individuazione della giurisdizione competente (ordinaria o amministrativa) o la natura della responsabilità (contrattuale o extracontrattuale) non erano tali da impedire l’esercizio del diritto. Qualsiasi incertezza procedurale, infatti, non incide sulla consapevolezza della lesione subita e sulla possibilità di interrompere la prescrizione, anche con un semplice atto stragiudiziale.

La normativa del 1999, secondo la Corte, rendeva ragionevolmente desumibile che il soggetto obbligato al risarcimento fosse lo Stato, e non le singole università. Pertanto, i medici avevano tutti gli strumenti per agire a tutela dei propri diritti fin da quella data. L’attesa di ulteriori chiarimenti normativi o giurisprudenziali non sospende il decorso della prescrizione. La Corte ha quindi concluso che la decisione impugnata si è conformata correttamente alla giurisprudenza consolidata, rendendo il ricorso privo di fondamento e, di conseguenza, inammissibile.

Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un’ulteriore conferma di un principio giuridico ormai granitico. La prescrizione del risarcimento per i medici specializzandi ante 1991 decorre inesorabilmente dal 27 ottobre 1999. Questa decisione sottolinea l’importanza fondamentale della tempestività nell’azione legale. I diritti, anche se fondati, devono essere esercitati entro i termini stabiliti dalla legge, pena la loro estinzione. Per i professionisti coinvolti, questa pronuncia chiude di fatto la porta a nuove azioni legali tardive, consolidando una linea interpretativa che privilegia la certezza del diritto e la stabilità dei rapporti giuridici nel tempo.

Da quando decorre il termine di prescrizione per il risarcimento dei danni ai medici specializzandi per la mancata attuazione delle direttive UE?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999, che ha cristallizzato l’inadempimento dello Stato.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto infondate le argomentazioni dei medici sull’incertezza del diritto?
La Corte ha stabilito che le incertezze sulla giurisdizione o sulla natura della responsabilità non impedivano ai medici di essere consapevoli della lesione del loro diritto e di agire per interrompere la prescrizione. Dal 1999, era chiaro che il soggetto responsabile era lo Stato e il diritto al risarcimento era azionabile.

Qual è la conseguenza principale di questa ordinanza per i medici che non hanno ancora agito in giudizio?
La conseguenza è che qualsiasi azione per il risarcimento dei danni intentata dopo il 27 ottobre 2009 (dieci anni dopo il dies a quo) è considerata prescritta e, pertanto, destinata al rigetto, consolidando un orientamento giurisprudenziale molto stabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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