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Penale in prededuzione: la Cassazione nega il privilegio

Una società immobiliare ha richiesto che una clausola penale per ritardata restituzione di un immobile fosse ammessa come credito prededucibile nel fallimento dell’ex inquilino. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la penale ha natura di credito chirografario. A differenza dell’indennità di occupazione, la penale non ha il necessario ‘collegamento funzionale’ con la procedura fallimentare, poiché deriva dall’inadempimento contrattuale originario e non da un’azione svolta nell’interesse della massa dei creditori. La richiesta di una penale in prededuzione è stata quindi respinta.

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Penale in prededuzione nel fallimento: un privilegio negato

L’ammissione di un credito al passivo fallimentare con il privilegio della prededuzione è un tema cruciale per i creditori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso specifico ma di ampia rilevanza: la possibilità di riconoscere una penale in prededuzione per la ritardata restituzione di un immobile. La Corte, distinguendo nettamente la penale dall’indennità di occupazione, ha fornito chiarimenti essenziali sui requisiti necessari per ottenere questo status privilegiato.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore erboristico prendeva in affitto un ramo d’azienda, consistente in spazi commerciali, da una grande società di investimento immobiliare. A seguito di un inadempimento nel pagamento dei canoni, la società proprietaria risolveva il contratto. L’affittuaria, già in difficoltà, depositava una domanda di concordato preventivo e solo dopo molto tempo restituiva i locali, per poi essere dichiarata fallita.

La società concedente presentava quindi domanda di ammissione al passivo fallimentare per due distinti crediti:
1. L’indennità di occupazione per il periodo successivo alla risoluzione del contratto, chiedendone l’ammissione in prededuzione.
2. L’importo derivante da una clausola penale contrattuale, prevista per il ritardo nella restituzione, chiedendo anche per essa la prededuzione.

Mentre il Giudice Delegato e il Tribunale ammettevano in prededuzione l’indennità di occupazione, qualificavano il credito derivante dalla penale come semplice credito chirografario. La questione è giunta così dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’analisi della Corte sulla penale in prededuzione

Il creditore sosteneva che, essendo la decisione di protrarre l’occupazione stata presa dagli organi della procedura concorsuale nell’interesse della massa, anche la penale contrattuale, accessoria all’obbligo di restituzione, dovesse godere dello stesso trattamento privilegiato dell’indennità di occupazione.

La natura accessoria della clausola penale

La Suprema Corte ha respinto questa tesi. In primo luogo, ha ribadito che la clausola penale, pur essendo accessoria, segue le sorti del credito principale a cui si riferisce. In questo caso, il credito risarcitorio forfetizzato dalla penale sorge dall’inadempimento contrattuale che ha portato alla risoluzione del contratto, un evento antecedente e distinto dalla gestione della procedura fallimentare.

Il difetto del collegamento funzionale con la procedura

Il punto cruciale della decisione risiede nel concetto di ‘collegamento funzionale’. Per ottenere la prededuzione, non è sufficiente che un credito maturi temporalmente durante una procedura concorsuale. È indispensabile dimostrare che l’obbligazione sia sorta ‘in funzione’ della procedura stessa, ovvero che sia stata contratta per la sua utilità, al fine di conservare o incrementare il patrimonio a beneficio di tutti i creditori.

L’indennità di occupazione è stata ammessa in prededuzione perché compensava un utilizzo del bene che gli organi della procedura hanno ritenuto vantaggioso per la massa. La penale in prededuzione è stata invece negata perché la Corte non ha ravvisato questo collegamento. La penale non remunera un’attività utile alla procedura, ma sanziona un inadempimento passato. Il creditore, secondo la Corte, non ha fornito la prova specifica di come il mantenimento dell’obbligo derivante dalla penale abbia concretamente giovato alla massa dei creditori.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione motiva la sua decisione rigettando il ricorso perché il credito derivante dalla clausola penale non possiede i requisiti per essere ammesso in prededuzione. La motivazione si fonda sulla distinzione fondamentale tra la causa del credito e la sua mera maturazione temporale. La penale trae origine dall’inadempimento contrattuale del debitore, un fatto storico che precede e non dipende dalle finalità della procedura fallimentare. Al contrario, l’indennità di occupazione è legata alla prosecuzione del godimento del bene, una scelta gestionale compiuta dagli organi della procedura nell’ipotetico interesse dei creditori. Manca, per la penale, quel nesso teleologico e funzionale che giustifica il pagamento prioritario rispetto agli altri creditori. Il ricorrente non ha dimostrato che l’obbligazione risarcitoria predeterminata dalla penale fosse stata assunta per la conservazione o l’incremento del valore aziendale durante la procedura.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza stabilisce un principio chiaro: la natura accessoria di una clausola penale non comporta automaticamente l’estensione del privilegio della prededuzione riconosciuto al credito principale (come l’indennità di occupazione). Il creditore che invoca la prededuzione per una penale ha l’onere di dimostrare uno specifico e autonomo collegamento funzionale tra tale credito e le esigenze della procedura concorsuale. In assenza di tale prova, la penale contrattuale deve essere considerata un credito chirografario, da soddisfare solo dopo i creditori privilegiati e prededucibili.

Una clausola penale per ritardata restituzione di un immobile può essere considerata un credito in prededuzione nel fallimento dell’inquilino?
No, di norma la clausola penale non gode della prededuzione. Secondo la Corte di Cassazione, essa viene considerata un credito chirografario perché deriva dall’inadempimento contrattuale originario e non è funzionalmente collegata alla gestione della procedura concorsuale.

Qual è la differenza tra l’indennità di occupazione e la clausola penale ai fini della prededuzione?
L’indennità di occupazione può essere ammessa in prededuzione perché remunera la continuazione dell’uso del bene durante la procedura, un’attività che si presume svolta nell’interesse dei creditori. La clausola penale, invece, ha una funzione di risarcimento predeterminato per il danno da inadempimento e manca di questo legame diretto e funzionale con gli scopi della procedura.

Cosa deve dimostrare un creditore per ottenere la prededuzione per un credito?
Il creditore deve dimostrare non solo che il credito è sorto temporalmente durante la procedura, ma soprattutto che esiste un ‘collegamento funzionale’. Deve cioè provare che l’obbligazione è stata assunta nell’interesse della massa dei creditori, contribuendo alla conservazione o all’incremento del patrimonio del fallito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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