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Polizza fideiussoria appalti: la competenza decide

Una società contesta il pagamento dei premi per una polizza fideiussoria appalti pubblici, sostenendo l’estinzione del contratto secondo una norma imperativa. La Corte d’Appello aveva dato ragione all’assicurazione. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide nel merito ma rimette la questione alla Prima Sezione Civile, ritenuta tabellarmente competente per la specifica materia, evidenziando la delicatezza dell’interpretazione normativa.

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Polizza Fideiussoria Appalti Pubblici: La Cassazione Rimette la Questione alla Sezione Competente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riacceso i riflettori su una questione cruciale nel mondo dei contratti pubblici: la durata e l’estinzione della polizza fideiussoria appalti pubblici. Il caso, che vede contrapposte una società industriale e una compagnia di assicurazioni, non trova ancora una soluzione nel merito, ma la decisione della Suprema Corte di rimettere gli atti alla Prima Sezione Civile sottolinea la complessità e l’importanza del tema.

I Fatti di Causa: Il Contenzioso sui Premi Assicurativi

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo emesso a favore di una compagnia assicuratrice per il mancato pagamento dei premi relativi a una polizza fideiussoria. Questa polizza era stata stipulata a garanzia di un contributo pubblico concesso a una società, poi incorporata da quella ricorrente, per la realizzazione di uno stabilimento industriale.
La società debitrice si è opposta al decreto, sostenendo che il contratto di fideiussione si fosse estinto per legge a una data anteriore. Di conseguenza, non solo i premi richiesti non erano dovuti, ma quelli già pagati dopo tale data dovevano essere restituiti.

Il Percorso Giudiziario: Decisioni Opposte tra Primo e Secondo Grado

In primo grado, il Tribunale ha accolto l’opposizione della società, revocando il decreto ingiuntivo e riconoscendo l’avvenuta estinzione del contratto.
Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato completamente la decisione. Pur riconoscendo il carattere di norma imperativa dell’art. 5 della Legge n. 741/1981, che disciplina l’estinzione delle garanzie negli appalti pubblici, ha ritenuto che l’obbligo di pagamento dei premi si estendesse fino alla certificazione del collaudo o alla regolare esecuzione dei lavori, condannando così la società al pagamento.

Polizza Fideiussoria Appalti Pubblici e il Ricorso in Cassazione

Contro la sentenza d’appello, la società ha proposto ricorso per cassazione, basandosi su un unico, ma fondamentale, motivo: la violazione e falsa applicazione dell’art. 5 della L. n. 741/1981. Secondo la ricorrente, la Corte d’Appello avrebbe errato nell’interpretare la norma, discostandosi da un orientamento giurisprudenziale più recente e consolidato (citando Cass. n. 24561/2018 e n. 7194/2019).
La tesi difensiva sostiene che, data la natura imperativa della norma, qualsiasi clausola contrattuale che estenda la durata della polizza oltre i termini legali sarebbe nulla ai sensi dell’art. 1418 c.c.

Le Motivazioni della Cassazione: una Questione di Competenza

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, investita del ricorso, non è entrata nel vivo della disputa interpretativa. Con un’ordinanza interlocutoria, ha rilevato che la questione giuridica centrale – l’interpretazione della norma che disciplina l’estinzione della polizza fideiussoria appalti pubblici – rientra nella competenza specifica della Prima Sezione Civile. La Corte ha quindi deciso di non decidere, disponendo il rinvio della causa a nuovo ruolo per la trasmissione alla sezione tabellarmente competente.

Le Conclusioni: Attesa per una Pronuncia Definitiva

Questa decisione, pur essendo di natura procedurale, è tutt’altro che secondaria. Evidenzia come la questione della durata delle garanzie fideiussorie negli appalti pubblici sia complessa e meriti un’analisi approfondita da parte della sezione della Suprema Corte specializzata in materia. Gli operatori del settore restano quindi in attesa della decisione nel merito della Prima Sezione, che fornirà un chiarimento fondamentale su un punto che incide significativamente sugli obblighi finanziari delle imprese e sulla validità delle clausole contrattuali stipulate con le compagnie di assicurazione.

Una clausola contrattuale può estendere la durata di una polizza fideiussoria oltre i termini previsti da una norma imperativa di legge?
Secondo la tesi della società ricorrente, no. Se una norma di legge è imperativa, come l’art. 5 della L. 741/1981, una clausola contrattuale in contrasto sarebbe nulla. La Corte d’Appello aveva invece implicitamente ammesso tale possibilità. La Cassazione non ha ancora fornito una risposta definitiva, rimettendo la decisione alla sezione competente.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria perché ha ritenuto che la questione specifica relativa all’interpretazione della legge sull’estinzione delle polizze fideiussorie negli appalti pubblici fosse di competenza tabellare della Prima Sezione Civile. Si tratta di una decisione procedurale per assicurare che il caso venga trattato dalla sezione con la massima specializzazione in materia.

Qual era il punto centrale del ricorso presentato in Cassazione?
Il punto centrale era la presunta errata interpretazione, da parte della Corte d’Appello, dell’art. 5 della Legge n. 741/1981. La società ricorrente sosteneva che la Corte avesse seguito precedenti giurisprudenziali superati, ignorando principi più recenti che avrebbero portato a dichiarare l’estinzione della polizza e, di conseguenza, l’inesistenza del debito per i premi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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