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Giurisprudenza Civile

Amministratore di una società di capitali e incompatibilità

Sussiste l’assoluta incompatibilità tra la qualità di lavoratore dipendente di una società di capitali e la carica di presidenza del consiglio di amministrazione o di amministratore unico della stessa, in quanto il cumulo nella stessa persona dei poteri di rappresentanza dell’ente sociale, di direzione, di controllo e di disciplina rende impossibile quella diversificazione delle parti del rapporto di lavoro e delle relative distinte attribuzioni che è necessaria perché sia riscontrabile l’essenziale ed indefettibile elemento della subordinazione, con conseguente indeducibilità dal reddito della società del relativo costo da lavoro dipendente.

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Qualificazione del contratto come contratto d'opera e non d'appalto

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato le domande di risoluzione contrattuale e risarcimento danni per inadempimento. È stato ritenuto che il committente non avesse provato i vizi e le difformità dell’opera, agendo in violazione della buona fede. Inoltre, è stata ritenuta corretta la qualificazione del contratto come contratto d’opera e non d’appalto, confermando l’accoglimento dell’eccezione di prescrizione.

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Risoluzione contratto d'appalto per grave inadempimento

La sentenza conferma il principio secondo cui la fornitura di un macchinario privo delle necessarie certificazioni di sicurezza e non conforme alla Direttiva Macchine costituisce grave inadempimento contrattuale, giustificando la risoluzione del contratto d’appalto e il risarcimento del danno.

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Mancato superamento periodo di prova e nuova assunzione

Il mancato superamento del periodo di prova non costituisce causa ostativa alla partecipazione a un nuovo concorso pubblico e alla successiva assunzione a tempo indeterminato. Tale principio si applica anche nel caso in cui il dipendente sia stato precedentemente dispensato dal servizio per mancato superamento del periodo di prova, in quanto la dispensa non produce effetti preclusivi sulla possibilità di instaurare nuovi rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione.

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Inammissibilità dell'appello - Notifica PEC

La sentenza conferma la validità della notifica di un atto effettuata tramite un indirizzo PEC istituzionale non presente nei pubblici elenchi, purché il dominio del mittente sia facilmente riconducibile all’ente e consenta al destinatario di identificarne la provenienza senza incertezze. Viene inoltre ribadito che l’onere della prova relativa alla ricezione di un atto ricade sul destinatario.

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Risoluzione contratto di locazione per gravi inadempimenti

La sentenza conferma la risoluzione di un contratto di locazione per gravi inadempimenti del conduttore. Si evidenzia come la gravità degli inadempimenti, seppur non impedendo la prosecuzione dell’attività, abbiano inciso sull’equilibrio contrattuale. Si ribadisce, inoltre, il principio secondo cui la valutazione della non scarsa importanza dell’inadempimento è implicita quando questo riguarda obbligazioni primarie del contratto come il pagamento del canone.

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Mancato avveramento di una condizione sospensiva

La Corte d’Appello ha stabilito che il mancato avveramento di una condizione sospensiva, come la vendita di un terreno, esclude l’obbligo di pagamento del corrispettivo pattuito, sebbene la mancata vendita sia dovuta alla scelta del proprietario. La sentenza chiarisce la differenza tra condizione potestativa e condizione meramente potestativa, sottolineando come nel caso di specie non fosse applicabile l’istituto dell’avveramento fittizio della condizione ex art. 1359 c.c.

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Responsabilità da cose in custodia e quantificazione del danno

La sentenza ribadisce i principi in tema di responsabilità da cose in custodia ex art. 2051 c.c., rigettando l’appello incidentale del Comune. In merito al danno non patrimoniale, si precisa che le tabelle del Tribunale di Milano si applicano solo ai sinistri stradali e non a quelli da cose in custodia.

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Rigettato ricorso per sequestro conservativo in sede di appello

La sentenza ribadisce l’importanza dell’adempimento degli obblighi contrattuali, in particolare in presenza di una condizione risolutiva. Viene inoltre ribadita l’autonomia contrattuale delle parti nella scelta della forma di garanzia, ammettendo la fideiussione in luogo della caparra confirmatoria.

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Risoluzione del contratto di locazione

La sentenza chiarisce che la risoluzione di diritto di un contratto, anche in presenza di un’apposita clausola, si produce solo con la comunicazione all’altra parte dell’intenzione di avvalersene. Il semplice ritardo nel pagamento di un canone, peraltro successivamente saldato, non configura un inadempimento tale da giustificare la risoluzione, in assenza di una esplicita dichiarazione di risoluzione.

