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Polizza decennale postuma: azione diretta acquirente

A seguito di un grave cedimento strutturale, un’azienda utilizzatrice di un immobile ha citato in giudizio il costruttore. Il caso è giunto in Cassazione, dove è stata analizzata la natura della polizza decennale postuma. La Corte ha stabilito che tale polizza configura un’assicurazione contro i danni a beneficio dell’acquirente, conferendogli un’azione diretta contro la compagnia assicurativa. Tale diritto sussiste a condizione che venga accertata la responsabilità del costruttore ai sensi dell’art. 1669 c.c. e che l’azione non sia prescritta. La sentenza di merito è stata cassata con rinvio per una nuova valutazione.

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Polizza Decennale Postuma: La Cassazione Apre alla Tutela Diretta dell’Acquirente

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla natura e l’efficacia della polizza decennale postuma, il contratto assicurativo obbligatorio per i costruttori di immobili. Questa decisione rafforza significativamente la posizione dell’acquirente in caso di gravi difetti costruttivi, riconoscendogli un’azione diretta nei confronti della compagnia assicurativa. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

Il Caso: Difetti Costruttivi e la Battaglia Legale

I fatti traggono origine dal grave dissesto di un piazzale annesso a un capannone industriale, utilizzato da una società in forza di un contratto di leasing. Nel 2009, una frana causava il cedimento di parte del piazzale. Le perizie tecniche (ATP) accertavano gravi difetti di progettazione e realizzazione dell’opera.

La società utilizzatrice decideva quindi di avviare un’azione legale per il risarcimento dei danni nei confronti della società costruttrice, della società subappaltatrice e dei professionisti incaricati della progettazione e direzione dei lavori. La società costruttrice, a sua volta, chiamava in causa la propria compagnia assicurativa, titolare della polizza decennale a copertura dei danni.

I Giudizi di Merito: Tra Prescrizione e Inammissibilità

Il Tribunale di primo grado rigettava la domanda basata sull’art. 1669 c.c. (responsabilità per rovina e difetti di immobili) per intervenuta prescrizione, accogliendo però quella fondata sulla responsabilità generale per fatto illecito (art. 2043 c.c.). Di conseguenza, rigettava anche la richiesta di manleva del costruttore verso l’assicurazione, poiché la polizza copriva esclusivamente la responsabilità ex art. 1669 c.c.

In appello, la Corte territoriale, pur condannando anche la società subappaltatrice, dichiarava inammissibile il motivo di gravame relativo alla prescrizione dell’azione ex art. 1669 c.c. Secondo i giudici, l’eventuale accoglimento non avrebbe modificato l’importo del risarcimento già riconosciuto, ma avrebbe inciso solo sul rapporto tra costruttore e assicuratore, rispetto al quale la società danneggiata non aveva né legittimazione né interesse ad agire.

La Natura Giuridica della Polizza Decennale Postuma secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione di secondo grado, concentrandosi sulla questione centrale: la natura giuridica della polizza decennale postuma prevista dal D.Lgs. 122/2005.

La Corte ha stabilito che tale contratto non va inquadrato come una semplice assicurazione di responsabilità civile a favore del costruttore. Al contrario, esso rappresenta una peculiare fattispecie di assicurazione contro i danni per conto di chi spetta, ai sensi dell’art. 1891 c.c. In questo schema, il contraente (il costruttore) stipula la polizza, ma l’assicurato e beneficiario diretto della tutela è l’acquirente dell’immobile.

La conseguenza pratica di questa interpretazione è dirompente: l’acquirente, in quanto assicurato, è titolare di un’azione diretta per far valere i diritti derivanti dalla polizza nei confronti della compagnia assicurativa. Non è quindi un mero beneficiario indiretto della copertura.

Le Implicazioni della polizza decennale postuma su Prescrizione e Legittimazione ad Agire

Sulla base di questa qualificazione giuridica, la Cassazione ha concluso che la società utilizzatrice aveva un interesse concreto, diretto e attuale a impugnare la declaratoria di prescrizione dell’azione ex art. 1669 c.c.

L’accertamento della responsabilità del costruttore a questo specifico titolo, infatti, costituisce il presupposto indispensabile per poter attivare la garanzia assicurativa e, quindi, per poter esercitare l’azione diretta contro l’assicuratore. La Corte d’Appello ha quindi errato nel dichiarare l’inammissibilità del motivo di gravame, negando alla parte danneggiata la possibilità di far valere un proprio diritto autonomo.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione sulla ratio stessa del D.Lgs. 122/2005, volta a garantire una tutela “equa, adeguata ed effettiva” all’acquirente di immobili da costruire, considerato parte debole del rapporto. Questa finalità di protezione, che assume una valenza superindividuale, impone di interpretare la polizza decennale postuma come uno strumento di tutela diretta. Configurarla come una mera assicurazione per la responsabilità civile del costruttore frustrerebbe tale obiettivo, poiché l’acquirente resterebbe esposto alle vicende (anche concorsuali) del costruttore stesso, senza poter contare su un accesso diretto all’indennizzo. Pertanto, l’interesse dell’acquirente a veder accertata la responsabilità del costruttore ex art. 1669 c.c. non è mediato o indiretto, ma è il presupposto per l’esercizio di un proprio diritto, pieno e primario, nei confronti dell’assicurazione.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato con rinvio la sentenza impugnata. Il giudice del rinvio dovrà riesaminare nel merito la questione della prescrizione dell’azione ex art. 1669 c.c. Se l’azione non risulterà prescritta e la responsabilità del costruttore sarà accertata, si aprirà la strada per l’esame della domanda diretta della società danneggiata nei confronti della compagnia assicurativa. Questa pronuncia segna un punto fermo nella tutela degli acquirenti di immobili, chiarendo che la polizza decennale postuma è un vero e proprio scudo protettivo, direttamente azionabile dal beneficiario.

Qual è la natura giuridica della polizza decennale postuma prevista dal D.Lgs. 122/2005?
Secondo la Corte di Cassazione, si tratta di un’assicurazione contro i danni stipulata “per conto di chi spetta” (art. 1891 c.c.), in cui il beneficiario e titolare dei diritti è l’acquirente dell’immobile, non il costruttore che la stipula.

L’acquirente di un immobile ha un’azione diretta contro l’assicurazione del costruttore in caso di gravi difetti?
Sì. La qualificazione della polizza come contratto per conto di chi spetta attribuisce all’acquirente, in qualità di terzo assicurato, la legittimazione ad agire direttamente contro la compagnia assicurativa per ottenere l’indennizzo, a condizione che sia accertata la responsabilità del costruttore ai sensi dell’art. 1669 c.c.

Perché l’acquirente ha interesse a contestare la prescrizione dell’azione di responsabilità contro il costruttore?
L’acquirente ha un interesse diretto e concreto perché l’accertamento della responsabilità del costruttore ai sensi dell’art. 1669 c.c. è il presupposto necessario per poter attivare la garanzia della polizza decennale postuma ed esercitare la propria azione diretta nei confronti della compagnia di assicurazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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