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Pensione estera: quale legge si applica al pignoramento?

Un ex professionista tedesco, ora residente in Italia, ha contestato le trattenute sulla sua pensione tedesca, derivanti da una procedura di insolvenza in Germania. Sosteneva l’applicazione della legge italiana, più favorevole riguardo alla pignorabilità delle pensioni. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo un principio fondamentale: per una pensione estera, la legge applicabile è sempre quella dello Stato in cui sono maturati i diritti e che eroga la prestazione, indipendentemente dalla residenza attuale del pensionato. Di conseguenza, la normativa tedesca regola la vicenda.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pensione Estera: la Legge dello Stato Erogatore Vince su Quella di Residenza

Con la sentenza n. 32123 del 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione di diritto internazionale privato relativa alla pensione estera. Il caso riguardava la legittimità delle trattenute su una pensione tedesca percepite da un cittadino residente in Italia. La Corte ha stabilito un principio chiaro: la legge applicabile è quella dello Stato che eroga la pensione, non quella dello Stato di residenza del pensionato.

I Fatti di Causa: la Trattenuta sulla Pensione Tedesca

Un ex notaio di nazionalità tedesca, dopo aver terminato la sua attività lavorativa in Germania, si trasferiva in Italia. Una volta maturato il diritto alla pensione, iniziava a percepire il trattamento previdenziale da parte dell’ente pensionistico dei notai tedeschi. Tuttavia, sulla sua pensione veniva applicata una consistente trattenuta, pari a circa la metà dell’importo, a causa di una procedura di insolvenza avviata a suo carico in Germania anni prima.
Ritenendo illegittima tale decurtazione secondo la legge italiana, che prevede specifici limiti alla pignorabilità delle pensioni, il pensionato citava in giudizio l’ente previdenziale tedesco davanti al tribunale italiano. Chiedeva l’accertamento dell’illegittimità delle trattenute e la restituzione delle somme trattenute, quantificate in oltre 370.000 euro.
Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello rigettavano le sue domande. Pur riconoscendo la giurisdizione del giudice italiano, i giudici di merito ritenevano che la legge applicabile alla controversia fosse quella tedesca, poiché il rapporto contributivo e previdenziale era sorto e si era sviluppato interamente in Germania.

La Decisione della Corte sulla Legge Applicabile alla Pensione Estera

Il pensionato proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che, essendo residente in Italia e ricevendo qui il pagamento, dovesse applicarsi la legge italiana, che non ammette l’assoggettamento di persone fisiche a procedure fallimentari e pone limiti stringenti alla pignorabilità delle pensioni. Invocava a sostegno della sua tesi diverse normative europee sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e sul riconoscimento delle procedure di insolvenza.
La Corte di Cassazione ha respinto integralmente il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito e chiarendo in modo definitivo quale legge disciplina una pensione estera.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha spiegato che la questione non riguarda il riconoscimento in Italia di una procedura di insolvenza straniera, ma l’individuazione della legge che regola il rapporto previdenziale. Le norme di diritto internazionale privato e i regolamenti europei, come il Regolamento CE n. 883/2004, stabiliscono un principio fondamentale: la legislazione applicabile in materia di sicurezza sociale è, di regola, quella dello Stato membro in cui il lavoratore ha esercitato la propria attività e maturato i diritti pensionistici.
Il fatto che il beneficiario abbia successivamente trasferito la propria residenza in un altro Stato membro non modifica la legge che governa la sostanza del diritto alla pensione. La pensione in questione è un diritto sorto nell’ordinamento tedesco, basato su contributi versati in Germania e regolato interamente dalla legge tedesca. Le trattenute contestate non sono altro che l’applicazione di quella stessa legge, concretizzata da decisioni dei tribunali tedeschi nell’ambito della procedura concorsuale. Tali decisioni, ha precisato la Corte, non sono sentenze straniere da riconoscere in Italia, ma rappresentano la diretta applicazione della legge straniera (tedesca) che regola il caso. Il giudice italiano, una volta identificata la legge tedesca come quella applicabile, non può che prenderne atto e applicarla, senza poter sindacare nel merito la legittimità delle trattenute secondo i principi dell’ordinamento italiano.

Le conclusioni

La sentenza ribadisce un principio cruciale per chi percepisce una pensione estera vivendo in Italia: il diritto alla pensione e le sue vicende (inclusa la pignorabilità) sono disciplinati esclusivamente dalla legge dello Stato che la eroga. Il luogo di residenza del pensionato è irrilevante per determinare la normativa applicabile al rapporto previdenziale. Questa decisione fornisce certezza giuridica, stabilendo che le regole che hanno dato vita al diritto pensionistico continuano a seguirlo, indipendentemente dai successivi spostamenti del beneficiario all’interno dell’Unione Europea.

Se un pensionato risiede in Italia ma percepisce una pensione da uno Stato estero, quale legge si applica in caso di pignoramento della pensione?
Secondo la Corte di Cassazione, si applica la legge dello Stato in cui sono maturati i diritti pensionistici e che eroga la prestazione (in questo caso, la Germania), non quella dello Stato di residenza (Italia).

Il trasferimento della residenza in un altro Paese dell’UE modifica la legge che regola la pensione?
No. Il diritto alla pensione resta sempre regolato dalla legge del luogo in cui è maturato, anche se il titolare del diritto sceglie di risiedere in uno Stato differente.

Le sentenze straniere che dispongono una trattenuta sulla pensione devono essere preventivamente riconosciute in Italia per essere efficaci?
No. La Corte ha chiarito che se la legge straniera è quella applicabile al rapporto, le decisioni dei giudici di quello Stato sono considerate come una concreta applicazione di tale legge e non come sentenze straniere che necessitano di una procedura di riconoscimento formale in Italia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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