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Giurisprudenza Civile

Risarcimento sanzione disciplinare: no se ridotta

Un professionista, sospeso dal suo Ordine, ha chiesto il risarcimento per sanzione disciplinare dopo che questa è stata ridotta in appello a una semplice censura. La Cassazione ha negato il diritto al risarcimento, affermando che l’esecuzione immediata della sanzione originaria era legittima e non abnorme, e la successiva riforma non genera un danno ingiusto automatico.

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Responsabilità del promotore: il caso di estinzione

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione di un giudizio relativo alla responsabilità del promotore finanziario e della banca mandante. I clienti avevano citato in giudizio un intermediario finanziario per i danni causati da un promotore che, dopo aver ricevuto 50.000 euro, non aveva investito le somme e il cui mandato era stato revocato. Le corti di merito avevano escluso la responsabilità della banca per l’assenza di un contratto quadro e perché i moduli utilizzati non erano riconducibili all’istituto. Il procedimento in Cassazione si è concluso con l’estinzione a seguito della rinuncia al ricorso da parte dei risparmiatori.

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Polizza tutela legale condominio: la delibera è valida

Una condomina ha impugnato la delibera assembleare che approvava una polizza tutela legale condominio, sostenendo che violasse il suo diritto individuale di dissentire dalle liti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la consolidata giurisprudenza secondo cui l’assemblea ha il potere di stipulare tale polizza nell’interesse comune. La Corte ha chiarito che il costo del premio assicurativo è una spesa di gestione da ripartire tra tutti, distinta dalle spese di una specifica causa, per le quali resta valido il diritto di dissenso ai sensi dell’art. 1132 c.c.

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Conflitto di interessi: Cassazione e ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due eredi contro l’annullamento di un contratto di locazione. Il contratto era stato stipulato dal rappresentante di una società con il proprio padre, configurando un palese conflitto di interessi. La Corte ha ritenuto i motivi di ricorso proceduralmente viziati, confermando la decisione dei giudici di merito che avevano annullato l’atto e ordinato il rilascio dell’immobile.

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Responsabilità azienda: cronotachigrafo e sanzioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un’azienda di trasporti sanzionata per il mancato inserimento della carta tachigrafica da parte di un autista. La sentenza sottolinea la diretta responsabilità dell’azienda nel garantire l’efficienza e il corretto uso degli apparecchi, stabilendo una presunzione di colpa a suo carico. L’azienda non è riuscita a provare l’esistenza di un caso fortuito o di aver esercitato la dovuta vigilanza, rendendo la sanzione legittima.

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Privilegio rivalsa accise: la forma è sostanza

Una società energetica si è vista negare il riconoscimento del privilegio sul proprio credito per la rivalsa delle accise nei confronti di un consorzio in liquidazione. La Corte di Cassazione ha confermato che, ai fini del privilegio rivalsa accise, l’importo del tributo deve essere esplicitamente e separatamente indicato in fattura, come richiesto dalla legge. La possibilità di calcolare l’importo a posteriori tramite altri documenti non è considerata sufficiente, privilegiando un’interpretazione strettamente formale della norma.

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Inammissibilità ricorso Cassazione: le rationes decidendi

Un correntista ha impugnato la decisione di una banca di dichiararlo decaduto dal beneficio del termine. La Corte d’Appello ha respinto il suo gravame basandosi su molteplici motivazioni autonome. Il successivo ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile perché l’interessato non ha contestato tutte le ‘rationes decidendi’ della sentenza precedente, rendendo il suo appello proceduralmente invalido. Il caso evidenzia l’importanza di un’impugnazione completa per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione.

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Interesse ad agire: nullità clausole e conto corrente

Una società in concordato preventivo ha citato in giudizio un istituto di credito per far dichiarare la nullità di alcune clausole del contratto di conto corrente. I tribunali di merito avevano negato la richiesta per carenza di interesse ad agire, ritenendo che un controcredito della banca assorbisse qualsiasi pretesa della società. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che l’interesse ad agire per la rideterminazione del saldo sussiste sempre, a maggior ragione per un’impresa in concordato, poiché l’accertamento del credito incide sulla massa passiva e sulla posizione degli altri creditori.

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Mutuo di scopo: la Cassazione chiarisce i requisiti

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di una società creditrice, chiarendo la distinzione tra mutuo fondiario e mutuo di scopo. In un caso di fallimento, il Tribunale aveva rigettato l’ammissione al passivo di un credito derivante da un mutuo, qualificandolo erroneamente come ‘mutuo di scopo’ e ritenendo non provata la realizzazione della finalità. La Cassazione ha stabilito che la mera enunciazione dei motivi del finanziamento (es. acquisto di un immobile) non è sufficiente per qualificare un contratto come mutuo di scopo. È necessario che la realizzazione di tale scopo diventi parte integrante della causa del contratto, con un obbligo giuridico a carico del mutuatario, cosa che non si verifica nel normale mutuo fondiario. La causa è stata rinviata al Tribunale per un nuovo esame.

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Offering circular: obblighi informativi della banca

Un risparmiatore ha acquistato obbligazioni ad alto rischio, prive di rating e prospetto informativo, subendo una perdita. Le corti di merito avevano respinto la sua richiesta di risarcimento, ritenendo che la banca avesse adempiuto ai suoi doveri informativi tramite la consegna di documentazione standard. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che in presenza di titoli così specifici e rischiosi, la banca ha l’obbligo proattivo di acquisire e utilizzare l’offering circular per fornire un’informativa adeguata. La semplice consegna di moduli generici non è sufficiente. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.