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Risarcimento danni per ritardata assunzione

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui il lavoratore danneggiato da un comportamento illegittimo della pubblica amministrazione ha l’onere di adottare comportamenti attivi per mitigare il danno, ma tali comportamenti non devono essere gravosi o comportare rischi o sacrifici eccessivi. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la docente non fosse tenuta a trasferirsi in altra provincia per ottenere supplenze che le avrebbero consentito di maturare i punteggi necessari per l’assunzione, in quanto ciò avrebbe comportato un sacrificio personale e familiare eccessivo.

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Revoca ingiunzioni rette RSA per prestazioni sanitarie

La sentenza stabilisce che le prestazioni erogate da una RSA a pazienti con patologie psichiatriche, seppur con gradualità diverse, integrano prestazioni sanitarie a rilevanza sociale o sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria, escludendo l’obbligo di contribuzione da parte degli enti locali e riconducendo la spesa a carico del sistema sanitario nazionale.

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Simulazione contratto e penale eccessiva

La sentenza ribadisce i principi della simulazione contrattuale e della riduzione della penale eccessiva per mancato rispetto dei principi di buona fede e correttezza contrattuale.

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Simulazione Assoluta Compravendita Immobiliare

La sentenza conferma i principi giuridici sulla simulazione assoluta nelle compravendite immobiliari, evidenziando l’onere probatorio a carico dell’acquirente di dimostrare l’effettivo pagamento del prezzo in presenza di elementi presuntivi di fittizietà. La mancata prova del pagamento, unitamente ad altri indici (prezzo incongruo, modalità di pagamento anomale, rinuncia all’ipoteca legale), può costituire prova della simulazione.

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Riconoscimento servizio svolto con titolo di studio non valido

L’Amministrazione può effettuare controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese dagli aspiranti anche successivamente all’assunzione, purché tempestivamente. Il servizio prestato sulla base di un titolo di studio non posseduto è considerato servizio di fatto e non di diritto.

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Assegno di mantenimento, dimostrare di aver cercato un lavoro

In materia di separazione dei coniugi, grava sul richiedente l’assegno di mantenimento, ove risulti accertata in fatto la sua capacità di lavorare, l’onere della dimostrazione di essersi inutilmente attivato e proposto sul mercato per reperire un’occupazione retribuita confacente alle proprie attitudini professionali, poiché il riconoscimento dell’assegno a causa della mancanza di adeguati redditi propri, previsto dall’art. 156 c.c., pur essendo espressione del dovere solidaristico di assistenza materiale, non può estendersi fino a comprendere ciò che, secondo il canone dell’ordinaria diligenza, l’istante sia in grado di procurarsi da solo.

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Consegna merce e disconoscimento DDT

La Corte ha stabilito che il disconoscimento formale della sottoscrizione apposta sui documenti di trasporto (DDT) non preclude la possibilità di provare l’avvenuta consegna della merce con altri mezzi, inclusa la prova testimoniale. La parte che ha emesso i DDT, pur non potendo avvalersi degli stessi come prova privilegiata della consegna, ha l’onere di dimostrare tale circostanza con ogni mezzo ammesso dalla legge.

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Responsabilità del progettista per opere difformi e viziate

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità del professionista incaricato della progettazione e direzione lavori di un’opera, nel caso specifico un’autorimessa. Viene ribadito l’obbligo del progettista di operare con diligenza, rispettando le regole dell’arte e garantendo la fruibilità dell’opera finale. Viene altresì ribadita l’importanza dell’onere probatorio in relazione alla prova del danno e del nesso causale. Infine, la sentenza affronta il tema della copertura assicurativa, con particolare riguardo ai limiti ed alle esclusioni.

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Equa riparazione risarcimento irragionevole durata del processo

Il decreto sancisce il diritto al risarcimento del danno per la durata eccessiva di un procedimento giudiziario, in questo caso fallimentare, quantificandolo in base al tempo eccedente la ragionevole durata del processo.

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Compenso amministratore e prescrizione

Il diritto al compenso per l’amministratore di società di persone, se non stabilito diversamente, si presume oneroso. Si applica la prescrizione quinquennale di cui all’art. 2949 c.c., che decorre dalla data di chiusura di ogni singolo esercizio sociale. Il credito per finanziamento soci in società di persone in liquidazione è postergato ex art. 2467, co. 2, c.c.

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