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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Autovelox, contestazione differita dell’infrazione

In materia di accertamento di violazione delle norme sui limiti di velocità compiuto mediante apparecchiature di controllo (autovelox), l’indicazione nel relativo verbale notificato di una delle ragioni, tra quelle indicate dall’art.

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Infrazione del limite di velocità, contestazione immediata

La indicazione, nel verbale di contestazione notificato, di una delle ragioni tra quelle indicate dall’art. e), di detto regolamento, il Giudice dell’opposizione non può escludere detta impossibilità con il rilievo dell’astratta possibilità di una predisposizione del servizio con modalità in grado di permettere in qualche modo la contestazione immediata.

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Violazioni artt. 142, 148 c.d.s., contestazione immediata

4 del d. l. n. 121/2002, convertito, con modificazioni, nella legge n. 168 del 2002, integrato con la previsione del comma 2 dello stesso art. strada (limiti di velocità e sorpasso), tra l’altro, anche in funzione del comma 4 del medesimo art.

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Uso dei fari fendinebbia di giorno

153, comma 2, del codice della strada, si riferisce esclusivamente al caso in cui l’uso dei fendinebbia avvenga di giorno e la formulazione facoltizza il conducente, nelle condizioni ivi previste, a sostituire i proiettori anabbaglianti o quelli di profondità con i fari fendinebbia.

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Opposizione a sanzione amministrativa

Trova applicazione il principio affermato dalle Sezioni Unite, secondo cui in tema di opposizione a sanzioni amministrative, al di fuori delle ipotesi in cui la legge prevede la specifica competenza di un organo periferico dell’Amministrazione, con la conseguente inapplicabilità dell’art. 11 del r. d. 30 ottobre 1933, n. 1611, l’errata identificazione dell’organo legittimato a resistere in giudizio non si traduce nella mancata instaurazione del rapporto processuale, sanabile, ai sensi dell’art.

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Diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 3817 del 17 febbraio 2010

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Residenza in Italia o all’estero della società ai fini fiscali

Compete al giudice penale valutare se la società sia da considerarsi, ai soli fini fiscali, residente in Italia oppure all’estero, senza essere vincolato alle ricostruzioni compiute in sede tributaria dall’Amministrazione finanziaria, nel quadro della regola generale della non automatica trasferibilità in sede penale delle presunzioni tributarie, compresa quella concernente la residenza delle persone fisiche e giuridiche di cui rispettivamente , all’art. Cassazione Penale, Sezione Seconda, Sentenza n. 7739 del 22 novembre 2011 – depositata il 28 febbraio 2012

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Sistema sanzionatorio in materia fiscale

Il sistema sanzionatorio in materia fiscale ha una spiccata specialità che lo caratterizza come un sistema chiuso e autosufficiente, all’interno del quale si esauriscono tutti i profili degli interventi repressivi, dettando tutte le sanzioni penali necessarie a reprimere condotte lesive o potenzialmente lesive dell’interesse erariale alla corretta percezione delle entrate fiscali.

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Agenzia delle Entrate, gestione del contenzioso

La gestione del contenzioso nelle fasi di merito viene assunta in via esclusiva dall’Agenzia delle Entrate, la quale esercita tutti i poteri processuali relativi all’attività impositiva e di riscossione secondo la propria competenza, potendo giungere a disporre del diritto sostanziale fatto valere in giudizio e del rapporto processuale, per esempio attraverso atti di autotutela. Neppure trova applicazione, nel caso di costituzione di parte civile dell’Agenzia delle Entrate, la legge 3 gennaio 1991, n. 3, art.

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Comportamenti prima dell'apertura del fallimento

Nulla esclude che l’esame possa essere condotto anche con riferimento a comportamenti posti in essere prima dell’apertura del fallimento, avendo certamente incidenza sui tempi di definizione della procedura anche le modalità operative adottate dall’imprenditore nell’esercizio dei suoi poteri gestori nel periodo precedente l’apertura della procedura concorsuale.

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Beneficio esdebitazione, accertamento del giudice

L’effetto indicato dal legislatore come ostativo alla concessione del beneficio dell’esdebitazione, consistente nella determinazione del ritardo o nella contribuzione alla sua verificazione, è riconducibile ad una condotta non delineata nella sua specificità, sicché questa può essere correttamente riscontrata dal giudice di merito, quando sia stata accertata la conseguenza pregiudizievole dell’allungamento dei tempi di definizione della procedura.

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Conseguimento del beneficio dell'esdebitazione, discrimine

La nota di discrimine fra imprenditori falliti, ai fini del conseguimento del beneficio del’esdebitazione, non andrebbe individuata sulla base di un dato legato a contingenze casuali e non riconducibili all’operato dell’imprenditore, quale il numero dei creditori privilegiati e la consistenza del loro crediti, ma potrebbe essere piuttosto ricercata nella valorizzazione del dato comportamentale del debitore.

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Esdebitazione, soddisfazione di tutti i creditori concorsuali

Richiedere la soddisfazione in qualche misura di tutti i creditori concorsuali comporterebbe la necessità del pagamento integrale di quelli muniti di privilegio generale e di quelli muniti di privilegio speciale nei limiti dei beni gravati, non potendosi provvedere al soddisfacimento dei creditori chirografari se non nel rispetto della cause di prelazione.

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Contraente favorito dalla gara illegittima, tutela dell'affidamento

Quando la parte scorretta è stata una Pubblica Amministrazione, il contraente favorito dalla gara illegittima per cui è stato scelto, può agire a tutela di detto affidamento, anche ai sensi dell’art.

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Aggiudicazione di un appalto pubblico, gara annullata

La responsabilità da contatto, tra colui che si aggiudica una gara di appalto pubblico e l’Ente appaltante, conseguenti a un comportamento della Pubblica Amministrazione lesiva dell’affidamento in una condotta regolare e lecita, cui la stessa era tenuta già nella fase preparatoria del contratto, e prima che nascesse l’appalto, non deriva dal mero inadempimento contrattuale né è effetto del c. d. torto aquiliano di cui all’art.

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Mancati guadagni conseguenti a un comportamento della P.A.

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Appalto pubblico, gara annullata dal Tar

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Abusivo esercizio dei poteri della Pubblica Amministrazione

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 24438 del 21 novembre 2011

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Annullamento aggiudicazione appalto pubblico

Per l’annullamento dell’aggiudicazione del giudice amministrativo, l’appalto concluso dalla stazione appaltante e dall’aggiudicatario illegittimamente scelto, è inefficace sin dall’origine e da qualificare tamquam non esset.

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Amministratore giudiziario, fallimento, reclamo

L’amministratore giudiziario, in sede di sequestro assunto ai sensi dell’art.

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