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Prescrizione credito: quando inizia a decorrere?

Una recente ordinanza della Cassazione affronta il tema della prescrizione credito in un contratto di mutuo. In caso di mancato pagamento delle rate, la Corte ha stabilito che il termine di prescrizione per l’intero debito non decorre automaticamente dalla data dell’inadempimento, ma dal momento in cui il creditore manifesta formalmente la volontà di avvalersi della clausola di decadenza dal beneficio del termine, ad esempio notificando un atto di precetto. Fino a quel momento, il diritto di esigere l’intera somma non è sorto.

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Prescrizione Credito: la Cassazione Stabilisce il Momento Esatto della Decorrenza

Comprendere quando inizia a decorrere la prescrizione credito è fondamentale sia per i debitori che per i creditori. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha offerto un chiarimento cruciale in materia di mutui e finanziamenti, stabilendo che il termine di prescrizione non scatta automaticamente al primo inadempimento, ma solo quando il creditore manifesta attivamente la volontà di richiedere l’intero debito. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un contratto di mutuo fondiario. Una società debitrice interrompeva i pagamenti delle rate nel 1997. Per molti anni, la situazione rimaneva in una fase di stallo, fino a quando, nel 2012, l’istituto di credito notificava un atto di precetto, intimando il pagamento dell’intera somma residua, comprensiva di capitale, interessi e spese.

La società debitrice si opponeva al precetto, sostenendo che il diritto di credito fosse ormai estinto per prescrizione. Secondo la sua tesi, il termine decennale di prescrizione sarebbe dovuto iniziare a decorrere dal 1997, data del primo mancato pagamento e della comunicata “decadenza dal beneficio del termine”. La questione ha generato decisioni contrastanti nei gradi di merito, portando il caso all’attenzione della Corte di Cassazione per risolvere il conflitto interpretativo.

La Questione Giuridica: Il Dies a Quo della Prescrizione Credito

Il fulcro della controversia risiede nell’individuazione del cosiddetto dies a quo, ovvero il giorno a partire dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione. La domanda fondamentale era: in un contratto di mutuo con pagamento rateale, la prescrizione del diritto al pagamento dell’intero capitale residuo inizia a decorrere:

1. Automaticamente, dal momento del mancato pagamento di una o più rate, che per contratto causa la decadenza dal beneficio del termine?
2. Oppure, solo dal momento in cui il creditore manifesta in modo inequivocabile la volontà di avvalersi di tale decadenza, richiedendo il pagamento immediato dell’intera somma?

Questa distinzione è di capitale importanza, poiché anticipare o posticipare l’inizio della decorrenza può determinare la sopravvivenza o l’estinzione del diritto di credito.

Le Motivazioni della Cassazione sul Tema della Prescrizione Credito

La Corte di Cassazione, con un’argomentazione chiara e lineare, ha sposato la seconda interpretazione. I giudici hanno chiarito che la clausola che prevede la decadenza del debitore dal beneficio del termine (disciplinata anche dall’art. 1186 c.c.) è posta a favore del creditore. Questo significa che essa non opera automaticamente, ma conferisce al creditore una facoltà.

Il creditore, di fronte all’inadempimento del debitore, ha due possibilità: può continuare a esigere le singole rate man mano che scadono, oppure può scegliere di avvalersi della clausola risolutiva o di decadenza, e pretendere l’immediata restituzione dell’intero capitale.

Finché il creditore non compie un atto formale che manifesti questa seconda volontà, il suo diritto a esigere l’intera somma non è ancora sorto. Di conseguenza, secondo il principio generale dell’art. 2935 c.c. (“La prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”), il termine di prescrizione per l’intero debito non può iniziare a decorrere.

Nel caso di specie, la Corte ha identificato la notificazione dell’atto di precetto nel 2012 come la prima, inequivocabile manifestazione di volontà del creditore di avvalersi della facoltà di richiedere il pagamento immediato. È solo da quella data, quindi, che il diritto è diventato esigibile nella sua interezza e che il termine di prescrizione credito ha iniziato il suo corso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Per i creditori, rappresenta una tutela significativa: non sono costretti ad agire immediatamente per l’intero importo dopo un inadempimento per non rischiare la prescrizione, ma possono gestire la situazione con maggiore flessibilità. La loro inazione non viene interpretata come un fattore che avvia automaticamente il conto alla rovescia per l’estinzione del loro diritto.

Per i debitori, invece, questo principio significa che non possono fare affidamento sul semplice trascorrere del tempo dal primo mancato pagamento per considerare estinto il proprio debito. La “spada di Damocle” del debito residuo rimane sospesa fino a quando il creditore non agisce o fino a quando non si prescrivono le singole rate non pagate. La prescrizione del diritto a riscuotere l’intera somma è legata a un atto positivo e formale del creditore, che ne sancisce l’esigibilità.

In un mutuo, da quando inizia a decorrere la prescrizione del credito se il debitore smette di pagare le rate?
La prescrizione del diritto a riscuotere l’intero debito residuo non decorre dalla data del primo mancato pagamento, ma dal momento in cui il creditore manifesta formalmente la volontà di avvalersi della clausola di decadenza dal beneficio del termine, ad esempio notificando un atto di precetto.

La decadenza dal beneficio del termine è un effetto automatico del mancato pagamento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la decadenza dal beneficio del termine è una facoltà posta a favore del creditore. Non opera automaticamente ma richiede una specifica manifestazione di volontà da parte del creditore stesso, che sceglie di avvalersene.

Quale atto del creditore fa scattare il termine di prescrizione per l’intero debito residuo?
Un atto formale e inequivocabile con cui il creditore chiede il pagamento immediato dell’intera somma. L’ordinanza in esame identifica la notificazione dell’atto di precetto come un esempio tipico di tale manifestazione di volontà, idonea a far decorrere il termine di prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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