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Giurisprudenza Civile

Restituzione somme da convivenza more uxorio

La Corte d’Appello ha rigettato la richiesta di restituzione di somme erogate durante una convivenza more uxorio, confermando la sentenza di primo grado. La decisione si basa sull’applicazione dell’art. 2034 c.c., che sancisce l’irripetibilità delle prestazioni eseguite in adempimento di un’obbligazione naturale, qualora siano proporzionate e adeguate al contesto. La Corte ha ritenuto che, nel caso di specie, le somme erogate dall’uomo fossero da considerarsi come contribuzione al ménage familiare e non come un prestito soggetto a restituzione.

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Rimborso di somme versate per pagamento di mutuo cointestato

La sentenza conferma il principio per cui la partecipazione economica durante la convivenza more uxorio è considerata estrinsecazione di un’obbligazione naturale. Per ottenere il rimborso di somme versate durante la convivenza è necessario dimostrare la sproporzione dei contributi rispetto alle proprie possibilità economiche e l’arricchimento senza causa dell’ex convivente. La rinuncia ai crediti, se espressa in forma chiara e inequivocabile, è valida anche per il futuro.

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Contratto preliminare e definitivo, conformità del nuovo accordo

La presunzione di conformità del nuovo accordo alla volontà delle parti può, nel silenzio del contratto definitivo, essere vinta soltanto dalla prova – che deve risultare da atto scritto ove il contratto abbia ad oggetto beni immobili – di un accordo posto in essere dalle stesse parti contemporaneamente alla stipula del definitivo dal quale risulti che altri obblighi o prestazioni, contenuti nel preliminare, sopravvivono al contratto definitivo (Cassazione, Sez. A tale stregua, in sede di interpretazione del contratto definitivo, non vi è alcun obbligo per il giudice del merito di valutare il comportamento delle parti ex articolo 1362 c. c. , comma 2, (come, invece, sostenuto dal ricorrente), e di prendere in considerazione il testo del contratto preliminare (cfr. ,

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Inefficacia del contratto di locazione transitoria

Ai fini della validità di un contratto di locazione transitoria è necessario che l’esigenza transitoria, del conduttore o del locatore, sia specificamente indicata nel contratto, al quale deve essere allegata idonea documentazione comprovante la stessa. In mancanza di tali elementi, il contratto si considera di locazione ad uso abitativo di durata ordinaria quadriennale.

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Onere della mediazione nell'opposizione a decreto ingiuntivo

La sentenza chiarisce quale delle parti in un’opposizione a decreto ingiuntivo sia onerata dalla promozione della mediazione obbligatoria. In passato, la giurisprudenza propendeva per il debitore opponente. Tuttavia, le Sezioni Unite hanno stabilito che l’onere spetta al creditore opposto, in quanto attore sostanziale nel giudizio di cognizione. L’inerzia del creditore comporterà l’improcedibilità e la revoca del decreto, pur non precludendogli la possibilità di riproporre la domanda.

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Mancato pagamento canoni d'affitto di fondi rustici

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di canoni di locazione, il creditore è tenuto a provare il titolo del credito, mentre il debitore deve provare l’avvenuto pagamento o altri fatti estintivi o impeditivi. L’omessa indicazione specifica del tasso di interessi moratori nel ricorso e nel decreto ingiuntivo non inficia la validità del provvedimento, applicandosi in tal caso il tasso legale.

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Responsabilità medica per omessa defibrillazione tempestiva

La sentenza affronta il tema della responsabilità medica in caso di omessa o ritardata diagnosi o trattamento sanitario. Il giudice, pur riconoscendo la complessità e l’imprevedibilità di alcune situazioni cliniche, ribadisce l’obbligo del medico di agire con la massima diligenza e prudenza, utilizzando tutte le conoscenze e le tecnologie a sua disposizione per garantire la salute del paziente. In particolare, la Corte sottolinea l’importanza di un intervento tempestivo, soprattutto in caso di arresto cardiaco, quando ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte.

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Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali

Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali, avere occultato nei bilanci le perdite derivanti da plurime condotte depauperative, perdite che, ove annotate per quello che erano – e non dietro le mentite spoglie di operazioni apparentemente regolari – avrebbero disvelato la criticità della situazione economico-patrimoniale della società ed avrebbero determinato l’esigenza di assumere i provvedimenti consequenziali per la ricapitalizzazione della stessa. A tale riguardo, può affermarsi che la giurisprudenza della Suprema Corte, negli ultimi anni si è attestata su un’esegesi particolarmente rigorosa quanto alla responsabilità dell’amministratore senza delega e, in particolare, ai criteri in base ai quali ritenerlo consapevole e, quindi, responsabile di attività predatorie ai danni della società amministrata, commesse dall’amministratore munito di delega.

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Costruzione realizzata in costanza di matrimonio

dispone che non costituiscono oggetto di comunione legale i beni acquistati dal coniuge per effetto di successione. Posto che il terreno non era compreso nella comunione legale, si doveva escludere che la costruzione realizzata in costanza di matrimonio e in regime di comunione legale da entrambi i coniugi su quel terreno fosse stata acquistata in comproprietà tra i coniugi, dovendosi applicare il principio generale dell’accessione di cui all’art.

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Licenziamento per scarso rendimento, colpa del lavoratore

Nel contratto di lavoro subordinato, il lavoratore non si obbliga al raggiungimento di un risultato ma alla messa a disposizione del datore delle proprie energie, nei modi e nei tempi stabiliti, con la conseguenza che il mancato raggiungimento del risultato prefissato non costituisce di per sé inadempimento, giacché si tratta di lavoro subordinato e non dell’obbligazione di compiere un’opera o un servizio (lavoro autonomo). In continuità, le Sezioni Unite, con la sentenza n. 12568 del 2018, hanno affermato la nullità del licenziamento intimato per il perdurare delle assenze per malattia od infortunio del lavoratore, ma prima del superamento del periodo massimo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva o, in difetto, dagli usi o secondo equità.

