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Prescrizione fideiussione: stop alla decorrenza

La Corte di Cassazione ha stabilito che la domanda di ammissione al passivo del creditore nella liquidazione coatta amministrativa del debitore principale interrompe la prescrizione fideiussione. Tale interruzione ha un effetto permanente, che si estende al garante (fideiussore) e dura fino alla chiusura della procedura concorsuale. La Corte ha rigettato il ricorso del fideiussore, il quale sosteneva che il credito fosse prescritto, confermando la validità della richiesta di pagamento della banca.

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Prescrizione Fideiussione: Stop Definitivo con l’Ammissione al Passivo

La questione della prescrizione fideiussione rappresenta un tema cruciale nel diritto bancario e fallimentare. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: la domanda di ammissione al passivo presentata dal creditore nella procedura di liquidazione del debitore principale non solo interrompe la prescrizione, ma sospende il suo decorso fino alla fine della procedura stessa, con effetti che si estendono automaticamente al fideiussore. Questa decisione rafforza la tutela del creditore e definisce con precisione gli obblighi del garante.

Il Contesto del Caso: un Garante e il Rischio di Prescrizione

I fatti all’origine della controversia sono relativamente semplici. Un istituto di credito aveva ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti del fideiussore di una società cooperativa per un importo di circa 170.000 euro. Il garante si era opposto al pagamento, sostenendo che il diritto di credito della banca si fosse estinto per prescrizione.

Secondo il garante, la domanda di insinuazione al passivo della società cooperativa, ammessa a liquidazione coatta amministrativa, era avvenuta nel 2001, mentre il decreto ingiuntivo nei suoi confronti era stato emesso solo nel 2015, ben oltre il termine di prescrizione decennale.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano respinto l’opposizione, affermando che la domanda di ammissione al passivo del creditore avesse interrotto la prescrizione, con un effetto sospensivo che si protraeva per tutta la durata della procedura concorsuale. Il garante ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Prescrizione Fideiussione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del fideiussore, confermando le decisioni dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: la domanda di insinuazione al passivo in una procedura concorsuale produce un effetto interruttivo della prescrizione che non è istantaneo, ma permanente. Questo significa che il termine di prescrizione non ricomincia a decorrere, ma rimane sospeso fino alla chiusura della procedura.

L’Estensione dell’Effetto al Fideiussore

Il punto centrale della decisione riguarda l’estensione di questo effetto al fideiussore. La Corte ha chiarito che, in virtù del vincolo di solidarietà che lega il debitore principale e il garante, l’effetto interruttivo e sospensivo della prescrizione si propaga automaticamente a quest’ultimo. Non è necessario che il creditore notifichi alcun atto specifico al fideiussore, poiché l’atto interruttivo (la domanda di ammissione al passivo) incide direttamente sul rapporto obbligatorio originario, che è lo stesso sia per il debitore che per il garante.

Le Motivazioni: l’Effetto Permanente dell’Ammissione al Passivo

Le motivazioni della Corte si fondano su una solida base normativa e giurisprudenziale. La domanda di ammissione al passivo, pur inserendosi in un contesto che può avere natura amministrativa come la liquidazione coatta, è equiparata a una domanda giudiziale ai fini dell’interruzione della prescrizione (art. 2945 c.c.).

La giurisprudenza costante di legittimità (richiamando sentenze come Cass. n. 16415/2023 e n. 11983/2020) ha stabilito che tale domanda non si limita a interrompere il termine, ma ne sospende il decorso per tutta la durata della procedura. Questo perché, una volta avviata la procedura concorsuale, il creditore non può agire individualmente contro il debitore, ma deve necessariamente partecipare al concorso per far valere il proprio diritto.

L’estensione degli effetti al fideiussore si basa sull’art. 1310 del codice civile, che disciplina gli effetti della solidarietà passiva. Gli atti interruttivi compiuti contro uno dei debitori in solido hanno effetto anche contro gli altri. La Corte ha specificato che questo meccanismo protegge l’integrità del credito e non lede alcun diritto del garante, il quale è consapevole fin dall’inizio della natura solidale della sua obbligazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Garanti e Creditori

Questa ordinanza consolida un orientamento fondamentale con importanti implicazioni pratiche:

1. Per i creditori: La domanda di ammissione al passivo è uno strumento efficace per salvaguardare il credito dalla prescrizione, non solo nei confronti del debitore insolvente, ma anche verso i suoi garanti. Non sono necessarie ulteriori azioni interruttive nei confronti dei fideiussori per mantenere vivo il diritto.

2. Per i fideiussori: Il garante non può fare affidamento sul mero decorso del tempo per liberarsi dal proprio obbligo una volta che il creditore si è attivato nella procedura concorsuale del debitore principale. L’obbligazione di garanzia rimane pienamente efficace fino alla conclusione della procedura.

In sintesi, la decisione chiarisce che la prescrizione fideiussione viene ‘congelata’ dall’azione del creditore nel contesto dell’insolvenza del debitore principale, garantendo una tutela più robusta al credito e una maggiore certezza giuridica nei rapporti di garanzia.

La domanda di ammissione al passivo in una procedura concorsuale interrompe la prescrizione?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che la proposizione della domanda di ammissione allo stato passivo del debitore principale interrompe la prescrizione del credito.

L’effetto interruttivo della prescrizione è istantaneo o dura nel tempo?
L’effetto non è istantaneo, ma permanente. La prescrizione rimane sospesa per tutta la durata della procedura concorsuale, fino alla sua chiusura.

L’interruzione della prescrizione nei confronti del debitore principale si estende anche al fideiussore?
Sì, l’effetto interruttivo e sospensivo della prescrizione prodotto dalla domanda di ammissione al passivo si propaga automaticamente al fideiussore, in quanto coobbligato solidale, senza che sia necessario un atto specifico nei suoi confronti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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