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Prescrizione e amministrazione straordinaria: la Corte

Una società creditrice si è vista negare l’ammissione al passivo di un fallimento per prescrizione del credito. Il credito era sorto durante una precedente procedura di amministrazione straordinaria, seguita senza interruzioni dal fallimento. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la domanda di ammissione al passivo presentata nella procedura di amministrazione straordinaria produce un effetto interruttivo permanente della prescrizione, che dura per tutta la procedura concorsuale, compreso il successivo fallimento.

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Prescrizione in Amministrazione Straordinaria: Effetto Permanente della Domanda

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6837 del 2025, ha chiarito un principio fondamentale riguardante la prescrizione in amministrazione straordinaria. La presentazione della domanda di ammissione al passivo in tale procedura produce un effetto interruttivo permanente, che si estende per tutta la sua durata e anche all’eventuale successivo fallimento che la segua senza soluzione di continuità. Questa decisione rafforza la tutela dei creditori nelle complesse vicende delle crisi d’impresa di grandi dimensioni.

I Fatti del Caso

Una società creditrice aveva proposto opposizione allo stato passivo di un fallimento, chiedendo di essere ammessa per un credito significativo. Tale credito era stato originariamente vantato da un’altra impresa, a sua volta fallita, per lavori eseguiti nel contesto di una procedura di amministrazione straordinaria che aveva preceduto il fallimento della società debitrice. In sintesi, la catena degli eventi era la seguente:
1. Una grande impresa viene posta in amministrazione straordinaria nel 1996.
2. Un’impresa creditrice esegue dei lavori e matura un credito tra il 1999 e il 2000.
3. Nel 2000, il curatore fallimentare dell’impresa creditrice presenta domanda di ammissione al passivo nell’amministrazione straordinaria.
4. L’amministrazione straordinaria si conclude e, senza interruzioni, viene dichiarato il fallimento della grande impresa.
5. La società che ha acquisito il credito presenta domanda di ammissione al passivo nel nuovo fallimento.

Il Tribunale di Catania aveva rigettato l’opposizione, ritenendo il credito prescritto. Secondo il giudice di merito, la società creditrice non aveva fornito la prova dell’effettiva ammissione del credito allo stato passivo dell’amministrazione straordinaria, atto necessario per produrre un’interruzione permanente della prescrizione.

La Questione della Prescrizione in Amministrazione Straordinaria

Il cuore della controversia verteva sull’efficacia interruttiva della domanda di ammissione al passivo presentata durante l’amministrazione straordinaria. Il ricorrente sosteneva che tale domanda avesse interrotto permanentemente la prescrizione, impedendone il decorso per tutta la durata della procedura, compresa la successiva fase fallimentare. Il Tribunale, invece, aveva adottato una linea più restrittiva, richiedendo la prova formale del provvedimento di ammissione e non ritenendo sufficiente la sola presentazione dell’istanza.

Il Ricorso in Cassazione

La società creditrice ha impugnato la decisione del Tribunale con tre motivi, ma è il terzo a essere decisivo. Con esso, si lamentava la violazione delle norme sulla prescrizione (artt. 2935 e 2945 c.c.), sostenendo che il Tribunale avesse erroneamente negato l’effetto interruttivo permanente alla domanda di ammissione al passivo presentata nell’amministrazione straordinaria. Secondo il ricorrente, tale effetto doveva considerarsi valido per tutta la durata della procedura concorsuale, a prescindere dall’esito formale dell’ammissione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato il terzo motivo, assorbendo gli altri. Richiamando un consolidato orientamento giurisprudenziale, culminato nella pronuncia delle Sezioni Unite n. 13143 del 2022, ha affermato un principio di diritto cruciale. Anche nelle procedure di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria, la partecipazione del creditore alla procedura, manifestata tramite la richiesta di riconoscimento del proprio credito (domanda di ammissione al passivo), produce un effetto interruttivo permanente della prescrizione.

La Corte ha spiegato che, sebbene la disciplina dell’amministrazione straordinaria (legge n. 95/1979) non richiami espressamente l’art. 94 della legge fallimentare (che sancisce tale effetto per il fallimento), i principi sono estensibili. L’obiettivo è uniformare la tutela del creditore in tutte le procedure concorsuali. L’effetto interruttivo permanente si produce:
Dalla data della domanda rivolta al commissario liquidatore, nel caso di richiesta del creditore.
Dalla data del deposito dell’elenco dei creditori, nel caso di ammissione d’ufficio.

Nel caso specifico, era incontestato che il creditore originario avesse presentato domanda di ammissione al passivo dell’amministrazione straordinaria in data 4 ottobre 2000. Tale atto ha interrotto la prescrizione, e tale interruzione ha mantenuto la sua efficacia permanente per tutto il corso della procedura, proseguendo anche nel successivo fallimento, dato che non vi era stata soluzione di continuità tra le due procedure. Il Tribunale, quindi, ha errato nel non considerare questo effetto e nel richiedere la verifica della prescrizione al momento della proposizione dell’istanza nel fallimento.

Conclusioni

La sentenza consolida un importante principio a tutela dei creditori nelle crisi d’impresa. La domanda di ammissione al passivo, sia nel fallimento che nell’amministrazione straordinaria, non è un mero atto interruttivo istantaneo, ma congela il decorso della prescrizione fino alla chiusura della procedura. Questa interpretazione garantisce coerenza e parità di trattamento tra le diverse procedure concorsuali e assicura che i diritti dei creditori non vengano pregiudicati dalle lungaggini procedurali. La Corte ha quindi cassato il decreto impugnato, rinviando la causa al Tribunale di Catania per un nuovo esame che tenga conto del principio di diritto affermato.

La presentazione della domanda di ammissione al passivo in un’amministrazione straordinaria interrompe la prescrizione del credito?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la domanda di ammissione al passivo presentata dal creditore nella procedura di amministrazione straordinaria determina l’interruzione della prescrizione.

L’effetto interruttivo della prescrizione dura per tutta la procedura?
Sì, l’effetto interruttivo è ‘permanente’. Ciò significa che la prescrizione non ricomincia a decorrere per tutta la durata della procedura concorsuale, fino alla sua chiusura.

Cosa succede alla prescrizione se all’amministrazione straordinaria segue un fallimento senza interruzioni?
L’effetto interruttivo permanente della prescrizione, iniziato con la domanda di ammissione nell’amministrazione straordinaria, prosegue senza interruzioni anche nella successiva procedura di fallimento, a condizione che non vi sia stata una ‘soluzione di continuità’ tra le due procedure.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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