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Amministratore non operativo e inadempimento dei delegati

Ne consegue che, in caso d’inadempimento (o d’incompleto o inesatto o intempestivo adempimento) a tale dovere, l’amministratore privo di delega che, pur a fronte di segnali di allarme, come la mancata trasmissione di qualsivoglia informazione dovuta nel periodo considerato (e cioè, quanto meno, nel termine minimo di sei mesi previsto dall’art.

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Mantenimento del figlio maggiorenne, indipendenza economica

Viceversa, per il figlio adulto, in ragione del principio dell’autoresponsabilità, sarà particolarmente rigorosa la prova a suo carico delle circostanze, oggettive ed esterne, che rendano giustificato il mancato conseguimento di una autonoma collocazione lavorativa. 000,00 euro annui), la Suprema Corte ha ritenuto che la stessa ha comunque incominciato a mettere a frutto le proprie capacità professionali, seppur saltuariamente esercitate, così cominciando a conseguire i propri redditi da lavoro e, anche se in attesa di una migliore e più sicura definizione del suo inserimento nel mondo produttivo.

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Licenziamento e condotte extra lavorative integranti illecito penale

Condotte extra lavorative integranti illecito penale tenute prima dell’instaurazione del rapporto lavorativo, licenziamento per giusta causa In tanto può aversi una responsabilità disciplinare, in quanto si tratti di una condotta posta in essere mentre il rapporto di lavoro è in corso (quantunque non necessariamente in connessione con le mansioni espletate).

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Assegno di divorzio e convivenza more uxorio con altra persona

L’assegno dovuto al coniuge separato o divorziato, per il mantenimento dei figli ad esso affidati, non può subire riduzioni o detrazioni in relazione ad altre elargizioni del coniuge obbligato in favore dei figli medesimi, ove queste risultino effettuate per spirito di liberalità per soddisfare esigenze ulteriori rispetto a quelle poste a base del predetto assegno, sicché restino ricollegabili ad un titolo diverso (Cass. , Inoltre, in assenza di un nuovo matrimonio, il diritto all’assegno di divorzio, in linea di principio, di per sé permane, nella misura stabilita dalla sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, anche se il suo titolare instauri una convivenza “more uxorio” con altra persona, salvo che sussistano i presupposti per la revisione dell’assegno, secondo il principio generale posto dall’art.

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Le prestazioni del socio di società per azioni

Le prestazioni del socio di società per azioni regolate dall’art. L’ampiezza del dettato normativo dimostra che il legislatore ha inteso rimettere al momento costitutivo della società la valutazione circa le conseguenze sullo status di socio derivanti dal detto inadempimento.

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Phishing, home banking, sottrazione dei codici al correntista

La giurisprudenza della Suprema Corte, qualificata in termini contrattuali la responsabilità della banca, ha affermato che la diligenza posta a carico del professionista, per quanto concerne i servizi posti in essere in favore del cliente, ha natura tecnica e deve valutarsi tenendo conto dei rischi tipici della sfera professionale di riferimento assumendo come parametro quello dell’accorto banchiere (Cass.

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Contratto preliminare e identificazione del bene immobile

L’oggetto del contratto può essere determinato o determinabile art. occorre che, nel preliminare stesso, l’immobile sia esattamente precisato con indicazione dei relativi confini e dati catastali, dovendo la sentenza corrispondere esattamente al contenuto del contratto, senza poter attingere da altra documentazione i dati necessari alla specificazione del bene oggetto del trasferimento” (Cass.

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Sindaci, effettiva vigilanza sull'amministrazione della società

Il giudice delegato al fallimento della XXX S. R. L. respingeva la domanda di ammissione al passivo proposta da YYY del credito al compenso dallo stesso maturato, quale sindaco della società fallita, in collocazione privilegiata, “per mancanza di prova della attività, della pattuizione del compenso richiesto e comunque non risultando una utile attività di vigilanza sulla società, da tempo in crisi”. 1176, comma 2°, c. c. , e cioè di controllare in ogni tempo che gli amministratori, alla stregua delle circostanze del caso concreto, compiano la scelta gestoria nel rispetto di tutte le regole che disciplinano il corretto procedimento decisionale.

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Giusta causa per la revoca dell'amministratore

Nel caso esaminato, la Corte di appello aveva ritenuto legittima la revoca dalla carica di amministratore della XXX s. r. l. disposta nei confronti del YYY per ragioni di “situazioni di natura sopravvenuta”, individuate nell’entrata in vigore del d. lgs. La sentenza impugnata conteneva un riferimento anche all’esistenza di una causa di scioglimento che l’amministratore non avrebbe rilevato, al pari dei presupposti per la riduzione del capitale sociale per perdite, tuttavia, tali circostanze venivano ritenute estranee alla ratio decidendi, incentrata sul sopravvenuto mutamento della legislazione che aveva interessato il settore di attività della società.

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Licenziamento per giusta causa, tenuità del danno patrimoniale

La Corte di appello di Napoli, con la sentenza n. 1630/2020, confermava la pronuncia emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con la quale era stata respinta l’impugnativa del licenziamento intimato l’11. I giudici di secondo grado avevano rilevato che: a) non vi era stata alcuna lesione del diritto di difesa dell’incolpato perché, pur avendo il lavoratore richiesto di essere sentito nella fase disciplinare, in relazione ad una prima audizione fissata per il 27.

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