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Lodo arbitrale: efficacia di sentenza e data certa

Una società creditrice si è vista negare l’ammissione al passivo fallimentare di un credito derivante da un lodo arbitrale, poiché il Tribunale lo riteneva privo di data certa. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che il lodo arbitrale rituale ha efficacia di sentenza e data certa fin dal momento della sua ultima sottoscrizione, senza necessità di deposito in cancelleria, rendendolo così pienamente opponibile alla procedura fallimentare.

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Azione revocatoria: credito inesistente e rigetto

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di azione revocatoria intentata da una società creditrice contro una coppia che aveva costituito un fondo patrimoniale. Durante il giudizio di legittimità, è emerso che il credito a fondamento dell’azione era stato dichiarato inesistente con una sentenza passata in giudicato in un altro procedimento. La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello e rigettato la domanda originaria, stabilendo che la titolarità del credito è una condizione che deve persistere per tutta la durata del processo. Venendo meno il credito, viene meno anche l’interesse del creditore e la sua legittimazione ad agire.

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Rinnovo tacito locazione P.A.: perché non è valido?

Una associazione professionale sosteneva il rinnovo tacito di un contratto di locazione con un ente pubblico. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, riaffermando che il rinnovo tacito locazione con la Pubblica Amministrazione è impossibile. Per la validità di tali contratti è sempre richiesta la forma scritta, che non può essere sostituita da comportamenti concludenti come il pagamento continuato di somme.

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Durata Locazione Commerciale: Ristorante non è Hotel

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società di ristorazione che chiedeva l’applicazione della durata locazione commerciale di 9+9 anni a un contratto stipulato nel 2007. La Corte ha stabilito che la norma del 2011, che equipara i ristoranti agli alberghi per la durata del contratto, non è retroattiva e non può applicarsi a rapporti giuridici sorti prima della sua entrata in vigore. La durata del contratto resta quindi di 6+6 anni.

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Credito spese legali: quando è prededucibile?

La Corte di Cassazione chiarisce la natura del credito per spese legali sorto a favore di un convenuto vittorioso, quando l’attore è entrato in procedura concorsuale dopo l’inizio della causa. Secondo la Corte, tale credito non è prededucibile ma concorsuale. La motivazione si basa su due criteri: quello cronologico, per cui le spese legali hanno natura accessoria rispetto alla causa originaria, sorta prima della procedura; e quello funzionale, poiché la difesa contro l’azione del debitore non è funzionale al beneficio della massa dei creditori, ma rappresenta un interesse confliggente. Di conseguenza, il vincitore della causa diventa un creditore ordinario nell’ambito della procedura fallimentare.

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Limite di finanziabilità: non è causa di nullità del mutuo

Una società finanziaria si è vista negare l’ammissione al passivo fallimentare di un credito derivante da un mutuo fondiario, poiché l’importo superava la soglia di legge (80% del valore dell’immobile). Il tribunale aveva dichiarato nullo il contratto. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha ribaltato la decisione. Richiamando un’importante sentenza delle Sezioni Unite, ha stabilito che il superamento del limite di finanziabilità non è una causa di nullità del contratto, ma una norma di vigilanza prudenziale. Il caso è stato rinviato al tribunale per un nuovo esame.

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Omologazione autovelox: la Cassazione fa chiarezza

Un automobilista contesta una sanzione per eccesso di velocità, sollevando dubbi sulla validità dell’apparecchio per presunta mancanza di omologazione autovelox, di taratura periodica e di corretta segnalazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che le autorizzazioni ministeriali e le certificazioni prodotte erano sufficienti a comprovare il corretto funzionamento del dispositivo. Inoltre, ha confermato che la segnalazione della postazione di controllo può essere effettuata anche con cartelli fissi, non essendo obbligatori quelli mobili.

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Improcedibilità ricorso: deposito tardivo notifica

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità del ricorso a causa del mancato deposito della copia notificata della sentenza impugnata entro il termine perentorio di 20 giorni. Il caso, nato da una disputa per morosità in un contratto di locazione, evidenzia il rigore delle norme processuali e il principio di autoresponsabilità della parte ricorrente, rendendo inefficace anche il successivo ricorso incidentale.

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Improcedibilità ricorso: deposito notifica e termini

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità del ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il caso riguardava la risoluzione di un contratto di vendita di un fondo agricolo. L’acquirente, soccombente in appello, ha proposto ricorso in Cassazione tardivamente, superando il termine breve di 60 giorni dalla notifica della sentenza da lei stessa allegata. Inoltre, non ha depositato la relata di notifica della sentenza impugnata, un adempimento richiesto a pena di improcedibilità del ricorso. La Corte ha ribadito che il mancato rispetto di questo onere procedurale impedisce l’esame del merito.

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Inammissibilità ricorso cassazione: limiti al riesame

Un istituto di credito ha impugnato in Cassazione una sentenza che rigettava la sua azione revocatoria contro un’ipoteca. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso cassazione, chiarendo che questo rappresentava un tentativo mascherato di ottenere un riesame del merito e delle prove, compito esclusivo dei giudici di primo e secondo grado. La Corte ha inoltre rilevato la nullità della procura alle liti della controparte.

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