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Polizza decennale postuma: chi può agire in giudizio?

Una società utilizzatrice di un immobile subisce danni a causa di un cedimento strutturale. La questione legale centrale riguarda la natura della polizza decennale postuma stipulata dal costruttore. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione di “particolare rilevanza”, non essendoci precedenti specifici. Il dubbio è se si tratti di un’assicurazione contro i danni, che legittimerebbe l’acquirente ad agire direttamente contro la compagnia, o di un’assicurazione sulla responsabilità civile del costruttore. La Corte ha quindi rinviato la causa a una pubblica udienza per una decisione approfondita, sospendendo il giudizio sul merito.

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Polizza Decennale Postuma: La Cassazione si Interroga sulla Sua Natura Giuridica

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha acceso i riflettori su un tema cruciale per il settore immobiliare: la natura della polizza decennale postuma. Questo strumento, obbligatorio per legge, è pensato per tutelare gli acquirenti di immobili da gravi difetti costruttivi. Tuttavia, la sua esatta qualificazione giuridica – assicurazione contro i danni o assicurazione di responsabilità civile – ha implicazioni dirette su chi possa effettivamente rivolgersi alla compagnia assicurativa per ottenere un indennizzo. Analizziamo insieme il caso e la decisione della Suprema Corte.

I Fatti di Causa: Un Crollo e le Sue Conseguenze

La vicenda ha origine dal cedimento di un piazzale annesso a un capannone industriale. La società che utilizzava l’immobile in leasing aveva subito ingenti danni a causa di una frana, riconducibile, secondo una consulenza tecnica, a una difettosa progettazione e realizzazione dell’opera. Di conseguenza, la società ha citato in giudizio tutti i soggetti coinvolti nella costruzione: la società appaltatrice, la subappaltatrice, i progettisti e i direttori dei lavori, chiedendo il risarcimento dei danni.

Il Percorso Giudiziario e l’Appello

Nei primi gradi di giudizio, la domanda basata sulla responsabilità per gravi difetti (art. 1669 c.c.) era stata respinta per prescrizione. Tuttavia, i giudici avevano riconosciuto una responsabilità per fatto illecito (art. 2043 c.c.) a carico di alcuni convenuti.

La questione della polizza decennale postuma è diventata centrale in appello. La società danneggiata ha contestato la declaratoria di prescrizione, sostenendo che l’accoglimento del suo motivo avrebbe attivato la copertura assicurativa. La Corte d’Appello, però, ha dichiarato inammissibile questo motivo, affermando che la società danneggiata non aveva la legittimazione per far valere diritti derivanti dalla polizza, in quanto stipulata dalla società costruttrice a copertura della propria responsabilità. Solo quest’ultima, o la compagnia assicurativa, avrebbero potuto impugnare la decisione su quel punto.

Il Cuore della Questione Giuridica: La Natura della Polizza Decennale Postuma

Il nodo centrale del ricorso in Cassazione è proprio questo: la polizza decennale postuma prevista dal D.Lgs. 122/2005 è un’assicurazione contro i danni per conto altrui (a beneficio diretto dell’acquirente) o un’assicurazione della responsabilità civile del costruttore?

La differenza è sostanziale:
1. Assicurazione contro i danni (per conto altrui): In questo caso, il beneficiario è l’acquirente dell’immobile. Egli acquisisce un diritto proprio e diretto nei confronti dell’assicuratore e può agire in giudizio per ottenere l’indennizzo, senza bisogno del consenso del costruttore.
2. Assicurazione della responsabilità civile: Qui, l’assicurato è il costruttore, che si tutela da eventuali richieste di risarcimento. L’acquirente danneggiato non ha un’azione diretta contro l’assicurazione (salvo casi eccezionali come nella RC Auto) ma deve prima far accertare la responsabilità del costruttore.

La legge stessa presenta elementi di ambiguità. Da un lato, parla di polizza “a beneficio dell’acquirente”, suggerendo la prima ipotesi. Dall’altro, la copertura è legata ai danni per cui il costruttore è tenuto responsabile ai sensi dell’art. 1669 c.c., il che farebbe pensare alla seconda ipotesi.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, non ha fornito una risposta definitiva, ma ha preso atto della complessità e della rilevanza della questione. I giudici hanno sottolineato come non esistano precedenti giurisprudenziali specifici che risolvano questo dilemma interpretativo. La formulazione letterale della norma (art. 4, D.Lgs. n. 122/2005) lascia aperte entrambe le soluzioni. Per questa ragione, la Corte ha ritenuto che il quesito avesse la dignità di “questione di diritto di particolare rilevanza”, meritevole di essere trattata non in camera di consiglio, ma in una pubblica udienza. Questa procedura è riservata ai casi più complessi e importanti, che possono avere un impatto significativo sull’interpretazione del diritto.

Le conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo per la trattazione in pubblica udienza. La decisione finale sul merito è quindi sospesa. Le implicazioni pratiche sono notevoli: il settore immobiliare e legale è in attesa di un verdetto che farà chiarezza su uno strumento di tutela fondamentale per chi acquista un immobile nuovo. La futura sentenza stabilirà in modo definitivo chi, tra l’acquirente e il costruttore, abbia il diritto di chiamare in causa direttamente la compagnia assicurativa in caso di gravi difetti di costruzione, delineando così in modo più netto i confini della protezione offerta dalla polizza decennale postuma.

Qual è la questione legale principale sollevata dall’ordinanza?
La questione principale è se la polizza assicurativa decennale postuma, obbligatoria per i costruttori secondo il D.Lgs. 122/2005, sia da considerarsi un’assicurazione contro i danni a beneficio diretto dell’acquirente oppure un’assicurazione della responsabilità civile del costruttore.

Perché è importante stabilire la natura giuridica di questa polizza?
È fondamentale perché da essa dipende la ‘legittimazione ad agire’, cioè chi ha il diritto di fare causa direttamente alla compagnia di assicurazione. Se è un’assicurazione contro i danni, l’acquirente può agire direttamente. Se è un’assicurazione di responsabilità civile, di norma può farlo solo il costruttore assicurato.

Quale decisione ha preso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il caso nel merito. Ha riconosciuto che la questione è nuova e di ‘particolare rilevanza’, non essendoci precedenti. Pertanto, ha rinviato la causa a una pubblica udienza per una discussione più approfondita prima di emettere una sentenza definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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