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Pagamento premio assicurativo: la polizza è valida?

Una società ha subito danni a un immobile a causa di una tempesta. L’evento è avvenuto dopo la stipula di una polizza assicurativa ma prima che il premio fosse effettivamente pagato. La compagnia assicurativa ha negato l’indennizzo sostenendo la sospensione della copertura. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, rigettando il ricorso della società. Il principio cardine ribadito è che la garanzia assicurativa rimane sospesa fino al momento del pagamento del premio assicurativo. La Corte ha ritenuto irrilevante la prova testimoniale offerta dall’assicurato per dimostrare un presunto rifiuto del pagamento da parte dell’assicuratore, poiché esistevano modalità alternative per adempiere all’obbligazione.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Pagamento Premio Assicurativo: Cosa Succede se il Sinistro Avviene Prima?

Il corretto e tempestivo pagamento premio assicurativo è un elemento fondamentale per garantire l’efficacia della copertura. Ma cosa accade se un sinistro si verifica in quel lasso di tempo tra la stipula della polizza e il versamento effettivo del premio? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre chiarimenti cruciali, sottolineando che la garanzia assicurativa rimane sospesa e che le giustificazioni per il ritardo, anche se attribuibili a presunte mancanze dell’assicuratore, potrebbero non essere sufficienti a salvare il diritto all’indennizzo.

I Fatti di Causa

Una società stipulava una polizza assicurativa per il proprio immobile a uso ufficio. La data di stipula e la scadenza per il pagamento della prima rata del premio coincidevano. Pochi giorni dopo, una violenta tempesta causava ingenti danni all’edificio. La società denunciava il sinistro e, successivamente, procedeva al pagamento del premio.

La compagnia assicurativa negava l’indennizzo, eccependo la sospensione della garanzia assicurativa ai sensi dell’art. 1901 del Codice Civile, poiché il sinistro era avvenuto prima che il premio fosse stato pagato.

La società assicurata si difendeva sostenendo che il ritardo nel pagamento non era a lei imputabile. Affermava di aver tentato di pagare alla data di scadenza, ma che un incaricato della compagnia aveva rifiutato il pagamento in attesa di ricevere le appendici di polizza dalla sede centrale, appendici che erano state rese disponibili solo dopo il verificarsi del sinistro. Secondo l’assicurato, l’accettazione del pagamento tardivo da parte della compagnia, avvenuta a sinistro già noto, equivaleva a una rinuncia tacita a far valere la sospensione della copertura.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello davano ragione alla compagnia assicurativa, rigettando la richiesta di indennizzo. La questione giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione.

Il Principio sul Pagamento Premio Assicurativo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il punto centrale della decisione è l’irrilevanza delle prove testimoniali che la società voleva presentare per dimostrare il rifiuto del pagamento da parte dell’agente assicurativo.

I giudici hanno chiarito che, ai fini della decisione, si potevano ipotizzare due scenari alternativi, entrambi sfavorevoli all’assicurato:

1. Il contratto non era ancora concluso: Se alla data prevista per il pagamento mancavano ancora elementi essenziali come le appendici, allora il contratto non poteva considerarsi perfezionato. Di conseguenza, nessuna copertura assicurativa era operante al momento del sinistro.
2. Il contratto era già concluso: Se, invece, il contratto era valido ed efficace fin dalla stipula, l’assicurato aveva l’obbligo di pagare il premio. Anche di fronte a un ipotetico rifiuto di ricevere il pagamento in contanti, l’assicurato avrebbe dovuto utilizzare altri strumenti di pagamento tracciabili (come un bonifico bancario) per adempiere alla propria obbligazione e, se del caso, costituire in mora il creditore (l’assicuratore).

In entrambe le ipotesi, le circostanze che la società intendeva provare con i testimoni non avrebbero cambiato l’esito della controversia. Il mancato pagamento premio assicurativo prima del sinistro ha determinato inevitabilmente la sospensione della garanzia.

Le Motivazioni

La Corte ha sottolineato che il contratto di assicurazione, ai sensi dell’art. 1888 c.c., deve essere provato per iscritto. Le prove testimoniali richieste dall’assicurato erano quindi inammissibili e, soprattutto, irrilevanti. La questione non era se l’agente avesse rifiutato o meno i contanti, ma se il premio fosse stato pagato prima del sinistro. Poiché ciò non è avvenuto, la copertura non era attiva.

La decisione ribadisce un principio consolidato: l’accettazione di un premio pagato in ritardo non sana la sospensione della garanzia per i sinistri verificatisi prima del pagamento. Tale accettazione serve unicamente a evitare la risoluzione di diritto del contratto, mantenendolo in vita per il futuro, ma non può avere efficacia retroattiva per coprire un evento dannoso già accaduto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante per tutti gli assicurati. La validità della copertura assicurativa è strettamente legata al puntuale adempimento dell’obbligo di pagamento del premio. Non è possibile fare affidamento su presunte prassi o accordi verbali per giustificare un ritardo. In caso di difficoltà o rifiuto nel pagamento, è fondamentale utilizzare metodi tracciabili per dimostrare di aver fatto tutto il possibile per adempiere. Affidarsi alla speranza che l’assicuratore rinunci ai propri diritti dopo aver accettato un pagamento tardivo è una strategia rischiosa e, come dimostra questo caso, destinata a fallire in sede giudiziaria.

Se pago il premio della polizza dopo che si è verificato il danno, sono coperto dall’assicurazione?
No, la sentenza chiarisce che la garanzia assicurativa è sospesa fino al pagamento del premio. Se il sinistro avviene prima del pagamento, l’assicuratore non è tenuto a pagare l’indennizzo.

L’accettazione del pagamento tardivo da parte dell’assicuratore riattiva la copertura per un danno già avvenuto?
No. L’accettazione di un pagamento tardivo non costituisce una rinuncia tacita alla sospensione della garanzia per eventi già verificatisi. Tale pagamento impedisce solo la futura risoluzione del contratto, ma non ha effetto retroattivo sulla copertura.

Posso usare testimoni per provare che l’assicuratore ha rifiutato il mio pagamento, causando il ritardo?
In questo caso, la Corte ha ritenuto tale prova irrilevante. Anche se l’assicuratore avesse rifiutato un pagamento in contanti, l’assicurato avrebbe dovuto utilizzare altri metodi di pagamento (es. bonifico) per non essere considerato inadempiente. Il contratto di assicurazione, inoltre, deve essere provato per iscritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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