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Penale contratto locazione: la guida alla sentenza

Una società che aveva concesso in locazione operativa delle attrezzature ha citato in giudizio il cliente per il mancato pagamento di diversi canoni. A seguito dell’inadempimento, il contratto è stato risolto. Il Tribunale ha accolto la richiesta della società locatrice, condannando il cliente al pagamento sia dei canoni scaduti sia di una cospicua penale prevista dal contratto di locazione per la risoluzione anticipata. Dall’importo della penale è stato sottratto il valore ricavato dalla vendita del bene restituito. La sentenza conferma la piena validità di tali clausole in caso di inadempimento.

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Penale Contratto Locazione: Analisi di una Sentenza Decisiva

I contratti di locazione operativa sono strumenti flessibili e diffusi nel mondo aziendale, ma cosa accade quando il conduttore smette di pagare i canoni? Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha fatto luce sulle conseguenze dell’inadempimento, confermando la piena validità della penale nel contratto di locazione come strumento di tutela per il creditore. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto: La Locazione Operativa e l’Inadempimento

Il caso ha origine da un contratto di locazione operativa stipulato nel 2020 tra una società specializzata e un’azienda cliente. L’oggetto del contratto era una stampante professionale di ultima generazione. Per un lungo periodo, il rapporto si è svolto senza intoppi, ma successivamente l’azienda conduttrice ha interrotto i pagamenti, accumulando un debito per sette canoni mensili per un importo complessivo di circa 3.000 euro.

Di fronte a questo persistente inadempimento, la società locatrice ha agito in due modi:
1. Ha comunicato formalmente la propria intenzione di avvalersi della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto, determinandone la cessazione immediata.
2. Ha ottenuto la restituzione del bene e lo ha rivenduto sul mercato per un valore di 1.500 euro.

La Richiesta del Locatore e la Penale nel Contratto di Locazione

Non soddisfatta della sola restituzione del bene, la società locatrice ha adito il Tribunale per ottenere il risarcimento completo del danno subito. La sua richiesta si articolava su due fronti:

* Canoni Scaduti: Il pagamento dei canoni maturati e non pagati fino alla data della risoluzione, pari a circa 3.000 euro.
* Penale Risarcitoria: Il pagamento di una penale per l’anticipata risoluzione del contratto, come specificato nell’articolo 19 dell’accordo. Questa penale era calcolata come la somma di tutti i canoni che sarebbero maturati fino alla scadenza naturale del contratto, per un totale di quasi 10.000 euro. Da questo importo, come previsto dalla stessa clausola, è stato correttamente detratto il ricavato della vendita del bene (1.500 euro).

La richiesta totale ammontava quindi a oltre 11.000 euro, oltre agli interessi di mora.

La Posizione del Conduttore: la Contumacia

Un elemento cruciale del processo è stata la scelta dell’azienda conduttrice di non costituirsi in giudizio. Questa decisione ha portato il giudice a dichiararne la contumacia, con conseguenze significative sull’esito della causa.

Le Motivazioni Giuridiche della Sentenza

Il Tribunale di Milano ha accolto integralmente il ricorso della società locatrice, fondando la propria decisione su principi giuridici chiari e consolidati. La motivazione si basa principalmente sulla corretta applicazione delle regole contrattuali e dell’onere della prova.

In primo luogo, il giudice ha riconosciuto la piena validità ed efficacia sia della clausola risolutiva espressa (art. 16 del contratto) sia della clausola che prevedeva la penale nel contratto di locazione (art. 19). Le parti avevano liberamente concordato che il mancato pagamento anche di un solo canone avrebbe potuto causare la risoluzione e l’obbligo di versare una penale. In secondo luogo, è stato applicato il principio sull’onere della prova, richiamando una celebre sentenza della Cassazione a Sezioni Unite (n. 13533/2001). Secondo tale principio, il creditore (la società locatrice) ha l’onere di dimostrare l’esistenza del suo diritto, fornendo il contratto come prova. Al contrario, spetta al debitore (l’azienda cliente) dimostrare di aver adempiuto al proprio obbligo, ad esempio esibendo le ricevute di pagamento. Nel caso di specie, la società locatrice ha prodotto tutta la documentazione necessaria (contratto, fatture, comunicazione di risoluzione), mentre la controparte, essendo contumace, non ha fornito alcuna prova estintiva del proprio debito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La sentenza offre importanti spunti di riflessione per le imprese.

1. L’Importanza delle Clausole Contrattuali: La decisione sottolinea quanto sia fondamentale redigere contratti chiari e completi, che prevedano meccanismi di tutela efficaci come la clausola risolutiva espressa e la penale risarcitoria. Queste clausole, se ben formulate, sono pienamente riconosciute e applicate dai tribunali.

2. I Rischi della Contumacia: Non presentarsi in giudizio è una strategia processuale quasi sempre perdente. La contumacia impedisce di difendersi, di contestare le affermazioni avversarie e di fornire prove a proprio favore, lasciando al giudice la sola versione dei fatti del ricorrente.

3. La Funzione della Penale: La penale non è solo punitiva, ma serve a predeterminare il risarcimento del danno, sollevando il creditore dal difficile compito di quantificare esattamente il pregiudizio subito a causa della risoluzione anticipata. La sentenza conferma che, se l’importo della penale non è manifestamente eccessivo, viene liquidato come pattuito, specialmente se, come in questo caso, prevede un meccanismo di riduzione (decurtazione del ricavato della vendita del bene).

Cosa succede se smetto di pagare le rate di un contratto di locazione operativa?
Se si smette di pagare le rate, il locatore può risolvere il contratto, come previsto dalla clausola risolutiva espressa. Inoltre, può richiedere il pagamento non solo delle rate scadute ma anche di una penale per la risoluzione anticipata, come stabilito nell’accordo.

La penale per risoluzione anticipata è sempre dovuta per intero?
In questo caso specifico, la penale era calcolata come la somma di tutti i canoni futuri fino alla scadenza naturale del contratto. Tuttavia, da questo importo è stato detratto il ricavato della vendita del bene restituito, come correttamente previsto dalla clausola contrattuale stessa.

Cosa rischia chi non si presenta in giudizio (contumacia)?
La parte che non si presenta in giudizio viene dichiarata contumace. Sebbene ciò non implichi una sconfitta automatica, non contestando le allegazioni della controparte e non fornendo prove a proprio favore (come la prova dell’avvenuto pagamento), si rischia seriamente di essere condannati, come accaduto in questa sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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